Il ricordo/3. In alto i calici per Renato Besana

La memoria con il sorriso di un grande uomo di destra nonché scrittore raffinato

Stare con Renato Besana era sempre piacevole e ricordarlo deve esserlo altrettanto, cercando per un momento di lasciare da parte il grosso dispiacere generato dalla notizia della sua scomparsa. Sia un brindisi alla memoria.

In particolare vorrei strappare un sorriso ricordando il periodo surreale vissuto nel 2012 dalla destra italiana. Il PDL era fallito ed eravamo finiti in un frullatore. Non si capiva più niente e nella realtà in cui vivevamo io, mio fratello e alcuni amici lodigiani, lo sconforto era molto. Per tenere in piedi la baracca si andava in giro a sentire convegni sul futuro della destra e ne organizzavamo altrettanti. Besana era diventato uno dei mattatori di questi momenti, con il suo eloquio forbito, la simpatia immancabile, l’ironia tagliente. Dal conoscersi di vista si diventò cari amici e si formò per qualche mese una compagnia di giro, che si ritrovò poi agli eventi di Ritorno a Itaca, organizzati da Veneziani e da Besana stesso. Fari nel buio, che effettivamente ridiedero speranza ad un mondo in forte crisi. L’amicizia è durata poi negli anni, fino ad oggi, forte come tutte le amicizie che nascono nella cattiva sorte.

In quei momenti con Renato ci si divertiva a fare analisi, a margine dei vari eventi. Cosa succederà? Cosa accadrà? Due settimane dopo ci si rivedeva e la situazione generale era completamente cambiata, gli scenari costruiti poco prima non avevano più alcun senso. E dunque ancora a costruirne altri, ipotizzare, fare, disfare. E lui al centro del capannello, sempre elegante, piacevole, appunto.

Negli anni poi imparammo a conoscerlo in tante occasioni. Mi permetto di citare la difesa continua della dignità della nostra area politica. A fine 2013 si organizzava a Milano il Concerto Per Carlo, a trent’anni dalla morte di Carlo Venturino. La sinistra montò una polemica assurda e patetica e Besana non mancò certo di fare sentire la sua voce, come sempre pacata, logica, inattaccabile. Una voce che ci mancherà, un pezzetto di noi che se ne va. Un compagno d’armi che ci ha preceduto.

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Francesco Filipazzi

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