“La tirannia dell’emergenza” patologia del potere nel nostro tempo

Andrea Venanzoni analizza in chiave teorica, ma anche pratica, le tre grandi emergenze - terroristica, pandemica e ambientale - che in maniera prepotente si sono abbattute nel corso degli ultimi anni sulla nostra società

La tirannia dell’emergenza di Andrea Venanzoni

In questo saggio che esce oggi in tutte le librerie, intitolato La tirannia dell’emergenza, Andrea Venanzoni analizza in chiave teorica, ma anche pratica, le tre grandi emergenze – terroristica, pandemica e ambientale – che in maniera prepotente si sono abbattute nel corso degli ultimi anni sulla nostra società. Da questa indagine affiorano, e sono messi bene in luce dall’autore, i dispositivi attraverso cui il potere consolida se stesso facendo leva sul presunto contrasto a un’emergenza continua.

L’emergenza oggi è uno spettro che si aggira per l’Occidente, è ormai diventata interminabile, scardina le garanzie poste a tutela delle libertà facendo regredire spesso i cittadini al livello di veri e propri sudditi, ridotti in soggezione psicologica di fronte al rischio inaccettabile della
morte.

Nella narrazione ecologista radicale e catastrofista, sempre più anti-umana, l’uomo, rappresentato come virus in carne e ossa, è ormai il nemico numero uno, un parassita nocivo negativamente intento a sfruttare e a distruggere mari, cieli e foreste. L’emergenza, scrive Venanzoni, “nella sua essenza più pura e autoritaria, è esattamente questo: promessa di redenzione, di salvazione e di guarigione. A discapito dell’essere umano e della sua libertà.”

In un mondo come quello odierno “delle emergenze rese stabili”, lo Stato si fa garante dell’illusione di salvezza. La morte non è più accettabile, non è più un fatto privato ma sociale, e solo il monopolio statale può brandire lo spettro della morte come minaccia contro chiunque dissenta o si ribelli. Così, sostiene l’autore, “il governo totalizzante della burocrazia e la tentazione tecnocratica operano come anticamera privilegiata di una dittatura burocratica tout court.”

L’emergenza ha tradotto in permanenza e stabilizzazione l’applicazione di strumenti del tutto transitori, diventando una sorta di collettivo stress post-traumatico, religione civile di una nazione e di una intera civiltà in crisi. L’intreccio ininterrotto di controlli, verifiche, strumenti di contrasto preventivo adottati durante il terrorismo, le pandemie e l’esplodere della criminalità organizzata produrrà paradossalmente, per reazione, un surplus di emergenze, in un circuito vizioso senza fine ma pericolosamente invisibile per le coscienze dei cittadini.

L’autore

Andrea Venanzoni (Roma, 1976), dottore di ricerca in Diritto pubblico, consulente legale e saggista, scrive regolarmente per «Il Foglio», «TPI», «ItaliaOggi». Ha al suo attivo decine di articoli giuridici
scientifici e ha pubblicato volumi su globalizzazione, tutela della libertà, cultura digitale.

* La tirannia dell’emergenza, di Andrea Venanzoni, Liberilibri 2023, collana
Altrove, pagg. 140, euro 16

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