Il centrodestra si rompe anche sul presidenzialismo

Bocciata la proposta di Fdi, Meloni al veleno contro le assenze al voto: "Nella coalizione c'è un problema"

Berlusconi, Salvini e la Meloni

Si apre un nuovo fronte di scontro nel centrodestra e questa volta riguarda uno dei punti cardine (da sempre) del programma politico dell’alleanza: il presidenzialismo. In Commissione Affari costituzionali alla Camera dei Deputati, la proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia fa un buco nell’acqua: i Cinque Stelle, Pd e Alternativa votano contro ma fa più male l’assenza di due esponenti del centrodestra che, di fatto, avrebbe affossato le chance di poter portare il presidenzialismo al centro dell’agenda istituzionale italiana.

A dare forfait il bergamasco Cristian Invernizzi della Lega e Annagrazia Calabria di Forza Italia. Il risultato ha fatto infuriare Giorgia Meloni che nella serata di ieri ha rilasciato un post al veleno su Facebook.

“La pdl sul presidenzialismo presentata da Fdi non passa oggi in commissione Affari costituzionali di Montecitorio grazie ai voti del Pd ovviamente, non passa grazie ai voti dei Cinque stelle, che doveva aprire il palazzo come una scatoletta di tonno, ma poi si è ben adeguata ai meccanismi della transumanza parlamentare, non passa a causa dell’astensione di Italia Viva anche se Renzi è quello che aveva sempre detto quanto fosse stato importante l’elezione diretta del capo dello Stato. Ma non passa nonostante il voto a favore del centrodestra, ma con un problema…”.

Dunque Meloni ha attaccato gli “alleati”

“’La proposta non passa per due voti: perdiamo 21 a 19 e in Commissione mancano due parlamentari di centrodestra, uno della Lega e uno di Forza Italia. Ora io non so se questa proposta non sia passata per superficialita’ di alcuni o per una scelta politica. So che se i partiti hanno dei parlamentari che non possono andare quel giorno in Commissione, li possono tranquillamente sostituire… Non so quale sia il problema per cui questa proposta storica del centrodestra, che sicuramente ha il consenso della maggioranza degli italiani, non è passata. Non so quale sia il problema, ma so che c’è un problema”.

Una replica è arrivata, conciliante, dal capogruppo Forza Italia in commissione Carlo Sarro. Che ha ribadito l’aspirazione forzista al presidenzialismo e ha rilanciato la sfida istituzionale

“Il presidenzialismo è da sempre nel Dna di Forza Italia ed è per questo che il nostro partito – per agevolare l’esame celere del provvedimento – aveva scelto di non presentare emendamenti. Il voto di oggi in commissione Affari costituzionali non inficia in alcun modo l’approdo in aula del testo a firma Meloni, perché presentato dalla minoranza. In aula Forza Italia manterrà ferma la sua posizione, chiara come è sempre stata, e lavorerà di concerto con la altre forze di centrodestra affinché si possa giungere alla sua approvazione”.

 

La vicenda testimonia, per chi ancora ne avesse avuto speranza, che il centrodestra ormai è al capolinea. L’infortunio sul presidenzialismo è grave perché getta benzina sul fuoco dello scontro che, da tempo ormai, non è più neanche tenuto segreto come pure accadeva un tempo. Sono lontani i tempi dei tavoli e degli accordi, mentre ancora si parla di federatori manca anche chi sia in grado di tessere tregue all’interno di uno schieramento che ormai è finito stritolato. Dalle scelte di ognuno e dalla corsa al sondaggio.

 

Claudio Caniggia

Claudio Caniggia su Barbadillo.it

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