Beatrice Venezi: “Cultura significa identità di un popolo. Meloni? Ha fatto la storia”

L’intervista su La Stampa: “Giorgia ha mandato in corto circuito le sicurezze della sinistra. Mi riconosco nei valori conservatori”

Beatrice Venezi

 

Beatrice Venezi tra musica e politica nell’intervista comparsa il 3 novembre su La Stampa. Classe 1990, al terzo libro per Utet, L’ora di musica, Venezi dirige orchestre a livello internazionale. Rispondendo alle domande di Francesco Rigatelli (a cui ribadisce di voler essere chiamata “direttore d’orchestra”) dice la sua e rivendica un “rapporto di stima ed amicizia” con Giorgia Meloni, oltre a sottolineare che i valori nei quali si riconosce sono quelli del conservatorismo. “Mi piace il mio mestiere”, spiega, interrogata sulla mancata candidatura alle ultime elezioni con Fratelli d’Italia, “anche se credo sia importante parlare di cultura in termini politici perché è stata una parola abbandonata per troppo tempo. Invece significa l’identità di un popolo e la valorizzazione delle eccellenze di una nazione”.

Il rapporto con Giorgia Meloni

“Ci lega un rapporto di stima ed amicizia. Non mi vergogno di sostenere una donna che ha fatto la Storia diventando la prima donna premier”.

La sfida culturale 

“Le ho sottoposto una serie di temi, come appunto la marginalità della cultura. Le varie amministrazioni non pongono sufficiente attenzione a un settore che può essere un volano del Paese. All’estero siamo famosi per la musica classica”.

La destra italiana

“C’è stata un’evoluzione importante. Oltre al percorso storico, Meloni ha sovvertito gli schemi mandando in corto circuito le sicurezze della sinistra: si è affermata senza quote rosa, in un partito conservatore, e portando a votarla un popolo non tradizionalmente di destra”.

La passione conservatrice

“Sono nata nel 1990, ho vissuto l’ultima parte di questa storia e mi riconosco nel conservatorismo”.

“Farsi chiamare direttore d’orchestra o presidente del Consiglio? Nessuna provocazione”

“Significa riconoscere il ruolo senza distinzioni di genere. Il rischio che io vedo per la mentalità italiana è che se Meloni fallisse si farebbe di tutta l’erba un fascio: “Era una donna”. Mentre non è così, è il merito del singolo che conta”.

La scelta di Eugenia Roccella alla Famiglia

“Non temo nessun arretramento sui diritti delle donne, mentre penso si voglia aiutare chi non ha la possibilità di crescere figli”.

L’artista è favorevole alla libertà di scelta del diritto all’aborto

“Va data a ogni donna la possibilità di scegliere. La barbarie invece mi sembra l’utero in affitto”.

Un femminismo di destra esiste?

“Secondo me sì, se significa avere a cuore le nostre istanze fuori dalla retorica e dall’ideologia. Anche perché, dopo avere ottenuto divorzio e aborto, sulle retribuzioni siamo al palo da anni. È ora di cambiare strategia e badare al sodo”.

“Ho avuto delle cancellazioni per le mie posizioni”

“Ho avuto delle cancellazioni, anche se non dico dove, ma per fortuna lavoro molto all’estero. E poi sono una pazza idealista, come mi ha detto Nicola Porro”.

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Domenico Pistilli

Domenico Pistilli su Barbadillo.it

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