Napoli. Il candidato sindaco dem Manfredi non va ai dibattiti (evocando emergenze che non ci sono)

La democrazia è dialogo ma per il centrosinistra napoletano preferisce il modello-monologo alla De Luca. Così l'aspirante sindaco Pd ha snobbato l'invito de Il Mattino

Non è nemmeno iniziata ufficialmente la campagna elettorale a Napoli che già Gaetano Manfredi rifiuta gli inviti al confronto con gli altri candidati a sindaco. La democrazia è dialogo, dicono tutti. Forse per il centrosinistra napoletano, con tredici liste e un esercito di candidati di ogni  estrazione e provenienza politico-culturale (dall’estrema sinistra all’estrema destra…), sono meglio i monologhi. Come De Luca insegna.

Gaetano Manfredi, dunque, ha deciso di ballare da solo. Il (candidato) sindaco riluttante ha ritenuto di dover rifiutare l’invito fattogli da Il Mattino – che non è mica un covo di eresia ed eversione né un centro sociale turbolento – adducendo tesi che sono francamente inaccettabili. “Non ci sono le condizioni per un dibattito sereno”. Manco l’avessero invitato alla composizione delle liste napoletane di Fdi.

Manfredi, che dimostra di temere sicuramente gli avversari, si nasconde dietro chissà quale emergenza democratica per la paura che confessa implicitamente di nutrire nei confronti dei competitor. Anzi, del competitor principale. Che non è il buon Catello Maresca bensì il “vecchio” Antonio Bassolino.

Pensa di essere in vantaggio nei sondaggi

Il gioco è semplice: Manfredi è in vantaggio nei sondaggi e in questa posizione i confronti non servono mai a granché. Anzi, un’eventuale inciampo, un’incespicatura, una figura barbina gli nuocerebbe molto. E rilancerebbe le quotazioni di qualcuno degli avversari, magari proprio di Bassolino che pesca non più e non solo a sinistra ma in maniera trasversale nell’elettorato napoletano. In fondo, anche Manfredi – con un’armata che va dagli ex amici di de Magistris ai gruppi neoborbonici e fino a certa destra passata dal celebrare le glorie di Almirante a pietire un posticino in lista – vorrebbe presentarsi da subito come il sindaco di tutti. Perché la sfida elettorale si vince sugli indecisi e convincendo la gente a recarsi alle urne. Cosa non facile, in tempi di Covid e (soprattutto) di palese e patente insofferenza alla politica.

Ma non ha la forza mediatica di De Luca

Gaetano Manfredi, però, non ha il profilo dell’uomo forte di De Luca. Non ha il fisico da sceriffo per uscirsene con una battuta a liquidare gli avversari. Quindi, il rifiuto dell’invito al gran ballo delle chiacchiere elettorali gli nuocerà comunque. Perché appare una dimostrazione di debolezza oltreché una mancanza di rispetto nei confronti degli avversari. Per non dire degli elettori, ma di quelli – ormai – non interessa più granché a (quasi) nessuno.

Simone Donati

Simone Donati su Barbadillo.it

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