F1. In Arabia ci sono solo le Red Bull, vittoria Perez

Il messicano fa la voce grossa, chiudendo davanti a Verstappen, autore di una bella rimonta. Ferrari attardate

La terza edizione del Gran Premio dell’Arabia Saudita mette in mostra il caratteristico Jeddah Corniche Circuit di Gedda: tracciato urbano di 6174 metri, con i suoi muretti, le sue 27 curve e un asfalto poco abrasivo, la pista araba da oltre 250 km/h di media ospita il secondo Gran Premio del 2023.

Per l’occasione la Pirelli fornisce pneumatici di un tassello più morbidi rispetto al Bahrain, portando mescole di tipologia C4 (Soft), C3 (Medium) e C2 (Hard).

La prima importante notizia è il montaggio della terza centralità elettronica sulla vettura di Leclerc, con conseguenti dieci posizioni di penalità.

 

Le prove libere

La tre giorni saudita comincia nel segno di Verstappen, che ha primeggiato tutte e tre le sessioni di libere, sia quelle del venerdì che al sabato: i tempi, rispettivamente, sono di 1’29”617 nelle FP1 (Soft), 1’29”603 nelle FP2 (Soft) e 1’28”485 nelle FP3 (Soft).

 

Le qualifiche

Nelle prove ufficiali sembrerebbe confermarsi il canovaccio delle libere, con Verstappen subito davanti a tutti nella Q1, in 1’28”761 (Soft); e invece, la rottura di un semiasse – patita durante la manche intermedia, quando ancora non aveva siglato nessun tempo valido – gli fa terminare in anticipo il pomeriggio, costringendolo alla quindicesima posizione in griglia.

La Q2 è di Perez, con il tempo di 1’28”635 (Soft).

Con Leclerc penalizzato e Verstappen in ottava fila, nella decisiva Q3 il grande protagonista è lo stesso “Checo” Perez, cui basta, di fatto, un solo run  per staccare l’1’28”265 (Soft) che gli regala la pole position.

Leclerc è secondo ma scende dodicesimo, lasciando la prima fila ad Alonso con l’Aston Martin, con Russell terzo davanti a Sainz, Stroll, Ocon, Hamilton, Piastri, Gasly.

 

La gara

Allo spegnimento delle luci Perez si fa bruciare da Fernando Alonso che si prende di forza la testa della gara; l’asturiano però non si era posizionato correttamente sulla griglia di partenza e per questo gli vengono subito comminati 5” di penalità.

Il compagno in Aston Martin Stroll va invece all’esterno di Sainz alla curva 13 mettendosi quarto; alla fine del primo giro, Leclerc è nono, Verstappen tredicesimo.

Perez comunque non si risparmia, non aspetta che Alonso sconti la penalità e al giro 4 gli prende la scia e alla staccata della curva 1 lo attacca all’interno per il primato, conservandolo nonostante un bloccaggio e un leggero lungo.

Hamilton e Sargeant avevano cominciato sulle Hard, Leclerc e Norris sulle Soft; tutti gli altri con le Medie: queste le scelte degli pneumatici per lo stint iniziale del Gran Premio.

Del gruppo di testa il primo a fermarsi è Stroll – al termine del giro 13 – per le Hard, imitato due passaggi dopo da Sainz per la medesima opzione: il tentativo di overcut del ferrarista riesce e Sainz guadagna la posizione sul canadese.

Leclerc, in quel momento quarto – pur con Verstappen in scia – monta gli pneumatici Hard alla fine del giro 16, riprendendo la pista alle spalle di Sainz e davanti a Stroll, se non che l’alfiere dell’Aston Martin è costretto a parcheggiare per un problema tecnico: entra la Safety Car (tornata 18) e Perez, Alonso, Russell, Verstappen, Hamilton (quest’ultimo per le Medie), ne approfittano per passare alle dure, riguadagnando la pista nel medesimo ordine.

La neutralizzazione termina alla fine del giro 20 e la bandiera verde sventola su Perez che guida il gruppo, mentre Hamilton sorpassa Sainz e Verstappen lo imita con Russell al giro 23, issandosi terzo.

L’olandese pone immediatamente nel mirino Alonso che scarta al giro 25 con l’aiuto dell’ala mobile alla curva 1.

Al sorpasso del pilota della Red Bull non seguiranno altri scossoni, salvo alcuni confronti a centro gruppo e in particolare, il reiterato, serratissimo duello tra Magnussen e Tsunoda per la decima piazza, conclusosi in favore del danese con la manovra decisiva finalizzata al giro 46.

 

La bandiera a scacchi saluta la vittoria di Perez, davanti a Verstappen.

Il pilota dei Paesi Bassi soffia però al compagno messicano il giro più veloce propria al cinquantesimo e ultimo passaggio, in 1’31”906, conquistando il punto addizionale.

Sul terzo gradino del podio salirebbe Alonso ma la premiazione resterà per lui solo simbolica: in effetti, l’aver osservato la penalità scorrettamente gli costa 10” aggiuntivi sul tempo di gara.

La penalità farebbe scivolare l’asturiano giù dal podio, fino al quarto posto; un podio, inizialmente assegnato invece a Russell.

Quinto Hamilton, sesto Sainz, settimo Leclerc – Ferrari sotto ritmo soprattutto nel secondo stint con le Hard – poi Ocon, Gasly, Magnussen, al primo punto stagionale per sé e per la Haas.

Tuttavia, a diverse ore dalla fine del Gran Premio, la FIA riconoscerà un errore d’interpretazione di un cavillo del regolamento, cancellando la penalità e riassegnando il terzo posto ad Alonso, con Russell quarto: per l’iberico, arriva così il podio numero 100 in Formula 1.

La Formula 1 tornerà in pista tra due settimane in Australia.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

Exit mobile version