Segnalibro. “I grandi scrittori? Tutti di destra”. Così parlò Giovanni Raboni

De Piante pubblica la raccolta di articoli del collaboratore di sinistra del "Corriere della sera" contro il politicamente corretto

I grandi scrittori di destra

Tutto cominciò il 13 marzo 2002, quando Angelo Guglielmi pubblicò sull’”Unità” un omaggio a Umberto Eco in cui incensava il patron degli intellettuali di sinistra ma invitava lo scrittore torinese a essere un po’ meno presuntuoso: “Ma non gli converrebbe ridurre la sua dittatura intellettuale aprendosi a qualche occasione di ignoranza?”.

Il giorno dopo, il 14 marzo 2002, Francesco Merlo pubblicò sul “Corriere della sera” un articolo nel quale denunciò la sinistra (Guglielmi e l’”Unità”) di aver attaccato pesantemente il “grande intellettuale che da quaranta anni incarna la sinistra per gli intellettuali”. Scoppiò la polemica e intervenne un noto collaboratore del “Corsera”, Giovanni Raboni, ma il suo intervento non fu pubblicato forse per una questione di equilibri interni. Raboni, intellettuale di sinistra, era interessato alla polemica in quanto gli era capitato in passato di scrivere pezzi in cui non faceva sconti a intellettuali di sinistra come Dario Fo, Nanni Moretti e gli stessi Eco e Guglielmi. Nel contempo aveva espresso elogi a Ezra Pound, Louis-Ferdinand Céline, Giovanni Guareschi. Per Raboni il piano estetico e narrativo superavano l’appartenenza politica e la bellezza della scrittura ogni prevenzione nei confronti dell’autore. Raboni abbatteva dei cliché che il già allora politicamente corretto manteneva in piedi: la cultura è solo di sinistra, a destra nessuno pensa, nessuno scrive ecc. Lo fece, una decina di giorni dopo, con un articolo sul “Corriere”che causò molto rumore “I grandi scrittori? Tutti di destra” (27 marzo 2002) sostenendo che se si guarda “ a quanto è successo durante gli ultimi cento anni in ambito mondiale” si constata che “non pochi, anzi molti, anzi moltissimi fra i protagonisti, o quanto meno fra le figure di maggior rilievo della letteratura del Novecento, appartengono o sono comunque collegabili a una delle diverse culture di destra”. Ora l’editore De Piante ha raccolto gli articoli di Raboni in un libretto, I grandi scrittori? tutti di destra che contiene i tre articoli di Raboni compreso quello inedito.

Il libretto si apre con una prefazione di Luca Daino che ben riepiloga la storia della polemica e si chiude con una postfazione di Franco Cardini che analizza il tema delle egemonie culturali affermando che “Si potrà obiettare – dice Cardini – che la sinistra – al confronto (con la destra, ndr) – più che di una cultura dispone di una politica culturale; e che della cultura ha un concetto prevalentemente demagogico e strumentale”. Infatti la penetrazione delle idee e delle parole d’ordine del PCI nella borghesia, negli anni Settanta, dipese proprio dall’aver saputo cavalcare la lezione gramsciana della conquista della società civile partendo dall’immaginario collettivo e dall’influenza delle coscienze. Anni fa Marcello Veneziani, parlando della cultura sottolineò che quelli a destra c’erano pensatori fondamentali per il pensiero e la cultura dell’Occidente mentre “a sinistra c’erano i professorini”. Verissimo, e sempre funzionali alle direttive di partito tanto per essere fedeli alla teoria gramsciana degli “intellettuali organici”. Cioè un ceto che pensa non per elaborare un pensiero critico – e in libertà – ma secondo le disposizioni – e i fini – del partito.

I grandi scrittori di destra visti da Raboni per De Piante

Giovanni Raboni, I grandi scrittori? Tutti di destra, De Piante ed., pagg. 57, euro 20,00

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani su Barbadillo.it

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