Lollobrigida, Oriana Fallaci, il cardinale Biffi e i flussi di immigrati da regolare

Il ministro non ha evocato nessun complotto. Si è limitato a esprimere una preoccupazione che nasce dalla demografia, dalla geografia e dalla storia, e di cui furono interpreti personalità insospettabili, laiche e cattoliche

Francesco Lollobrigida

Dinanzi alle reazioni scomposte alle dichiarazioni del ministro Lollobrigida circa il rischio di una sostituzione etnica degli italiani per l’effetto congiunto di crollo demografico e immigrazione extracomunitaria, sono tentato di parafrasare una celebre espressione con cui Leonardo Sciascia polemizzava con i professionisti dell’antimafia. “Ti chiacchierano, e poi dicono che sei chiacchierato”, diceva l’autore del Giorno della civetta. Complottano, e poi dicono che sei complottista, mi viene fatto di replicare a quanti accusano Lollobrigida di parlare come un suprematista bianco (ma preoccupazioni analoghe sono state espresse per l’emigrazione dai paesi sub sahariani anche dal presidente tunisino; allora, Kais Saied chi è, un “suprematista abbronzato?”).

In realtà, Lollobrigida non ha evocato nessun complotto. Si è limitato a esprimere una preoccupazione che nasce dalla demografia, dalla geografia e dalla storia, e di cui furono interpreti personalità insospettabili, laiche e cattoliche, come Oriana Fallaci, che evocò il rischio “Eurabia”, e il compianto cardinal Biffi, che nel suo intervento al Seminario della Fondazione Migrantes, il 30 settembre 2000, difese il diritto di una nazione a “gestire e regolare l’afflusso di gente che vuol entrare a ogni costo” (il testo integrale dell’intervento, che a suo tempo suscitò molte polemiche, è disponibile comodamente all’indirizzo internet https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7283.html).

È vero che la teoria della “grande sostituzione” è stata adottata anche da movimenti neonazisti, anche se a parlare per primo di Grand Remplacement è stato lo scrittore francese Renaud Camus, singolare personaggio proveniente dalle file dell’estrema sinistra sessantottina e antesignano dei movimenti Lgtb. Ed è vero pure – purtroppo – che proprio un sito ufficiale del governo avalla tale teoria. Ma altro è constatare una serie di fatti – il calo demografico italiano, il supporto logistico recato agli sbarchi da Ong che beneficiano di massicci contributi economici, la politica immigrazionista della sinistra,- altro è essere per questo etichettati come suprematisti bianchi o peggio.

In realtà, per capire che gli equilibri demografici ed etnici italiani, e non solo italiani, rischieranno di saltare nel volgere di pochi decenni, a meno di una seria inversione di rotta, non c’è bisogno certo di comprare i libri di Renaud Camus. Basta leggere i grandi classici che hanno esaminato le cause della decadenza e del crollo dell’impero romano. Corruzione dei costumi, scelte maltusiane, utilizzazione dei barbari per compiti un tempo prerogativa dei cittadini, a partire dal servizio militare, politiche di panem et circenses e frumentationes (l’odierno reddito di cittadinanza) per una plebe indolente, aprirono la strada a quella che, prima ancora di una invasione militare, fu una lenta infiltrazione. La data canonica del 476 dopo Cristo fu solo la sanzione giuridica di una perdita di identità e sovranità cominciata secoli prima.

Chi nutrisse dubbi in proposito, non ha che da consultare su un qualsiasi dizionario come sono definite in tedesco quelle che noi chiamiamo invasioni barbariche: Völkerwanderung, ovvero migrazioni di popoli. La storia è una maestra di vita, che gli uomini purtroppo non ascoltano, salvo esserne presi a bacchettate quando è ormai troppo tardi.

@barbadilloit

Enrico Nistri

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