La società furibonda l’ha scaricato dopo che Di Canio gli aveva già giurato vendetta, l’anno scorso, al tempo delle epurazioni dei mammasantissima del bolso spogliatoio biancorosso, quando promise che con lui non avrebbe mai più giocato a calcio.
E se il Di Canio furioso si abbatte sugli indolenti senza mezzi termini, allo stesso tempo non consente a nessuno di criticare i ‘suoi’. L’allenatore ha infatti difeso a spada tratta il nuovo centravanti biancorosso, il 23enne statunitense Jozy Altidore, che non è riuscito a pungere al suo esordio. Sull’attaccante yankee pesa pure il fatto di aver disputato, da giovanissimo, una stagione in chiaro scuro all’Hull City, oggi neopromossa solennemente bastonata al suo esordio in Premier dal Chelsea del ritrovato Mourinho. E si è preso lui la responsabilità della sua crescita: “Lavoreremo per farlo crescere, non dimentichiamo che ha solo 23 anni. Grazie a lui abbiamo un attaccante di peso lì avanti. Per migliorare ha bisogno di lavoro e cercherò di essere per lui il miglior allenatore possibile”.
Quindi il Sunderland adesso, deve solo ripartire. E per farlo, tra epurazioni e nuovi arrivi (Di Canio cerca ancora un centrocampista centrale), ci vogliono delle regole. Tipo quelle fissate nel ‘suo’ decalogo. In fondo non si tratta che di norme assolutamente ragionevoli: un atleta che si trova a giocare in Premier League può ben rinunciare a ketchup, maionese e coca-cola. Lo sanno tutti che fanno ingrassare e, se ci si appesantisce, poi in campo si finisce per fare la figura dei birilli. Il divieto di pc, cellulari e computer durante gli allenamenti non è poi così campato in aria: occorre essere concentrati, al campo si va per lavorare, mica per postare foto e fare i fighi su Twitter “Se trovo un cellulare acceso lo butto a mare”, Di Canio dixit. Infine sotto la doccia non si canta: disturba la concentrazione. Questa, onestamente, è un po’ meno chiara e sicuramente molto più pittoresca. Ma, stavolta, i calciatori l’hanno seguito senza far storie. Proprio Di Canio ha dichiarato che è rimasto sorpreso dal supporto alle nuove regole da parte di alcuni elementi della rosa che gli sembravano più refrattari al nuovo stile ‘spartano’.