Heliopolis/11. Il globalismo del Diavolo che veste Prada e i tecno-barbari

Chiunque ancora legato al principio di realtà guardando in faccia Zuckerberg non si fiderebbe del Metaverso propinato in tutte le possibili salse ideologiche

Il Diavolo veste Prada

l peccato più grave è quello di essere separati dalla realtà. Lucifero e Diavolo non sono la stessa persona. Diaballein, dal greco: separare.

Il virtuale punta alla società separata dal reale. È l’irrazionalismo divenuto antivitalista: il globalismo tende infatti a mescolare tipiche robacce ottocentesche (positivismo, darwinismo sociale ecc) con un umanismo antiscientifico da Grande Inquisitore. Direzione Ready Player One (Spielberg…).
Chiunque ancora legato al principio di realtà guardando in faccia Zuckerberg non si fiderebbe del Metaverso propinato in tutte le possibili salse ideologiche. La mia genetica di Sapiens, per metà luciferina, ossia esploratrice, faustiana, conquistatrice, non ama che il concreto; allo stesso tempo l’altra metà ominide, animalesca, di maschio cacciatore africano o caucasico di 30mila anni fa, rifugge la gabbia, attiva litri di dannoso cortisolo.
Insomma stiamo facendo finta di nulla ma siamo seduti su di una bomba ad orologeria e non abbiamo il coraggio di affermare una cosa molto semplice: il globalismo è la società totalitaria del femminismo applicato. Separazione dal reale, narcisismo totalizzante, sedazione dei comportamenti non sistemici.
Il Diavolo veste Prada ed è donna. Il metaverso, ossia l’abbandono del corpo non in senso tecnico, cyborg, da mito virile alla Daitarn 3, ma nel senso femminile dell’avatar “spirituale” riassume la piena applicazione di una follia da fine della storia in cui l’evoluzione umana cessa di fronte alla definitiva alterità fra corporeità e sindrome da maniacalità del controllo.
Nel nome del controllo, della perfezione anche se non vera, tutto diventa antivitale, castrante, antiscientifico, antitecnologico, antiumano. La Fine della Storia. Una balla clamorosa. Dentro alla quale ribollirà il sangue ancora non placato di quei tecno-barbari oggi considerati esseri imperfetti portatori di minacciosa mascolinità tossica.
@barbadilloit

Giacomo Petrella

Giacomo Petrella su Barbadillo.it

Exit mobile version