Formula 1. Con i nuovi motori sbocciano le speranze Ferrari

In attesa del rush finale di stagione, tra i principali argomenti di discussione si afferma la novità che arriva da Maranello

Nonostante tutte le limitazioni di sorta, nel 2021 continua in Formula 1 una guerra tra i motoristi, per quanto ben lontani dai fasti della metà degli ’80, quando, per ogni fine settimana, le squadre sviluppavano addirittura le unità motrici (essenzialmente turbo)  anche solo appositamente per le qualifiche, portandole fino ai proverbiali 1000 cavalli (ancora oggi, a quasi quarant’anni di distanza, mette i brividi solamente immaginare di qualificare un mezzo del genere, con i telai di allora, tra i muretti di Monaco o peggio ancora tra i blocchi di cemento di Dallas); in ogni caso, il confronto serrato tra Honda e Mercedes ha visto a Soci una gradita novità, giacché anche la Ferrari ha portato in pista (con il solo Leclerc) il nuovo e attesissimo motore.

 

Honda vs Mercedes

Come è ormai noto, al netto della rivoluzione aereodinamica del 2022 (si sta ancora dibattendo se innalzare il peso minimo delle monoposto, così da contenere ulteriormente i costi), l’anno venturo a rimanere invariata sarà invece l’architettura dei motori.

Proprio per questo, fin dall’ultima parte del 2021, stanno arrivando tante novità: se da una parte la Mercedes ha maggiorato la sovralimentazione del motore termico, la Honda sta portando avanti una grandiosa strategia di evoluzione, che aveva visto a Spa l’esordio della nuova e più leggera batteria, mentre a Soci Verstappen ha portato in pista il quarto (e innovativo) motore dell’anno.

 

Capitolo Ferrari: gli auspici

Dal canto suo, Maranello sta proseguendo i lavori in vista della prossima stagione, per quanto in Ferrari si sia deciso di omologare già in Russia la quarta unità motrice dell’anno, caratterizzata dalla nuova sezione ibrida “2022”, così da testarla e sfruttarne i benefici.

Suddetta omologazione è arrivata dopo il completamento di cinque sessioni integrali di long runs al banco prova, per 7.500 chilometri complessivi, così come richiesto dalle direttive sulla sicurezza del Reparto Motori della Scuderia.

La principale complessità della nuova parte ibrida ne è stata l’integrazione rispetto al propulsore 065 standard: i motogeneratori Ers e Kers sono stati miniaturizzati e nel contempo resi maggiormente efficienti da un punto di vista energetico, a vantaggio dei cicli di carica delle batterie.

Sono stati inoltre inseriti dei nuovi accumulatori agli ioni di litio, mantenuti a temperature inferiori mediante un diverso impianto di raffreddamento del pacco batterie: il fluido, dunque, sarà capace di esportare più calore e questo dovrebbe risolvere l’annoso problema della decadenza nella prestazione, dovuta ai continui cicli di carica-scarica.

La Ferrari, è risaputo, quest’anno ha sofferto di gravi deficienze motoristiche ma specialmente aereodinamiche, per cui si capisce quale possa essere la mole di lavoro che sia i tecnici, sia gli ingegneri stiano affrontando: ecco quindi perché, non si può non essere  fiduciosi di fronte ad un nuovo approccio, ad un nuovo paradigma, sebbene poi alla fine il giudice, ultimo, imparziale e inappellabile resterà solo e soltanto il cronometro.

Insomma, per concludere, citando la chiosa finale di un celebre servizio sulla Formula 1, trasmesso nel 1994 sulla Rai: “Se sono Rosse, fioriranno”.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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