10Febbraio. Olmi: “Un senatore a vita istriano-dalmata per la riconciliazione nazionale”

Il neopresidente del Comitato 10 Febbraio condivide la proposta per sensibilizzare il Quirinale su una eventuale nomina a Palazzo Madama

10 Febbraio

Un focus sul Comitato 10 Febbraio e una proposta, avanzata con il massimo garbo, perché la comunità degli esuli istriano-dalmati e di Fiume possa avere una rappresentanza simbolica a Palazzo Madama.

La tragedia delle foibe e l’esodo forzato di tanti nostri connazionali brutalmente cacciati dalle italianissime terre istriane, giuliane e dalmate finite in mane slave durante e dopo il secondo conflitto mondiale, causa anche l’imposto – all’Italia – Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, è stata occultata e silenziata dalle istituzioni del nostro paese per interi decenni. Nonostante i silenzi, le omissioni, i soprusi consumatisi in ogni dove, i tanti italiani di quelle terre mantennero vivo il filo della Memoria dando anche vita a varie Associazioni.

Vi fu anche chi, nei conformisti e piatti anni Ottanta, cercò di far emergere l’orrore delle foibe. Ci riferiamo allo storico Antonio Pitamitz, scomparso nel gennaio dello scorso anno, che una quarantina di anni fa, sul mensile «Storia Illustrata» diretto da Pier Maria Paoletti, pubblicò un’inchiesta documentata che fece storcere il naso agli occultatori dei nefandi fatti verificatisi. Per quanto silenziata, quell’inchiesta servì a qualcosa. Oggi delle foibe e dell’esodo si sa di più, ma non ancora in maniera compiuta.

Alla luce delle citate tragiche vicende, Barbadillo si fa promotore di una proposta da condividere non solo con le Associazioni, ma anche con il mondo della cultura e della politica, che, ci auguriamo, possa riscuotere il massimo consenso.

Ferme restando le prerogative del Capo dello Stato fissate dalla Costituzione in tema di nomina dei Senatori a vita, sarebbe ora che il mondo istriano, giuliano e dalmata abbia un proprio rappresentante nel Senato della Repubblica in qualità appunto di Senatore a vita; meglio ancora se il nominato fosse uno scampato alle foibe.

Barbadillo lancia pertanto l’iniziativa ponendo alcune domande a Silvano Olmi da pochi giorni presidente – eletto all’unanimità – del Comitato 10 febbraio, sodalizio nato nel 2007 che mantiene vivo il ricordo e la storia del confine e delle terre orientali d’Italia promuovendo, inoltre, la celebrazione del Giorno del Ricordo in memoria di quelle tragiche vicende, così come previsto dalla Legge 92 del 30 marzo 2004.

Presidente Olmi innanzitutto complimenti per il prestigioso, ma non certo agevole incarico. 

Che ne che pensa della iniziativa che Barbadillo lancia: un Senatore a vita per gli infoibati e per il mondo istriano, giuliano e dalmata?

«Un ottimo segnale di riconciliazione nazionale»   

Il Comitato 10 febbraio può portare avanti la proposta di Barbadillo?

“Certamente”.

Sarebbe importante, infatti, che tutte le associazioni coinvolte presentino uno o più nomi condivisi da portare all’attenzione del Capo dello Stato, per la eventuale nomina di un Senatore a vita.

“La nomina di un Senatore a vita scelto tra il mondo degli Esuli sarebbe un ottimo segnale di riconciliazione nazionale. Ci sono tante donne e uomini che potrebbero ben rappresentare la nostra Nazione. Ma non faccio nomi, non è nel mio stile”.

Anche l’ultima parola spetta al Capo dello Stato. 

“L’ultima parola spetta al Presidente della Repubblica, Mattarella, che ha sempre parole sagge e condivisibili quando affronta il tema delle foibe e dell’esodo dal confine orientale d’Italia”.

Naturalmente Barbadillo si augura che anche il mondo della cultura e della politica sposi l’iniziativa.

@barbadilloit

Michele Salomone

Michele Salomone su Barbadillo.it

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