Comunali. A Salerno, la candidatura della pornostar Priscilla fa litigare tutti

Dopo la bocciatura con i Verdi, l'attrice hard si candida con il Nuovo Psi. Ma insorge Forza Italia

Un caso incendia la politica locale a Salerno. Nella città campana fa scalpore e divide la candidatura al consiglio comunale di Priscilla Salerno. Nota pornostar e produttrice di film hard, potrebbe scendere in campo sotto le insegne del Nuovo Psi dopo essere stata in predicato di presentarsi tra i Verdi con un altro candidato sindaco sostenuto dal M5s.

Non si tratterebbe del primo e nemmeno dell’ultimo cambio di casacca in zona (più o meno) Cesarini. L’estate delle comunali non ha certo inibito le antiche abitudini della politica, specialmente quella locale. Un nemmeno troppo originale cambio d’abito, dunque. In fondo, niente di nuovo.

Sicuramente, non meno dignitoso di altri a cui pure si è stati costretti ad assistere. A Napoli, per esempio, l’ormai ex leghista Vincenzo Moretto avrebbe voluto seguire quegli scampoli di centrodestra che si sono uniti all’avventura (annunciata vincente) di Gaetano Manfredi. Ma è stato proprio il candidato sindaco del centrosinistra che ha posto il suo niet, invalicabile. Moretto, in un’intervista rilasciata a Anteprima24, ha voluto ricordare, insieme al suo passato nel Msi, a poco meno di un quarto di secolo passato a destra nell’assise cittadina napoletana, che suo nonno è stato partigiano. O meglio, uno degli “scugnizzi” delle Quattro Giornate di Napoli. Mentre il padre, “fascista” poi non lo era mica tanto:

“Che parolone! Mio padre durante la guerra era militare, questo sì. E, poi, è vero: seguì Almirante”.

Insomma, il “sovranista” Moretto ci spera ancora di entrare nel centrosinistra.

La volta buona (almeno per far tremare il Palazzo)

In attesa di vedere come si evolverà la vicenda napoletana, a Salerno il dibattito politico inizia a farsi frizzante. Anche perché la scelta del Nuovo Psi di candidare Priscilla finirebbe direttamente sulle spalle di Forza Italia e Udc. I  tre partiti, infatti, starebbero lavorando a una lista unitaria per supportare la candidatura di Michele Sarno.  Avvocato, già più volte candidato a sindaco e consigliere comunale di opposizione a Salerno, amico di Gianfranco Fini che seguì fino all’ultimo in Fli e del quale è stato anche legale, Sarno si propone in quota Fratelli d’Italia, versante Fitto. Chi si intende di politica locale, immagina che questa tornata potrebbe essere importante e decisiva. Soprattutto, se non esclusivamente, per cause “esterne” al centrodestra. Non certo si potrà puntare a vincere ma, quantomeno, si potrà sognare di assestare almeno un colpo al deluchismo. Che, Vincenzo in Regione, ha perduto diversi pezzi importanti per strada. Se il sindaco uscente Napoli (Vincenzo anche lui) dovesse essere costretto addirittura ballottaggio, si sarebbe al disastro nel centrosinistra.

La tentazione e il naufragio coi Verdi

A Salerno, diversamente che a Napoli, il M5s non seguirà l’alleanza di centrosinistra. E, anzi, verrà giovedì Giuseppe Conte a benedire il sostegno alla coalizione guidata dalla preside Elisabetta Barone, proveniente dagli ambienti dell’Azione Cattolica.  Attorno a lei, insieme ai Cinque Stelle, pezzi di sinistra in fuga dal blocco deluchiano. Su tutti, l’ex deputato Michele Ragosta. Proprio lui aveva lanciato l’idea, inizialmente, di riservare un posto in lista a Priscilla Salerno. Riesumando, magari, il nome evocativo dei “Verdi”. Fatto, però, che ha causato l’insurrezione della Federazione di Europa Verde che in Regione Campania si identifica nel consigliere di maggioranza Francesco Emilio Borrelli. La sigla ha subito stoppato l’idea, bocciato lista e candidata e riportato la sigla nell’alveo dell’alleanza con De Luca.

“Se son garofani fioriranno…”

Lo stop alle ambizioni di Priscilla Salerno, però, è durato poco. Perché è arrivato l’abbraccio dei socialisti, sponda Nuovo Psi. La candidatura è stata annunciata in una nota dai vertici locali e nazionali del partito che si rifà alla galassia post-craxiana. E ha sottolineato l’impegno sociale che da anni l’attrice porta avanti in prima persona.
Ha detto il coordinatore provinciale del partito, Antonio Di Cunzolo: “Priscilla, in questi ultimi anni, ha condotto battaglie importanti sui rischi del revenge porn è stata in prima fila per denunciare le violenze contro le donne. Ha lavorato affinché il mondo del porno abbandonasse le scene di violenza. È entrata nelle scuole, ha partecipato a convegni in tutta Italia con le associazioni degli avvocati, molti accreditati per riconoscere punteggi ai professionisti, ha lavorato con psicologi ed autorevoli magistrati. Il suo impegno va accolto e rilanciato”. Per il segretario nazionale del Nuovo Psi, Lucio Barani, “i socialisti sono sempre stati dalla parte di chi combatte i pregiudizi e di chi si caratterizza per battaglia di libertà e civiltà. Con Priscilla avvieremo un ragionamento e se sono garofani, fioriranno”.

“Non si difendono così i diritti delle donne”

Peccato, però, che sia stato un altro socialista a frenare i “compagni”. Gigi Casciello, deputato di Forza Italia, tra i fondatori dell’associazione Voce Libera, vicinissimo alle posizioni del ministro Mara Carfagna, ha annunciato che se la Salerno sarà candidata, lui farà un passo indietro. Si disinteresserà alla competizione. Casciello, che proprio dalla “fucina” socialista arriva in Forza Italia, è stato l’unico candidato a sindaco del centrodestra in grado di dare filo da torcere a Vincenzo De Luca. Anche se ormai si parla degli anni ’90. Secondo quanto il deputato ha scritto sui social

“I diritti delle donne non si tutelano certo candidando al consiglio comunale di Salerno la pornostar Priscilla. Ognuno nella propria vita fa le scelte che ritiene e da parte mia non c’è alcun giudizio moralistico ma ritengo che ci siano modi sicuramente più autorevoli e credibili per tutelare i diritti delle donne. Ho già informato il coordinatore provinciale di Forza Italia, l’on. Enzo Fasano, della mia assoluta contrarietà alla candidatura della signora Priscilla Salerno nella lista di Forza Italia in quota Nuovo PSI. Se invece la proposta, bizzarra, discutibile e strumentalmente pubblicitaria, avanzata dal partito di Stefano Caldoro, dovesse essere accolta, non potrei che ritenermi disimpegnato anche alla luce del ritiro, già annunciatomi, di alcune disponibilità a candidarsi, da parte di alcuni, di fronte a una simile scelta”.

La sua posizione è già stata condivisa da altri esponenti politici dell’area moderata. Il rischio, adesso, è che tutto imploda a pochissime settimane dal voto. Lei, nel frattempo, aveva chiesto di non essere giudicata per il suo lavoro ma per le sue proposte politiche.

Simone Donati

Simone Donati su Barbadillo.it

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