Perché leggere la “Nausea di Céline”: letteratura che nasce dalla frontiera

Passaggio al Bosco ha pubblicato il saggio del critico francese Jean-Pierre Richard sul genio del Voyage

Luis Ferdinand Céline

Nausea di Céline, Passaggio l Bosco

Luis Ferdinand Céline ha trasformato la sua vita in un viaggio nel cuore profondo dell’umanità. Senza filtri, senza omissioni. Il saggio “Nausea di Céline”, edito da Passaggio al Bosco, è uno studio che consente di aggiungere tasselli di conoscenza di una poetica letteraria fondata sull’umano, letteratura che esplode dalla frontiera intesa come limite o zona periferica e decentrata dall’esistente.

“Perché l’uomo céliniano è certamente straccio, ma “straccio sbruffone”[…]: insieme flaccido e spaccone, fifone e teatrale, fondamentalmente molle ma ricoperto di una farsa di durezza, realizza un misto pericoloso di inconsistenza e di provocazione, e non nutre in realtà che un solo progetto, quello di trascinarci con lui nella sua melassa. Un animale mostruoso incarna questo orrore di una aggressività molle: è il verme”: così scrive il critico Jean-Pierre Richard, cogliendo come Céline – che aveva conosciuto nei contesti di guerra e nelle marginalità le sfumature più dolenti del viveri – possedesse la forza di raccontare le contraddizioni dell’uomo, senza indulgenze.

Gli eroi céliniani

Molti eroi celiniani sono “detriti”, “fecce o falliti” fioriti nelle zone marginali dell’essere. Nelle borgate, nelle periferie, nei centri storici desertificati dalla crisi di senso delle società moderne. Del resto per Céline la periferia parigina non era altro che “questo grande abbandono molle che attornia la città, là dove la menzogna del suo lusso viene a gocciolare e a finire in putrefazione”, là dove “la città mostra a chi vuole vederlo il suo grande deretano in casse di spazzatura (…) Vicino, marcisce la festa dei baracconi (…) Tutto trascorre in sforzi per allontanare la verità da quei paraggi, verità che ci torna per piangere senza interruzioni su tutti”: da queste frontiere, dunque, sgorga la letteratura del gigante francese.

La missione politica

Nasce, infine, un missione politica di rigenerazione, che parta proprio da un luogo-non luogo di cui parlano tutti, ma di cui solo gli scrittori sanno decifrare la filigrana, il rivolo di contraddizioni e di ansia, tra nullismo e riscatto possibile. Per chi saprà ascoltare queste note e trasformarle in energia per una rigenerazione urbana.

*”Nausea di Céline”  di Jean-Pierre Richard, pp. 63, euro 8, Passaggio al Bosco

@barbadilloit

@waldganger2000

mdf

mdf su Barbadillo.it

Exit mobile version