Giornale di Bordo. La Russa alla guida del Senato punto di partenza della destra

Ha pronunciato forse uno dei più bei discorsi tenuti nella Camera alta, in un emiciclo dalle presenze rarefatte non per l’assenteismo dei parlamentari, ma per la riduzione del numero degli eletti

Ignazio La Russa

A parte che ha degradato il commissario Calabresi a ispettore (ma il triste 17 maggio 1972 in cui fu assassinato gli ispettori nella Ps si chiamavano comunque marescialli), Ignazio La Russa ha pronunciato forse uno dei più bei discorsi tenuti nella Camera alta, in un emiciclo dalle presenze rarefatte non per l’assenteismo dei parlamentari, ma per la riduzione del numero degli eletti. Intanto perché ha parlato a braccio, aiutandosi con una semplice “scaletta” ogni tanto sogguardata, com’è nella tradizione dei veri oratori, e com’era tradizione anche di Giorgio Almirante, non solo nelle sue maratone oratorie ostruzionistiche. E poi, sul piano dei contenuti, perché ha parlato non da uomo di parte, ma nemmeno di partito, compiendo, in un discorso tecnicamente improvvisato, ma frutto di una lunga e profonda riflessione ed evoluzione personale, quella ricomposizione della memoria storica, senza anacronistici nostalgismi né servili abiure, che nonostante l’impegno e l’ingegno di intellettuali del rango di Domenico Fisichella e Gennaro Malgieri, non era riuscita neppure durante la parabola di Alleanza Nazionale.

Di fronte a tutto questo, il teatrino della politica, il “giallo” dei voti pervenutigli dai banchi stessi dell’opposizione (frutto di stima personale o tentativo di seminare zizzania nel centrodestra facendo un dispetto a Berlusconi? O magari entrambe le cose?), le facili ironie sulla “staffetta degli opposti” fra Liliana Segre e Ignazio Benito Maria La Russa, passano in secondo o in terzo piano.

Ci sarà anche chi considera l’ascesa di Fratelli d’Italia alla seconda carica dello Stato un punto d’arrivo. Io invece, e spero di non sbagliarmi, comincio a pensare che potrebbe rappresentare un punto di partenza.

Enrico Nistri

Enrico Nistri su Barbadillo.it

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