Il gran ritorno del Tridente, Maserati di nuovo alle corse

L'annuncio: la casa emiliana avrà una squadra in Formula E e sfiderà Porsche e Jaguar

Nello sport del motore contemporaneo, gennaio è storicamente un mese di attesa (tranne che nel WRC o nell’IMSA SportsCar Championship), chiacchiere e speculazione.

Questo 2022 si è invece aperto con un annuncio clamoroso: il ritorno ad alti livelli della Maserati, impegnata in Formula E dalla stagione 2022-2023, con una propria squadra e una propria vettura, nella quale competerà contro marchi di grande prestigio, quali Porsche, DS, Nissan e Jaguar.

Il Tridente tornerà dunque a risplendere, archiviate le annate della gloriosa MC12, schierata e vincente negli anni 2000 sia nell’American Le Mans Series, che nel FIA GT/FIA GT1.

 

Il blasone della storia

Maserati è un simbolo di lusso ed eleganza, un vero e proprio mito, nato nel 1914 e capace di realizzare dei modelli stradali, come la Quattroporte, caratterizzati da linee altamente personalizzate e distintive: visti i presupposti, l’immaginario corre velocemente alla pista.

Al di là dei recenti successi a ruote coperte, è soprattutto con le ruote scoperte che la casa di Bologna (oggi con sede a Modena) ha scritto le prime epiche pagine (la Maserati Squadra Corse nasce nel 1926), addirittura nella 500 Miglia di Indianapolis.

Correva infatti l’anno 1939 e gli europei tornavano a brillare nella classicissima dell’Indiana, con la vittoria della Maserati 8CTF guidata da Wilbur Shaw, il quale si sarebbe ripetuto pure l’anno successivo, sulla stessa vettura.

Ancora oggi, sono queste le uniche affermazioni di una vettura completamente italiana alla 500 Miglia.

Grandiosa è anche l’avventura in Formula 1: ai nastri di partenza già nel 1950 (prima edizione della Formula 1) con le 4CLT/48 (e le 4CL private della Scuderia Achille Varzi), il Tridente resta nella massima serie, in veste ufficiale, fino al 1957.

In realtà, per diverse stagioni i piloti avrebbero continuato ad utilizzare le vetture Maserati (soprattutto la leggendaria 250F) o i semplicemente i motori: l’ultima vittoria in assoluto è datata 1967, al Gran Premio del Sudafrica, vinto da Pedro Rodríguez sulla Cooper T81 a motore Maserati (nella fattispecie, un V12 Maserati da 2989 cc).

Della Formula 1 (una Formula 1 in cui, giova sempre ricordarlo, una graduatoria riservata alle squadre sarebbe stata istituita solo nel 1958) restano indelebili le imprese di Juan Manuel Fangio e di Stirling Moss, vincitori, rispettivamente, di sette e di due GP a bordo delle Maserati; l’argentino, in particolare, vince nel 1954 con la Mercedes il secondo titolo della carriera (ma le prime due gare, Buenos Aires e Spa, le aveva disputate e vinte alla guida della Maserati) e nel 1957 conquista il quinto e ultimo mondiale, pilotando la 250F.

(FOTO 250F)

L’argentino si sarebbe ritirato dalle competizioni nel 1958, con un quarto posto nel Gran Premio di Francia, ottenuto da pilota privato, sempre con la 250F: questo modello, esordiente nel 1954 e poi, come detto, gestito sia in forma ufficiale che privata, esce di scena solamente nel 1960; sono dunque sette le stagioni consecutive di partecipazione, a conferma di una grande capacità di messa a punto, col supporto di un’affidabilità incredibile, oltre la Lotus 72 e la McLaren M23 (ritenute solitamente le vetture del Circus più longeve.)

L’unico vero neo di questa era, sarà sempre la Tipo 420/M/58 Eldorado (col V8 a 90°, cilindrata di 4190,4 cm³), costruita per ritentare l’assalto a Indianapolis e che esordisce alla 500 Miglia di Monza del 1958, la celeberrima Corsa dei Due Mondi, demolita da Moss a causa della rottura dello sterzo.

Il progetto naufragherà per sempre dopo la non-qualificazione di Ralph Liguori a Indianapolis nel 1959.

 

Verso il futuro

È molto difficile fare delle previsioni sul futuro prossimo: mentre si stanno studiando le modalità attraverso le quali portare in gara la nuovissima M20, bisognerà valutare quali intenzioni accompagnino la squadra italiana in Formula E, più che altro per capire se si tratti di un trampolino di lancio verso altri traguardi o semplicemente di un periodo di studio, sperimentazione con delle ricadute sul mercato delle stradali (o ancora delle GT).

In effetti, lo sguardo è sempre più proiettato verso i mercati extraeuropei, motivo per il quale si sta cercando di rinnovare l’intero fronte legato ai propulsori; in particolare, abbandonata la decennale collaborazione con la Ferrari (con la quale condivide comunque l’appartenenza al gruppo Stellantis), la Maserati si è realizzata, “totalmente in casa”, un V6 3 litri biturbo completamente nuovo, ribattezzato “Nettuno” (in omaggio alle origini bolognesi).

Questa soluzione è in grado di sprigionare la più alta potenza specifica in assoluto, 210 cavalli/litro, meglio di Ferrari, McLaren, Lamborghini e Porsche.

Insomma, si capisce come l’implementazione di una parte elettrica, rispetto ad una architettura innovativa, di per sé super performante, possa costituire un’arma in più verso l’automobilismo sportivo del futuro, alla ricerca continua di nuove vette da conquistare.

 

 

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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