“Governo Virale: dalla polis all’ovile”: il saggio controcorrente sulla politica al tempo della pandemia

In questo libro gli autori approfondiscono, con la precisione e il rigore che li caratterizza, aspetti non trattati dai media e ci invitano a una riflessione e una presa di coscienza della situazione in atto che travalica il conformismo politico-scientista dominante

La copertina di governo virale

Pubblichiamo un estratto del saggio “Governo virale” edito da Arianna: uno scritto di Stefano Mantegazza, collaboratore de La Verità. E’ acquistabile qui

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Durante il suo viaggio apostolico in Iraq, nella mattinata del 6 marzo 2021 il papa Francesco Bergoglio ha partecipato a un incontro interreligioso con alcuni leader ebraici e musulmani presso il sito arche- ologico di Ur dei Caldei.113 L’antica città sumera di Ur, abbandonata da millenni per la desertificazione che ha colpito l’area, sorge nelle vicinanze di Nassiriya, circa quattrocento chilometri più a sud della capitale irachena. Tra i suoi resti spicca l’imponente base della ziqqurat, la tipica costruzione religiosa a torre dell’area mesopotamica, dedicata al dio lu- nare Nanna. Qui, secondo i biblisti, nacque il patriarca Abramo, che da qui partì con la sua famiglia al seguito del padre Terach verso il «paese di Canaan». Stabilitosi a Harran,114 oggi sul confine turco-siriano e anti- camente centro devozionale di Sin/Nanna (come Ur), si arricchì «di oro e di argento e di molto bestiame»115 e ricevette poi l’ordine divino di prose- guire il viaggio verso la terra promessa, il «paese che io ti indicherò»,116 dando così i natali alla stirpe israelitica da cui scaturiranno i tre grandi monoteismi abramitici.

Il luogo scelto dal pontefice cattolico appare simbolicamente perfetto per tendere la mano a «fratelli e sorelle di diverse religioni» nel segno di una paternità comune. Né va trascurata la suggestione anche linguistica del toponimo, identico al prefisso tedesco Ur- in uso in molte lingue per identificare un’origine primigenia e lontana Il tema indoeuropeo ṛ indica il «sorgere», da cui anche il lat. orior, oriens e, appunto, origo, l’origine. È però anche difficile che questo auspicio di unità fraterna all’ombra di una torre mesopotamica non suggerisca un’altra e più famosa torre, quella eretta «in una pianura nel paese di Sennaar» e tramandata ai po- steri come la «torre di Babele».117 Identificata dagli storici con il maesto- so Etemenanki, la ziqqurat di Babilonia (oggi al-Hilla, un centinaio di chilometri sotto Baghdad) era invece dedicata al dio solare Marduk e la sua prima edificazione risalirebbe al regno di Hammurabi o, secondo la tradizione, al mitico re-cacciatore Nimrod, nipote di Cam.118

La vicenda biblica è nota. «Emigrando dall’oriente, gli uomini» allora accomunati da una sola lingua si stabilirono nel Sennaar, la regione tra il Tigri e l’Eufrate, e lì si proposero di costruire «una torre la cui cima tocchi il cielo» con l’intento di acquisire fama e di «non disperder[s]i su tutta la terra». Ma Dio, vista la loro opera, decise di confondere le loro lingue facendo sì che non si comprendessero a vicenda e fossero costretti a interrompere l’opera e poi a dividersi per colonizzare ogni parte del mondo, come aveva comandato loro nel giorno della creazione.119

Se interpretato alla lettera, il racconto illustra direi senza equivoci l’antipatia divina – o più laicamente l’inopportunità, secondo l’espe- rienza e il giudizio degli antichi – delle ambizioni che chiameremmo oggi cosmopolitiche e «globali», di riunire tutti i popoli sotto un’unica direzione per asservirli a una comune «agenda» terrena. Sul punto, qual- che commentatore ha anche posto l’accento sul concetto di fratellanza ultimamente caro al pontefice argentino, che nel breve discorso tenuto a Ur120 ricorre per ben quindici volte, nel solco della Dichiarazione sul- la fratellanza umana di Abu Dhabi121 e dell’enciclica Fratelli tutti.122 In passato non sono mancati moniti sui rischi di spingere l’accezione del termine oltre il perimetro della sequela cristiana e di avvicinarlo così alla fraternité laica e rivoluzionaria.123 San Pio X rammentava ai vescovi francesi che «non c’è vera fraternità al di fuori della carità cristiana» e reputava il sincretismo civile e religioso una costruzione puramente verbale e chimerica, in cui si vedranno luccicare alla rinfusa e in una con- fusione seducente le parole di libertà, di giustizia, di fraternità e di amore, di uguaglianza e di uma- na esaltazione, il tutto basato su una dignità umana male intesa. Si tratterà di un’agitazione tumultuosa, sterile per il fine proposto e che avvantaggerà gli agitatori di masse meno utopisti.124

Per Joseph Ratzinger «diversamente dallo Stoicismo e dall’Illumini- smo, il Cristianesimo chiama col nome proprio di fratello solo il correli- gioso… per cui si è fratello del cristiano e non del non cristiano», perché «l’affermazione di una fraternità universale senza Cristo, stronca la mis- sione».125 In tempi più recenti mons. Athanasius Schneider ha polemi- camente rimarcato che «la vera fraternità universale può esistere solo in

Cristo, vale a dire tra tra persone battezzate».126 Sul carattere divisivo del messaggio cristiano si potrebbero citare anche le parole del suo Fonda- tore: «non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada».127

 

Meno letterale, ma più diffusa, è l’interpretazione allegorica secondo cui lo sfortunato tentativo dei babilonesi sarebbe una ripetizione in chia- ve prometeica del peccato di Adamo, di ambire a farsi «come Dio»128 ele- vandosi fino alla la sede celeste mediante la tecnica. Dante colloca Nembrot/Nimrod nel pozzo dei giganti colpevoli di avere sfidato la divinità129 e ne illustra l’impresa tra gli esempi di superbia che adornano la prima cornice del purgatorio, «a piè del gran lavoro quasi smarrito, e riguardar le genti che ’n Sennaàr con lui superbi fuoro».130 Nel De vulgari eloquentia chiarisce lo strumento e il fine: l’umanità «incorreggibile, istigata dal gigante [tale era definito nella lezione alessandrina dei Settanta, nota a Dante tramite Agostino] Nembrot, ebbe la presunzione di superare con la tecnica non solo la natura, ma lo stesso naturante, che è Dio».131 L’interpretazione è comune a gran parte della tradizione patristica e rabbinica e ha una delle sue attestazioni più antiche nelle Antiquitates Iudaicae di Flavio Giuseppe, scritte nel I secolo d.C., in cui si narra che Nimrod si sarebbe fatto tiranno per indurre i suoi sudditi a «oltraggiare Dio e non curarsene e […] non concedere a Dio di essere autore della loro fortuna, ma crederla derivata dalla propria forza». A tale scopo avrebbe dunque ordinato la costruzione della torre, per «vendicarsi di Dio» e mettersi in salvo da un altro diluvio.132

 

Specialmente con l’avvento dei commerci, delle guerre e delle poli- tiche in scala planetaria, il «peccato» cosmopolitico ritorna d’attualità e rivive nei dispositivi di governo continentali e sovranazionali, la cui me- galomania declina la stessa volontà di potenza che agita lo sviluppo tec- nologico forsennato a cui i moderni affidano il «trapassar del segno»,133 della propria natura e quindi anche del proprio «naturante». Nel 1916 Stefan Zweig pubblicava in rivista il saggio Der Turm zu Babel, dove il cantiere interrotto della torre diventava la metafora di un’unità possibi- le dei popoli europei sotto una stessa bandiera. Nell’accettare la lettura tradizionale, lo scrittore austriaco la ribaltava in bono per imprimere al suo appello un chiaro accento prometeico, se non proprio blasfemo, di un dio invidioso che «vide con terrore crescere» l’opera dell’umanità «immortale», ne ebbe paura e capì che «non avrebbe potuto essere più forte dell’umanità se non vi avesse seminato di nuovo la discordia». Così il genio dei nuovi costruttori dovrebbe trarre «senso e beatitudine dalla lotta contro il proprio creatore» (corsivo mio).134 Più recentemente, il giornalista Stefano Feltri ha ripreso le tesi di Zweig nel libro Populismo sovrano, nel cui ultimo capitolo (“Ricostruire la torre”) leggiamo che «quelle idee, un paio di generazioni dopo, sono diventate i mattoni con cui è stata costruita la torre di Babele della nostra Europa».135

Tornando al testo sacro, in entrambi i casi di arroganza punita, quel- la cognitiva di Adamo e quella tecnopolitica babilonese, Dio riconosce la capacità degli uomini di portare a compimento i loro empi propositi. «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male», commenta prima di cacciare i progenitori dall’Eden affinché non prendano «anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi[- no] e viva[no] per sempre».136 Con identica formula, nel secondo raccon- to registra il peccato («ecco, sono un popolo solo»), ne prefigura l’esito («ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare») e interviene per scongiurarlo. La follia di questi gesti non risiede dunque nella loro irrealizzabilità, ma nel ricusare la filiazione divina degli uomini condannandoli così all’irredimibilità dei demoni. Gli stessi passi hanno però anche alimentato certe rappresentazioni gnostiche e neognostiche di un demiurgo geloso che teme la concorrenza degli uomini e ne frustra perciò i successi e i tentativi di elevarsi alla divinità del pleroma.137 Forse conscio di questi pericoli, Bergoglio ha anche ricordato al pubblico di Ur che «l’uomo non è onnipotente, da solo non ce la può fare». Non ce la deve fare.

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Che la si legga come un messaggio di fede o come un archetipo senza tempo, la parabola della ziqqurat biblica raffigura una tentazione degli individui e delle civiltà di ogni epoca, ma si rivela più limpidamente che mai oggi, in quest’ultimo scorcio di modernità dove l’erosione dei con- fini politici e culturali si fonde con un’altrettanto sconfinata fiducia nella tecnica che eleva, redime e allude senza più infingimenti alla semidivi- nità del «postumano». Il centralismo delle «politiche globali», l’inter- dipendenza delle produzioni e dei consumi, il susseguirsi di emergenze e rimedi planetari e, sopra a tutto, i sistemi di telecomunicazione prima voluttuari, poi utili e oggi surrogati obbligatori di ogni interazione, sotto qualsiasi pretesto, hanno portato a livelli ineguagliati «l’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza» che Pier Paolo Pasolini imputava cinquantanni fa alla televisione.138 «Ecco, sono un po- polo solo» la cui «sola lingua e le stesse parole» non sono un idioma, ma i messaggi, i pensieri e le formule fotocopiati in ogni angolo di mondo, confiteor sempre identici dell’erigendo tempio globale. Il modo e la ca- tena di questa adaequatio ad unum è la «rete» – informatica, di governo, economica, sanitaria ecc. – che connette a pochi vertici le informazioni, i giudizi, gli oggetti d’uso quotidiano, i patrimoni e i corpi di ogni atomo d’umanità, li plasma e li rende governabili con l’istantaneità di un click.

Affinché ciò sia possibile non bastano però i manufatti, bisogna im- porli per imporne le ragioni. Tutto deve diventare obbligatorio, tutti de- vono partecipare al Grande Cantiere. Gettata la maschera del filantropo e la livrea del progresso desiderabile, anche il Nimrod odierno deve «mu- tare gradualmente il governo in tirannide, non vedendo altro modo di distogliere gli uomini dal timore di Dio»139 e comandare a tutti la stessa lingua, lo stesso pensiero, lo stesso nuovo culto. Anche i saperi devono omologarsi e diventare perciò dogmatici e imperativi. Per la prima volta dacché esiste, la scienza rinuncia agli statuti galileiani, rifiuta il dubbio e la riserva empirica e vuole invece che si «creda» in ciò che «dice». La fallacia ab auctoritate si fa sistema, la fede in studi e dati che nessuno può personalmente verificare si gabellano per antidoti a una credenza acritica, ci si fida per vantare la propria diffidenza, si ubbidisce per mar- care la propria indipendenza. Il ribaltamento è totale. L’incertezza scientifica diventa allora certezza sapienziale e rivelata, appunto gnosi, il bitume che impasta i mattoni della torre con cui si va alla conquista del cielo.

I lavori sono a buon punto e si accelera il passo sulle impalcature, la riflessione lascia il passo alla frenesia di chi intravede la meta. Non c’è tempo per discutere. Chi dubita va zittito, chi esita incatenato. I filosofi tacciono, le chiese si accodano, i giornali magnificano i lavori e i leader politici, ormai indistinguibili Gauleiter del capomastro, imboniscono a turno le maestranze. Ovunque risuonano «una sola lingua e le stesse parole», il coro unanime dei costruttori. Fin qui la fedeltà al copione biblico è perfetta anche nel lessico. Manca però l’epilogo, quello in cui le crepe negate con rabbia dagli architetti in basso e una volontà di salvezza in alto accentueranno le tensioni sinora represse dalle leggi e dalle edulco- razioni dell’incanto mediatico. Verrà allora a mancare la concordia per completare l’opera e ciascun gruppo troverà la propria lingua e si disperderà secondo la propria storia e i propri pensieri, ciascuno verso un destino che Dio ci ha voluti liberi di abbracciare,140 fratello coi fratelli, vicino ai vicini, lontano dai lontani. Il crollo non sarà indolore ma, siccome indietro non si torna, è il miglior esito che ci possiamo augurare, l’unico a cui ci dobbiamo preparare.

NOTE

1 http://pdnt.link/97852.
2 Intervista nella trasmissione televisiva “Piazzapulita”, puntata del 6 novembre

2020 (http://pdnt.link/71306).
3 United Nations World Food Program, “COVID-19 will double number of peo-

ple facing food crises unless swift action is taken”, 21 aprile 2020 (http://pdnt.link/51470).

4 Cfr. R. Cotroneo, “Lockdown eterno e tanti morti. Il virus ha affondato l’Argentina”, in Domani, 30 ottobre 2020 (http://pdnt.link/31204).

5 È da respingere l’idea coltivata da molti che in un regime monetario “sovrano”, in cui fosse cioè possibile monetizzare il fabbisogno statale senza contrarre nuovi debiti, i danni economici da “lockdown” potrebbero essere neutralizzati immettendo liquidità governativa a ristoro. Se è ben vero che le regole macro- economiche in vigore nel nostro Paese costituiscono un impedimento gravissi- mo e preesistente alla resilienza del sistema produttivo, va osservato che 1) qui non si discute astrattamente un metodo sanitario, ma si denuncia una politica applicata nel suo intero, con tutte le sue premesse e i suoi corollari; 2) le poli- tiche di soccorso “keynesiano” dispiegate con successo in passato (ad esempio dopo la crisi del 1929 nel secondo dopoguerra) erano mirate a creare lavoro e solo strumentalmente a immettere il “lubrificante” monetario a ciò necessario; senza la creazione di lavoro (o distruggendolo, come ora avviene) il denaro di- stribuito resterebbe privo del sottostante valore traducendosi in inflazione (ciò vale evidentemente anche per le proposte di “reddito universale” avanzate da alcune parti politiche); 3) la caduta economica ha del resto riguardato anche le nazioni dotate di una propria banca centrale indipendente, ad esempio l’Inghil- terra, che ad agosto annunciava il peggior calo del PIL in Europa, cfr. N. Degli Innocenti, “Il Pil britannico a -20,4%: così Londra paga il suo lungo (e ritarda- to) lockdown”, in Il Sole 24 Ore, 12 agosto 2020 (http://pdnt.link/62834) e 4) sarebbe in ogni caso miope limitare l’osservazione ai soli effetti economici, o anche solo lenibili con gli strumenti economici.

6 Ibid. (http://pdnt.link/8267).
7 I. D’Aria, “Tumori, un milione e 400mila screening in meno nei primi 5 mesi del 2020”, in la Repubblica, 18 settembre 2020 (http://pdnt.link/27584).

8 S. Uccella et al., “Impatto psicologico e comportamentale sui bambini del- le famiglie in Italia”, Ospedale Giannina Gaslini, giugno 2020 (http://pdnt.

link/4281).
9 Cfr. nota 16, fonte 4). In un campione diagnosticato di 85.007 soggetti su 293.053 positivi nella fascia 0-19 anni (29,01%), l’ISS ha registrato 342 casi critici o severi (proiezione sul totale: 342/29,01% =1.179 casi). L’incidenza sulla popolazione 0-19 anni dall’inizio della pandemia è dello (1.179/10,6 milioni =) 0,01%. I decessi attribuiti al Covid nella stessa fasca d’età sono stati 18. Cfr. anche P. Poletti et al., “Probability of symptoms and critical disease after SARS-CoV-2 infection”, giugno 2020 (https://arxiv.org/pdf/2006.08471. pdf)..

10 Così il pedagogista Daniele Novara intervistato da S. De Carli, “Il lockdown per gli adolescenti? È contro natura, pagheremo il conto”, su vita.it, 3 novem- bre 2020 (http://pdnt.link/95064).

11 Cfr. M.T. Martinengo, “Emergenza psichiatrica tra gli adolescenti, boom di tentativi di suicidio”, in La Stampa (ed. Torino), 12 dicembre 2020 (http://pdnt. link/91240).

  1. 12  Cfr. F. Giubilei, “A causa del lockdown, gli abusi sui minori aumentati del 45%”, in La Stampa, 18 novembre 2020 (anteprima su http://pdnt.link/39251).
  2. 13  Associazione Culturale Pediatri, “32° Congresso Acp: Lasciate aperte le scuo- le. La vera emergenza è la violenza sui bambini” (comunicato stampa), 23 ottobre 2020 (http://pdnt.link/42156).

14 Per una bibliografia ragionata e costantemente aggiornata degli effetti anche

psicologici dell’emergenza sui minori, cfr. la rassegna online del Network bi- bliotecario sanitario toscano, “Coronavirus in bambini e ragazzi: il punto su salute e benessere psicologico” (http://pdnt.link/80231).

15 I dati utilizzati nelle stime che seguono sono tratti dalle pagine web dell’Isti- tuto Superiore di Sanità consultate in data 15 novembre 2020: 1) infografica Dati della Sorveglianza integrata COVID-19 in Italia. Dati cumulativi (http:// pdnt.link/19235); 2) report Epidemia COVID-19. Aggiornamento nazionale 7 novembre 2020 – ore 11:00 (http://pdnt.link/45321); 3) infografica Caratte- ristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia. Dati al 16 dicembre 2020 (…); 4) COVID-19 ISS Open Data (aggiornamento giornaliero) consultato il 21 gennaio 2021 (http://pdnt.link/.14935). È bene ri- cordare che i numeri assoluti degli asintomatici sono certamente sottostimati (molto più difficilmente quelli dei sintomatici, specie se gravi), cfr. ad es. G. Dotti, “Coronavirus, di quanto stiamo sottostimando davvero i contagi?”, in Wired, 24 marzo 2020 (http://pdnt.link/8241)..

 

16 Cfr. nota 15, fonte 4). I contagiati sintomatici sono (pauci + lievi + severi + critici) = 93.956 + 145.213 + 24.040 + 22.025 = 285.234 su un campione ana- lizzato di 698.657 positivi (30,52% dei 2.289.306 casi confermati). La stima per proiezione risulta come (sintomatici/30,52%) / (popolazione italiana) = (934.633/59,6 milioni) = 1,57%.

17 Cfr. nota prec. L’incidenza dei casi severi e critici (24.040 + 22.025) sul cam- pione analizzato (698.657) è del 6,59%. La proiezione sui casi totali dall’i- nizio, pari a (2.289.306 * 6,59%) = 150.942, ammonta allo (150.942 / 59,6 milioni) = 0,25% della popolazione.

18 Cfr. note precedenti. Lievi = (pauci + lievi) / (casi confermati) = (93.956 + 145.213)/698.657. Gravi = (severi + critici) / (casi confermati) = (24.040 + 22.025)/698.657.

  1. 19  Cfr. nota 15, fonte 2), pag. 21. La non letalità è pari a (1 – letalità).
  2. 20  Cfr. nota 15, fonte 3) e 4), su un totale di 2.289.306 casi e 81.426 decessi dall’i- nizio. Le cartelle cliniche dei deceduti sinora analizzate sono 5.962 (il 7,32%).

 

La proiezione dei deceduti senza altre patologie ammonterebbe a (184/7,32%) = 2.513 unità. 21 Ibid.

22 Cfr. S. Landi, “Mammografie e visite al cuore rinviate: i «danni collaterali» del Covid”, in Corriere della Sera, 20 novembre 2020 (http://pdnt.link/71256); “Covid, l’allarme degli oncologi: «La prossima pandemia sarà il cancro»”, in Sky TG24, 12 novembre 2020 (http://pdnt.link/76240).

23 Cfr. “Lockdown, i bimbi nati morti triplicati nel Lazio. Studio La Sapienza: «Colpa dei controlli saltati»”, in Il Messaggero, 11 novembre 2020 (http://pdnt. link/56194).

24 Cfr. V. Gauriat, “Covid-19 e salute mentale, gli esperti lanciano l’allarme: la prossima pandemia sarà psichiatrica”, in euronews, 4 dicembre 2020 (http:// pdnt.link/25863).

25 Cfr. Adnkronos, “Covid, Confcommercio: 300mila imprese a rischio chiusu- ra”, 15 dicembre 2020 (http://pdnt.link/94310).

26 Il caso unico in Europa del governo svedese, che ha scelto di non istituire “lockdown”, è stato spesso criticato in quanto non ha conseguito l’obiettivo auspicato da alcuni di rendere immune la popolazione. Il fatto che la Svezia si collochi ciò nondimeno nella media europea per incidenza dei contagi dovreb- be però bastare per mettere in discussione l’efficacia profilattica delle chiusure. All’opposto, la citata Argentina è il paese che ha praticato il “lockdown” più di tutti e più a lungo di tutti e, a novembre 2020, il quarto al mondo per incidenza di decessi e settimo per incidenza di casi. Diverse ricerche hanno evidenziato una scarsa o persino nulla correlazione tra chiusure e decessi, cfr. ad esempio R. Chaudhry et al., “A country level analysis measuring the impact of govern- ment actions, country preparedness and socioeconomic factors on COVID-19 mortality and related health outcomes”, in Lancet, 21 luglio 2020 (http://pdnt. link/79854) («Rapid border closures, full lockdowns, and wide-spread testing were not associated with COVID-19 mortality per million people»); o il più recente Q. De Larochelambert et al., “Covid-19 Mortality: A Matter of Vulne-rability Among Nations Facing Limited Margins of Adaptation”, in Frontiers in Public Health, 19 novembre 2020 (http://pdnt.link/92781) («Stringency of the measures settled to fight pandemia, including lockdown, did not appear to be linked with death rate»); E. Bendavid et al., “Assessing mandatory stay-at- home and business closure effects on the spread of COVID-19”, in Europe- an Journal of Clinical Investigation, 5 gennaio 2021 (http://pdnt.link/95417) («While small benefits cannot be excluded, we do not find significant benefits on case growth of more restrictive NPIs. Similar reductions in case growth may be achievable with less-restrictive interventions.») Sulla problematica correla- zione coi contagi, cfr. la ricerca prospettica condotta sulle reclute americane da A. Letizia et al., “SARS-CoV-2 Transmission among Marine Recruits duringQuarantine”, in The New England Journal of Medicine, 11 novembre 2020 (http://pdnt.link/49172, vedi commento di J.A. Tucker, “Even a Military-En- forced Quarantine Can’t Stop the Virus, Study Reveals”, in AIER, 13 novembre 2020, http://pdnt.link/54927).

27 Si fa qui riferimento alle ipotesi sull’origine artificiale del virus.

  1. 28  V. capitolo “Un culto di morte”.
  2. 29  Al progetto è dedicato un sito internet: https://www.weforum.org/great-reset.

Il fondatore e direttore esecutivo del World Economic Forum, Klaus Schwab, ne ha illustrato i principi e gli obiettivi in un libro pubblicato con Thierry Mal- leret: K. Schwab, T. Malleret, Covid-19, The Great Reset, Forum Publishing, Davos, 2020.

30 Ho proposto una lettura dell’ethos riformista in “Le riforme”, ne Il Pedante (blog), 15 febbraio 2020 (http://ilpedante.org/post/le-riforme): «L’evanghélion delle riforme deve confermarsi postulando l’avvento continuo di tempi nuovi che renderebbero inadeguati gli strumenti in uso. Ma l’annuncio, come quello del pastorello di Esopo, è screditato dal suo fitto ripetersi e dalla sua applica- zione indiscriminata, o più ancora dal fatto che le riforme stesse creano circo- larmente le novità che invocano e i problemi che dovranno essere poi sanati da altre riforme, a loro volta riformabili, in un moto accelerato e centrifugo dall’unica possibile, ma sacrilega, soluzione: la controriforma».

  1. 31  V. capitolo “La norma invisibile”.
  2. 32  Cfr. in particolare la “religione dell’umanità” immaginata dal padre del po-

sitivismo, Auguste Comte, in Système de politique positive (1851-1854) e in Catéchisme positiviste (1851). Secondo Comte, la società dedita al culto di questa nuova religione laica avrebbe dovuto essere retta, in modo rigidamente totalitario, da una casta sacerdotale formata dagli scienziati e da una politica formata da banchieri e industriali.

33 Meriterebbe un’opera a sé il pullulare di auspici per un “nuovo umanesimo” che si rincorrono da quasi vent’anni e trovano oggi una fioritura quasi ossessiva nei più diversi contesti di pensiero. Le sue prime occorrenze si rinvengono in ambito massonico (Gran Loggia Regolare d’Italia, “Per un Nuovo Umanesi- mo”, allocuzione tenuta alla Gran Loggia il 6 aprile 2002 dal G.M. Fabio Ven- zi, http://pdnt.link/30984; Grande Oriente d’Italia, “Massoneria: Raffi (GOI), sentinelle etiche nuovo umanesimo”, 15 aprile 2007, http://pdnt.link/34257). Nel 2015 entra nel vocabolario cattolico dando il titolo al 5° Convegno Eccle- siale Nazionale: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Il pontefice Francesco I ha invocato un «nuovo umanesimo» europeo in occasione del conferimento del Premio Carlo Magno (6 maggio 2019, http://pdnt.link/34051) e del lancio di un «patto educativo globale» (12 settembre 2019, http://pdnt.link/70314). Il tema è stato ampliato e riproposto da numerosi prelati e teologi, in articoli e volumi(ad esempio mons. Nunzio Galantino, “La Chiesa italiana testimone di un nuo- vo umanesimo”, discorso di inaugurazione dell’anno accademico 2017-2018 dell’Istituto Teologico Salernitano, 23 novembre 2017, http://pdnt.link/41367; mons. Giuseppe Lorizio, “«Nuovo umanesimo» in politica: è tempo di dirlo e di farlo”, in Avvenire, 1 settembre 2019, http://pdnt.link/85962; mons. Bruno Forte, “Il nuovo umanesimo significa solidarietà”, in Corriere della Sera, 3 settembre 2019, http://pdnt.link/16037; ma vedi anche l’aspra critica di padre Livio Fanzaga, “Il nuovo umanesimo in salsa anticristica”, su Radio Maria, 30 agosto 2019, http://pdnt.link/50429). Il concetto sembra essere assai caro anche all’allora presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, che lo cita accostandolo al magistero di Edgar Morin, tra i primi fautori di un «umanesimo ravvivato» (E. Morin, T. Ramadan, L’Urgence et l’Essentiel, Éditions Don Quichotte, Paris, 2017) e ricevuto in udienza anche da papa Francesco, il 27 giugno 2019. Nell’autubbo del 2020 Conte ha annunciato «un evento interna- zionale sul nuovo umanesimo» da tenersi a Firenze nell’anno successivo (cfr. Corriere della Sera, 27 settembre 2020”, http://pdnt.link/12870). È difficile per chi scrive dare un’interpretazione univoca e certa di questa etichetta, che appare piuttosto una sorta di mot d’ordre associata a progetti ad oggi non del tutto definiti di ecumenismo religioso e globalismo politico. La sua genesi e l’universalismo laicizzante dei contesti in cui ricorre rendono non del tutto ingiustificate le preoccupazioni avanzate da padre Fanzaga, e da altri.

mento).

34  V. capitolo “La società distanziale”.

  1. 35  Sul mito di una “intelligenza artificiale” e i suoi corollari politici e antropologici, cfr. il mio articolo “L’uomo artificiale”, ne Il Pedante (blog), 5 gennaio 2020 (http://ilpedante.org/post/l-uomo-artificiale).

36 Sul tema raccomando una lettura filosofica particolarmente attuale in M. Ponzi (a cura di), Karl Marx e la crisi, Quodlibet. Macerata, 2017, dove si sottolinea anche la strumentalità delle crisi al modello di governo contemporaneo.

37 In Il Pedante, La crisi narrata. Romanzo dei capitali e crepuscolo della demo- crazia, Imprimatur, Reggio Emilia, 2017, pag. 98 e sgg., anticipato in forma ridotta in “Terapie tapioco: le apologie del fallimento”, ne Il Pedante (blog), 27 agosto 2015 (http://ilpedante.org/post/terapie-tapioco-le-apologie-del-falli-

 

38 Definivo così tutte le “dimostrazioni” ex post prive di agganci analogici credibili, ad esempio “se in estate non avessimo fatto le vacanze, oggi avremmo n-mila morti in meno”.

39 Cfr. La crisi narrata (op. cit.), pag. 180 e sgg. sulla «paura della paura, che da

residuo antropologico diventa il fulcro di una retorica per convincere le vittime a desiderare il proprio svantaggio […] presentando loro i pericoli certi della precarietà e della desertificazione dei diritti come una “sfida” appassionante per mettersi in gioco, dimostrare il proprio valore e, con tanto impegno e un pizzico di fortuna, ambire a un premio ben più appagante delle loffie tutele del passato».

40 Acronimo di «there is no alternative». La frase fu resa celebre da Margaret Thatcher che spesso la utilizzò per liquidare le opposizioni al suo programma di privatizzazioni.

41 Tra le tante voci critiche che hanno accompagnato l’annuncio di questi nuovi farmaci e l’adesione incondizionata di quasi tutti i governi del mondo, segna- liamo quella più autorevole di Peter Doshi, associate editor del British Medical Journal, che in un editoriale avvertiva: «Il mondo ha scommesso tutto sui vac- cini per uscire dalla pandemia, ma […] nessuno dei test in corso è concepito per determinare se saranno in grado di ridurre gli effetti più gravi della malattia come i ricoveri, il ricorso alla terapia intensiva o i decessi, né per capire se possono interrompere la trasmissione del virus» (P. Doshi, “Will covid-19 vac- cines save lives? Current trials aren’t designed to tell us”, in British Medical Journal, 21 ottobre 2020, http://pdnt.link/96271). Degna di menzione è anche la petizione indirizzata da Wolfgang Wodarg e Michael Yeadon all’agenzia regolatoria europea del farmaco (EMA) affinché sospenda le procedure di appro- vazione del vaccino delle aziende Pfizer-Biontech. I due scienziati esprimono una serie di gravi preoccupazioni circa l’insufficienza di dati, l’inappropriatez- za dei test e i possibili rischi per la salute dei cittadini. Wodarg è un medico e politico tedesco, già deputato SPD. Come membro del Consiglio d’Europa si fece promotore nel 2009 di un duro atto d’accusa contro governi e industrie far- maceutiche per la gestione opaca e spregiudicata della “pandemia suina” (cfr. anche la mia ricostruzione in Il Pedante, P.P. Dal Monte, Immunità di legge, Macro Edizioni, Cesena, 2019, pag. 74 e sgg.). Yeadon, biologo e imprendi- tore farmaceutico, è stato direttore scientifico (CSO) della divisione allergie e malattie respiratorie della Pfizer dal 2005 al 2011. Il testo della petizione è scaricabile in allegato all’articolo “Dr. Wodarg and Dr. Yeadon request a stop of all corona vaccination studies and call for co-signing the petition”, in 2020 News, 1 dicembre 2020 (http://pdnt.link/7613).

42 Cfr. ad esempio “Social distancing, masks still necessary after getting CO- VID-19 vaccine: Fauci”, in New York Post, 15 novembre 2020 (http://pdnt. link/42179); “Covid: Oms, un vaccino da solo non sarà sufficiente a sconfigge- re la pandemia”, in Il Sole 24 Ore, 16 novembre 2020 (http://pdnt.link/24378).

43 «La gente viene gradualmente posta in una condizione analoga a quella degli animali negli allevamenti: il padrone controlla tutto in tempo reale e regola ciò che la gente mangia, ciò che deve sapere, ciò che può dire, dove può andare; decide che sostanze riceve come alimenti, vaccini, farmaci. Interviene sulla genetica. Decide anche quanta gente serve» (da un’intervista a Sputnik News, 19 settembre 2020, http://pdnt.link/45760). Per una trattazione più estesa, cfr. M. Della Luna, Tecnoschiavi, Arianna Editrice, Bologna, 2019.

 

44 Vedi la seconda parte di questo libro, capitolo “Dalla polis all’ovile: genesi della zootecnia politica».

45 Cfr. la “Lettera ai governatori e ai segretari di Stato sull’insicurezza del voto online” dell’American Association for the Advancement of Science (AAAS) firmata, tra gli altri, da Vinton Cerf, inventore dei protocolli TCP/IP (9 aprile 2020, http://pdnt.link/15892).

46 Cfr. la recente “Communication from the Commission to the European Par- liament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Region” (3 dicembre 2020), dove si annuncia un «compen- dio di pratiche di voto elettronico» rivolto agli Stati membri, nonostante la do- cumentata sfiducia dei cittadini verso queste soluzioni (http://pdnt.link/31524).

47 Cfr. il comunicato stampa del 26 ottobre 2020 della Rete Sostenibilità e Salute “La posizione della Rete Sostenibilità e Salute sulla radiazione di medici per reati di opinione” (http://pdnt.link/98462) e il mio commento “Sulla libertà di dibattito scientifico”, ne Il Pedante (blog), 28 ottobre 2020 (http://ilpedante. org/post/sulla-liberta-di-dibattito-scientifico).

48 In Immunità di legge (op. cit.) ho dedicato diverse pagine al paradosso appa- rente di asservire la scienza alla politica per far sì che la politica si faccia scu- do della scienza. Il fenomeno è stato descritto da Aldous Huxley ne Il mondo nuovo (cfr. un mio commento in “Un’idea vecchia per un Mondo Nuovo”, ne Il Pedante (blog), 21 gennaio 2019 (http://pdnt.link/70265).

49  Lc 6,44.

  1. 50  Ho sviluppato il tema nell’articolo “L’epidemia dello spettacolo”, ne Il Pedante (blog), 8 febbraio 2020 (http://ilpedante.org/post/l-epidemia-dello-spettacolo).

51 P. Mirowski, Never Let a Serious Crisis Go to Waste: How Neoliberalism Survived the Financial Meltdown, Verso Books, London-New York, 2014.

52 N. Klein, The Shock Doctrine: The Rise of Disaster Capitalism, Penguin, Lon-

don, 2008.
53 Intervento all’Università LUISS di Roma, 22 febbraio 2011 (http://bit.ly/2j73NgK).

54 I.K. Zola, “Medicine as an Institute of Social Control”, in The Sociological Review, 1 novembre 1972. Il filosofo americano preconizzò il ruolo della medi- cina come un «istituto di controllo sociale» che «sta diventando il nuovo depositario della verità, il luogo in cui giudizi assoluti e spesso finali sono espressi da esperti presentati come moralmente neutri e obiettivi. E questi giudizi sono espressi non in nome della virtù o della legittimità, ma della salute» (cfr. il capitolo “Lo Stato terapeutico” in Immunità di legge, op. cit.).

55 P. Zylberman, Tempètes microbiennes: Essai sur la politique de sécurité sanitaire dans le monde transatlantique, Gallimard, Paris, 2013.

56 G. Agamben, “Biosicurezza e politica”, in Quodlibet (blog), 11 maggio 2020 (http://pdnt.link/4985).

57 J. Attali, “Avancer par peur”, in L’Express, 6 maggio 2009 (http://pdnt. link/73056).

58 In V. Giacché, La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea, Imprimatur, Reggio Emilia, 2016 (prima ed. DeriveApprodi, Roma, 2008).

59 Cfr. D.M. White, “The ‘Gate Keeper’: A Case Study in the Selection of News”, in Journalism Quarterly, Vol, 27, n. 3, 1950, dove il gatekeeping è descritto come un’omissione selettiva delle notizie da parte di un organo di stampa o di un’autorità politica, per influenzare l’opinione pubblica. Negli ultimi anni si è diffusa una diversa accezione del termine, per indicare l’appropriazione “mimetica” dei messaggi di dissenso da parte di un’autorità per governarne i protagonisti e scongiurarne gli sviluppi pratici (cfr. la mia esposizione in “Ga- tekeeping”, su Il Pedante (blog), 25 aprile 2019, http://ilpedante.org/post/ga- tekeeping).

  1. 60  Qui e di seguito, vedi nota 15, fonte 3).
  2. 61  Dati confrontati con ISTAT 2017, “Mortalità per territorio di evento: causa ed età” (http://pdnt.link/79856).

62 “Polemica sui numeri del Coronavirus, Bonsignore: «Non ci sono più morti per altre patologie»”, su primocanale.it, 27 aprile 2020 (http://pdnt.link/67234). 63 Una registrazione audiovisiva dell’intervento è pubblicata all’indirizzo http://pdnt.link/13926.

64 A questo scopo l’ISTAT pubblica periodicamente i dati grezzi dei decessi del 2020 e del quinquennio 2015-2019 per comune, sesso e classe d’età (https:// www.istat.it/it/archivio/240401). Il Ministero della salute pubblica una statistica quasi in tempo reale sull’andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) in alcune città italiane (http://pdnt.link/10746). Fino ad agosto, alla vigilia della «seconda ondata», l’eccesso di mortalità rispetto alla media dei cinque anni precedenti era decisamente concentrato nelle regioni settentrionali e in particolare in Lombardia, con picchi del 195% e 118% nei mesi di marzo e aprile. A partire da settembre, i dati sinora noti provenienti dalle città campione indicano un incremento inatteso geograficamente più omogeneo. A questo scopo l’ISTAT pubblica periodicamente i dati grezzi dei decessi del 2020 e del quinquennio 2015-2019 per comune, sesso e classe d’età (https://www.istat.it/ it/archivio/240401). Il Ministero della salute pubblica una statistica quasi in tempo reale sull’andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) in alcune cit- tà italiane (http://pdnt.link/10746). Fino ad agosto, alla vigilia della «seconda ondata», l’eccesso di mortalità rispetto alla media dei cinque anni precedenti era decisamente concentrato nelle regioni settentrionali e in particolare in Lombardia, con picchi del 195% e 118% nei mesi di marzo e aprile. A partire da settembre, i dati sinora noti provenienti dalle città campione indicano un incremento inatteso geograficamente più omogeneo.

65 Mentre scrivo, le morti attribuite al Covid in Lombardia al 7 novembre 2020 sono 18.689, mentre l’eccesso di mortalità generale rispetto alla media dei cin- que anni precedenti era già di 25.523 unità al 31 agosto (+6.834).

66 G. Viglione, “How many people has the coronavirus killed?”, in Nature, 1 settembre 2020 (http://pdnt.link/40398).

67 Dalla costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, 1946 (corsivo mio). Il testo completo è consultabile all’indirizzo https://apps.who.int/gb/gov/ assets/constitution-en.pdf.

68 Cfr. A. Donzelli et al., “Mascherine obbligatorie all’aperto? Non ci sono presupposti scientifici”, in Quotidiano Sanità, 6 ottobre 2020 (http://pdnt. link/48210).

69 “Coronavirus, la mortalità per infarto in Italia è triplicata”, in Sky TG24, 9 maggio 2020 (http://pdnt.link/49085).

70 Cfr. il sondaggio Demopolis “Covid-19: gli italiani e la fase 2”, 8 maggio 2020 (https://www.demopolis.it/?p=7450).

71 “Indagine Caritas: nuovi poveri in aumento a causa di pandemia”, 24 aprile 2020 (http://pdnt.link/30768).

72 “Allarme Caritas: le conseguenze del virus forse più mortali dell’epidemia”, su TG La7, 6 maggio 2020 (http://pdnt.link/93682).

73 Cfr. S. Spina, “Pensioni, la recessione può tagliare l’assegno”, in Sky TG24, 23 ottobre 2020 (http://pdnt.link/41960).

74 Cfr. P. Becchi, “Convivere con il coronavirus significa ammettere la nostra sconfitta”, in Libero, 22 aprile 2020 (http://pdnt.link/28417). Il filosofo geno- vese ha raccolto le sue riflessioni sulla pandemia ne L’incubo di Foucault. La costruzione di una emergenza sanitaria, Lastarìa Edizioni, Roma, 2020.

75 Da G. Agamben, “Chiarimenti”, in Quodlibet (blog), 17 marzo 2020 (http:// pdnt.link/43579). Agamben ha denunciato fin dall’inizio le gravi derive cultu- rali, politiche e antropologiche innescate dalla pandemia nella rubrica online “Una voce” (https://www.quodlibet.it/una-voce-giorgio-agamben), sviluppando una riflessione critica pressoché unica in Italia, recentemente proposta an- che in volume (G. Agamben, A che punto siamo? L’epidemia come politica, Quodlibet, Macerata, 2020).

 

76 «La vita somiglia un poco alla malattia come procede per crisi e lisi ed ha i giornalieri miglioramenti e peggioramenti. A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale. Non sopporta cure. Sarebbe come voler turare i buchi che abbiamo nel corpo credendoli delle ferite. Morremmo strangolati non ap- pena curati» (Italo Svevo, La coscienza di Zeno).

77 «Ma egli disse: “No, per timore che estirpando la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano. Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio”» (Mt 13,29-30).

78 «E il secondo [comandamento] è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,39).

79 «Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente» (Gen 2,7).

80 Cfr. anche Paolo di Tarso nella Lettera ai Romani: «E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi» (Rm 8,11); Catechismo della Chiesa Cattolica, parr. 988-1019.

81 Cfr. G. Lackoff, M. Johnson, Metafora e vita quotidiana, Bompiani, Milano, 2005.

82 Michael J. Ryan, Conferenza stampa del 30 marzo 2020 (video e trascrizione integrale su http://pdnt.link/83627).

83 Cfr. “Coronavirus in Trentino, 641 firme contro l’obbligo per i contagiati di trasferirsi nei Covid hotel”, in Giornale Trentino, 14 maggio 2020 (http://pdnt. link/67153) (corsivo mio). Uno stralcio audiovisivo della conferenza stampa è consultabile all’indirizzo http://pdnt.link/85367.

84 M. Neri, “Contagiati lievi, in Toscana si valuta il quasi-obbligo all’albergo sanitario”, in Il Tirreno, 7 maggio 2020, (http://pdnt.link/51738). L’obbligo è stato effettivamente introdotto in luglio con un’ordinanza che prevede sanzio- ni da 500 a 5.000 euro per chi, avendo ricevuto una diagnosi positiva e non disponendo di spazi per trascorrere in sicurezza la quarantena, si rifiutasse di trasferirsi in un “albergo sanitario”. Cfr. “Coronavirus Toscana, albergo sani- tario obbligatorio per i positivi “Coronavirus Toscana, albergo sanitario ob- bligatorio per i positivi: Scongiurare il moltiplicarsi di focolai domestici”, in Livorno Today, 4 luglio 2020 (http://pdnt.link/89354) e l’ampio commento a cura dell’avvocato Andrea Callaioli per l’associazione Assis, “L’“ospitalità” coatta dei positivi Covid-19 negli alberghi sanitari della Regione Toscana”, in assis.it (blog), 7 luglio 2020 (http://pdnt.link/71309).

  1. 85  Cfr. L. De Cicco, “Virus Roma, caccia ai positivi: controlli anche a casa sui soggetti a rischio”, in Il Messaggero, 27 maggio 2020 (http://pdnt.link/36792).
  2. 86  A. Guerrera, “Coronavirus in Regno Unito, parte il sistema di test e traccia- mento: 20 mila ‘segugi’ sul campo”, in La Repubblica, 28 maggio 2020 (http://

pdnt.link/39108).

59

Governo virale

87 Sul tema si sono susseguiti, fin dall’inizio dell’epidemia, tesi contrastanti e dibattiti anche accesi. In giugno la dottoressa Maria Van Kerkhove, direttri- ce del gruppo tecnico dell’OMS sul Covid-19, suggeriva in una conferenza stampa che la trasmissione del virus da parte di individui che hanno contratto l’infezione senza sintomi sarebbe un evento «molto raro» e che «non siamo ancora davvero in grado di capire perché molte persone non sviluppano sin- tomi». In seguito ha parzialmente rettificato le sue affermazioni (cfr. “WHO expert backtracks after saying asymptomatic transmission «very rare»”, in The Guardian, 9 giugno 2020, http://pdnt.link/16974). Gli autori dell’ultimo ampio studio pubblicato alla data in cui scrivo hanno condotto oltre dieci milioni di campionamenti nella città di Wuhan e sono giunti alla conclusione che il ruolo degli asintomatici nella diffusione del contagio sarebbe marginale (S. Cao et al., “Post-lockdown SARS-CoV-2 nucleic acid screening in nearly ten million residents of Wuhan, China”, in Nature Communications, 20 novembre 2020, http://pdnt.link/49752).

  1. 88  Vedi note al capitolo “La tempesta perfetta”.
  2. 89  «Vaccination is the medical sacrament corresponding to baptism. Whether it is

or is not more efficacious I do not know» (Samuel Butler, Notebooks, 1912).

  1. 90  Gen 2,25; 3,7.
  2. 91  «[Sarebbe ingenuo pensare] che chi vede nella medicina la mano di una poli-

tica che intimidisce, emargina e subordina i diritti in nome di moventi opachi non finisca per metterne in discussione l’edificio intero e rigettarne in blocco prescrizioni, diagnosi, farmaci, ruoli e competenze. In questo caso, il danno plurigenerazionale inferto alla salute pubblica farebbe impallidire quello even- tualmente cagionato da una marginale renitenza alla profilassi: sarebbe, meta- foricamente, come abbattere un bosco per salvare una foglia» (da Immunità di legge, op. cit., p. 90).

92 Cfr. M. Foucault, Surveiller et punir, Gallimard, Parsi, 1975 e in particolare la nozione di “panoptismo” che anticipa la tendenza odierna all’isolamento e alla sorveglianza totali.

93 Il panopticon è un carcere ideale progettato nel 1791 da Jeremy Bentham dove un solo guardiano avrebbe potuto controllare contemporaneamente tutti i de- tenuti, senza essere visto da questi. In Foucault diventa la metafora del potere biopolitico che spinge la sua norma in ogni minuta piega della vita dei cittadini.

94 Per una breve e gustosa fenomenologia satirica del “paternalismo autoritario” che avanza, cfr. Max del Papa, “La combriccola di quelli che consentono”, su nicolaporro.it (blog), 11 dicembre 2020 (http://pdnt.link/20359).

  1. 95  Il pensiero corre spontaneo a Mt 4,4.
  2. 96  Cfr. “Denaro sporco?”, in Denaro Libero (blog), 27 maggio 2020 (https://dena-

rolibero.org/denaro-sporco).

  1. 97  J. Dion, Le mépris du peuple, Éditions Les Liens qui libèrent, 2015.
  2. 98  F. Depuis-Déri, La peur du peuple: Agoraphobie et agoraphilie politiques,

Lux, 2016.
99 Cfr. E. C. Economy, “The great firewall of China: Xi Jinping’s internet shut-

down”, in The Guardian, 29 giugno 2018 (http://pdnt.link/60981). 60

101 R. Spitz, The First Year of Life: A Psychoanalytic Study of Normal and Deviant Development of Object Relations, International Universities Press, Madison, 1965.

102 “Coronavirus, Ilaria Capua (virologa): «Nonni e nipoti non potranno più stare insieme come prima»”, in Il Messaggero, 18 aprile 2020 (http://pdnt. link/45128).

103 C. Marrone, “Coronavirus, potremo tornare ad abbracciarci? Sì, ecco come”, in Corriere della Sera, 20 luglio 2020 (http://pdnt.link/70913).

104 C. Massi, “Senza baci e abbracci si parla con il sorriso”, in Il Messaggero, 15 luglio 2020 (http://pdnt.link/70143).

All’ombra della torre

100 Cfr. D. du Preez, “EU policy doc recommends building ‘European Internet Fi- rewall’ similar to China’s – Let’s build a new digital Europe!”, in Diginomica, 5 giugno 2020 (http://pdnt.link/36198).

105 A. Zambrano, “Abbraccia il figlio dopo 4 mesi. Multa di 400 euro alla mam- ma”, in Il Giornale, 13 giugno 2020 (http://pdnt.link/64950).

106 “Comunicato. L’allarme di psicologi e psichiatri”, maggio 2020 (https://comu- nicatopsi.org).

  1. 107  Gen 2,24; Mc 10,8.
  2. 108  Gen 1,28.
  3. 109  New York City Health Department, Safer Sex and COVID-19, (consultato il 12

dicembre 2020) (http://pdnt.link/47156).
110 Questa crociata igienico-moralista contro la sessualità, così evidentemente sto-

nata nel contesto moderno e specialmente post-sessantottino della “liberazione sessuale”, meriterà una riflessione a sé. Qui basti anticipare lo spunto elaborato da George Orwell in una delle “profezie” più a lungo incomprese del suo ca- polavoro, 1984. Nel distopico mondo di Winston Smith «il rapporto sessuale doveva essere considerato un atto di scarsa importanza e vagamente disgusto- so, come un clistere» e il Partito «si sforzava di distruggere l’istinto sessuale o, se un simile progetto si dimostrava impossibile, di stravolgerne il significato e insozzarlo». Nel racconto orwelliano, la carica eversiva dei legami erotici coltivati liberamente o persino nel matrimonio (che «veniva sempre negato se i richiedenti davano l’impressione di provare una reciproca attrazione fisica») si incarna nella relazione passionale che lega il protagonista alla ribelle Julia, e nel fatto che la rieducazione di entrambi sarà ritenuta completa solo quando si saranno reciprocamente traditi. Se l’amore sessuale era temuto dal governo totalitario come un veicolo di liberazione e coalizione super legem dei consa- pevoli, ciò non escludeva il suo impiego per abbruttire e dominare il popolino con la distribuzione di «materiale pornografico della specie più infima» a cura di un’apposita industria statale, la «Pornosec». La rappresentazione orwelliana, così limpidamente attuale, integra e perfeziona quella già proposta da Aldous Huxley ne Il mondo nuovo, dove la sessualità senza inibizioni era incoraggiata fin dalla primissima infanzia e, all’opposto, l’affettività famigliare suscitava vergogna e ribrezzo. I governi immaginati da entrambi gli autori miravano inoltre a spezzare la naturale continuità tra amore sessuale e filiale, auspicando (Orwell) o realizzando (Huxley) sistemi per produrre nuovi esseri umani senza amplesso.

61

Governo virale

  1. 111  Gen 3,10.
  2. 112  Gen 1,26.
  3. 113  Il programma del viaggio è consultabile all’indirizzo http://pdnt.link/15069.
  4. 114  «Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè del suo

figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabili- rono» (Gen 11,31).

115 Nel libro di Giuditta, il condottiero Achior narra a Oloferne le origini degli israeliti aggiungendo dettagli al più scarno racconto di Genesi: «Questo popolo si compone di discendenti dei Caldei. Essi si trasferirono dapprima nella Me- sopotamia, perché non vollero seguire gli dèi dei loro padri che si trovavano nel paese dei Caldei. Essi avevano abbandonato la tradizione dei loro padri e avevano adorato il Dio del cielo, quel Dio che essi avevano conosciuto; perciò li avevano scacciati dalla presenza dei loro dèi ed essi si erano rifugiati in Me- sopotamia e furono là per molto tempo. Ma il loro Dio comandò loro di uscire dal paese che li ospitava e venire nel paese di Canaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono di oro e di argento e di bestiame in gran numero» (Giudit 5,5- 9).

  1. 116  Gen 12,1-3.
  2. 117  «Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall’oriente

gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l’un l’altro: “Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco”. Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: “Venite, co- struiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra”. Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro”. Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra» (Gen 11,1-9).

  1. 118  Gen 10,8-12.
  2. 119  Gen 1,28.
  3. 120  Il testo del discorso è consultabile all’indirizzo http://pdnt.link/25768.
  4. 121  Viaggio apostolico di Sua Santità Francesco negli Emirati Arabi Uniti (3-5 feb-

braio 2019), Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la

convivenza comune (http://pdnt.link/20576).
122 Lettera enciclica Fratelli tutti del Santo Padre Francesco sulla fraternità e

l’amicizia sociale (http://pdnt.link/12308).
123 Cfr. il commento del Grande Oriente d’Italia alla Fratelli tutti: «Papa Fran-

62

cesco ha espresso apertis verbis in chiave assolutamente inedita un’idea di fratellanza universale, come legame che unisce tutti gli esseri umani, al di là della loro fede, ideologia, colore della pelle, estrazione sociale, lingua, cultura e nazione. Si tratta di un pensiero che è vicino agli ideali che costituiscono

124 G. M. Sarto (Pio X), Notre charge Apostolique. Condamnation du mouvement libéral catholique «le Sillon» de Marc Sangnier, in “Acta Apostolicae Sedis”, 25 agosto 1910 (http://pdnt.link/32594).

125 J. Ratzinger, Die christliche Brüderlichkeit, Kösel, München, 1960 (trad. it. La fraternità cristiana, Queriniana, Brescia, 2015).

126 A. Schneider, “The Christian Faith: The only valid and the only God-willed religion”, in Rorate Caeli, 8 febbraio 2019 (http://pdnt.link/18532).

  1. 127  Mt 10,34.
  2. 128  «Ma il serpente disse alla donna: Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il

giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio,

All’ombra della torre

conoscendo il bene e il male» (Gen 3,4-5).

fin dalle origini le fondamenta stesse della Massoneria. Da oltre 300 anni il principio di Fratellanza è scritto in maniera indelebile nel trinomio massonico posto all’Oriente nei templi insieme a quelli di Libertà e Uguaglianza. E,la realizzazione di una Fratellanza universale, è dalle origini la grande missione e il grande sogno della Libera Muratoria» (“La Fratellanza valore massonico e la Fratellanza secondo Papa Francesco”, in Erasmo, 9 ottobre 2020, http://pdnt. link/70918).

  1. 129  Dante, Inferno XXXI, 58-81.
  2. 130  Idem, Purgatorio XII, 34-36.
  3. 131  Idem, De vulgari eloquentia I,VII,4.
  4. 132  F. Giuseppe, Antiquitates Iudaicae I, 109-121.
  5. 133  Dante, Paradiso XXVI, 87.
  6. 134  S. Zweig, Der Turm zu Babel, in “Vossiche Zeitung”, 8 maggio 1916 (trad. it. Appello agli europei, Skira, Milano, 2015).
  1. 135  S. Feltri, Populismo sovrano, Einaudi, Torino, 2018.
  2. 136  Gen 3,22.
  3. 137  Cfr. ad es. La testimonianza veritiera, cod. IX di Nag Hammadi: «Ma che razza di dio è questo? Prima ha rifiutato con cattiveria ad Adamo il frutto dell’albero della conoscenza e poi ha detto “Adamo, dove sei?”. Dio non ha conoscenza? Non lo sapeva fin dall’inizio? E in seguito disse “mandiamolo via da questo posto, affinché non mangi dell’albero di vita e viva per sempre”. Senza dubbio, egli si è mostrato rancoroso e cattivo! Che dio è questo? Grande è la cecità di coloro che hanno letto e non lo hanno riconosciuto quando disse “sono un dio geloso”» (trad. in Marvin W. Meyer (a cura di), The Nag Hammadi Scriptures. The Revised and Updated Translation of Sacred Gnostic Texts Complete in One Volume, San Francisco, HarperOne, 2009).

138 P. P. Pasolini, “Sfida ai dirigenti della televisione”, in Corriere della Sera, 9 dicembre 1973.

  1. 139  F. Giuseppe, cit. I,113.
  2. 140  Dt 30,19.
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