Formula 1. La grande beffa nel centenario di Monza

Vince Verstappen ma quante polemiche sulle decisioni dei giudici. La Ferrari penalizzata

L’Autodromo nazionale di Monza, inaugurato nel 1922, ospita il Gran Premio d’Italia, edizione 2022.

L’occasione è anche quella per celebrare i settantacinque anni da quando Enzo Ferrari decise di trasformare la propria squadra, in una vera e propria casa costruttrice: le Rosse si presentano perciò in Brianza con una livrea e delle tute speciali che richiamano il giallo, lo storico colore della Scuderia di Maranello.

In quello che resta tutt’oggi uno dei circuiti più veloci (da basso carico aereodinamico) e iconici del mondo, la Pirelli sceglie la selezione mediana delle mescole, ossia le C4 (Soft), C3 (Medium) e le C2 (Hard).

 

Le prove libere

Un venerdì colorato di rosso, quello monzese: Leclerc e Sainz conquistano entrambe le sessioni di libere, il monegasco, le FP1, in 1’22”410 (Soft), lo spagnolo, le FP2, in 1’21”664 (Soft).

A Verstappen, le FP3 di sabato mattina, in 1’21”252 (anch’egli sulle Soft).

 

Le qualifiche

Alexander Albon, operato d’urgenza per un appendicite, deve abbandonare l’Autodromo monzese: al suo posto, sulla Williams, sale l’olandese Nyck De Vries, che aveva già preso parte alle FP1 a bordo dell’Aston Martin (lasciatagli per l’occasione da Vettel) all’esordio assoluto in gara.

Anche a Monza, le qualifiche sono caratterizzate dalle molteplici penalità che gravano addirittura su nove piloti: alla fine, dopo i primati di Verstappen nella Q1, con il tempo di 1’20”922 (Soft) e di Carlos Sainz, nella Q2, in 1’20”878 (Soft), nella Q3, Leclerc si prende in pista la pole position, col tempo di 1’20”161.

Alle sue spalle, Verstappen e Sainz ma che a causa delle sostituzioni, a livello di unità motrice, scivolano settimo e diciottesimo.

 

La gara

Allo spegnimento dei semafori, Leclerc si difende con forza da Russell; Verstappen, autore di un buono scatto, passa dapprima Gasly all’Ascari, poi Ricciardo sul rettilineo, all’inizio del giro 2, per mettersi terzo.

L’olandese prende poi la seconda piazza su Russell, sfruttandone la scia, all’interno della prima variante (giro 5); notevole anche la risalita di Sainz, che partito diciottesimo (sulle medie) entra in zona punti al settimo passaggio ed è addirittura quarto alla tornata 14, dopo il sorpasso compiuto su Ricciardo.

Come spesso accade, una volta cristallizzatesi le posizioni in testa, l’attenzione si sposta sulle tattiche: in termini di soste, Leclerc approfitta della neutralizzazione virtuale del giro 12 (causata dalla vettura di Vettel, ritirata per la rottura del motopropulsore) per anticipare la prima sosta e montare le medie; Russell invece pitta alla fine del giro 23, per le Hard, mentre Verstappen attende ancora due passaggi, optando per le medie.

Da lodare la condotta di Sainz, già autore di diversi sorpassi nei passaggi iniziali e abile a ricostruire la propria gara anche dopo la prima sosta (al termine del giro 30, per le Soft), lasciandosi particolarmente apprezzare grazie ad un affondo deciso nei confronti di Perez, alla Variante della Roggia, per la sesta posizione virtuale.

La scelta di assettare la vettura di Verstappen con un carico aereodinamico relativamente più elevato (se non altro viste le caratteristiche di Monza) si è riflettuta positivamente sull’utilizzo delle mescole, sia con le morbide sia con le medie, dando la possibilità all’olandese in primis di allungare lo stint iniziale e poi di gestire le medie alla distanza; di contro, Leclerc si sarebbe fermato per il secondo pit stop, alla fine del giro 33 (parimenti avrebbe fatto Hamilton per la sua prima fermata) montando le Soft e rientrando secondo, poco davanti a Russell.

La sfida finale e la possibilità paventata di un’altra sosta per Verstappen vengono però meno al giro 47, complice il ritiro per problemi tecnici di Daniel Ricciardo, costretto ad abbandonare la propria McLaren in un punto pericoloso, situato nel raccordo tra le due curve di Lesmo.

Ancora una volta, come già accaduto nei Paesi Bassi, la Direzione si dimostra però tutt’altro che reattiva nell’invio in pista della vettura di sicurezza, fatta uscire davanti a Russell, quando invece avrebbe dovuto precedere il capofila Verstappen, ormai transitato con Leclerc (entrambi sarebbero poi passati dalle medie alle morbide alla fine del giro 48, un giro dopo rispetto a Russell e Sainz, anche per loro Soft).

Tra il tempo perduto per rimuovere la vettura ferma con l’ausilio di una gru, l’autorizzazione a sdoppiarsi per alcuni piloti e la ricerca del leader, il cinquantatreesimo e ultimo giro del Gran Premio è completato con le vetture incolonnate sotto la bandiera a scacchi, sventolata per l’occasione dal leggendario centauro Giacomo Agostino.

La bandiera a scacchi saluta dunque la vittoria di Max Verstappen, al suo primo piazzamento nei primi tre a Monza.

Sul podio, insieme all’alfiere della Red Bull, salgono il ferrarista Leclerc, nel tripudio dei tifosi e Russell; punti iridati per Sainz, Hamilton (scattato diciannovesimo), Perez (partito tredicesimo e autore anche del giro più veloce, il quarantaseiesimo, in 1’24”030), Norris, Gasly, De Vries (all’esordio) e Zhou.

Cancellato il Gran Premio di Russia, la Formula 1 si concederà una pausa, forse anche di riflessione.

La gestione del finale non è, infatti, stata scevra da critiche, su tutte quelle di Mattia Binotto che ha attaccato senza mezzi termini la FIA, per la sua “lentezza”, nonostante il rispetto almeno formale delle regole.

Prossimo appuntamento, tra ventuno giorni, a Singapore, Gran Premio tornato in calendario per la prima volta dal 2019, a causa della pandemia.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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