Utero in affitto. Quando si scambia un desiderio per un diritto

Si leggono, si sentono dire verbi quali “esigiamo, vogliamo, rifiutiamo” senza tener conto delle posizioni contrarie che vengono dileggiate

Utero in affitto, mercificazione capitalista della vita

E’ il tempo dei diritti. Tutto ciò che passa per la testa, che si desidera, diventa oggetto di rivendicazioni. Un esempio è quello relativo al cosiddetto “mondo arcobaleno” che è un  mondo composito dove convivono istanze ,situazioni diverse. 

Una di queste è la maternità surrogata che in Italia dall’attuale governo è considerata “ reato universale” cioè che, se una coppia etero od omo “compra” un bambino pagando una donna estranea, se torna in Italia tale atto non viene riconosciuto giuridicamente. Al di là di questo, più in generale viene da chiedersi come anche altre richieste portate avanti da gli esponenti di questo movimento possano conciliarsi con quello che è il sentire comune della maggioranza della popolazione. Ovviamente non è in discussione il modo di vivere la propria sessualità da parte di ognuno ma quello che più fa riflettere è il modo con cui vengono poste tali rivendicazioni. 

Si leggono, si sentono dire verbi quali “esigiamo, vogliamo, rifiutiamo” senza tener conto delle posizioni contrarie che vengono dileggiate. Ci si può chiedere da dove nasca questo modo di pensare, il rivendicare, il pretendere come se si fosse oggetto di discriminazioni. Se devono essere rispettate come persone tutti quelli che in un modo o nell’altro appartengono a quel mondo, altrettanto si vorrebbe che chi la pensa diversamente avesse lo stesso trattamento. 

Perchè siamo nel tempo dei diritti?  La risposta che si può dare è che prevale l’ideologia, scambiare la realtà con i propri desideri,  applicare ad essa le proprie categorie concettuali ignorando il dato di realtà, più precisamente quello di natura, quello biologico. Chi siamo, da dove veniamo, credere in un mondo “ liquido” in cui annegare limiti, ordine, gerarchie in un tutto indifferenziato. Quando non si crede più in qualcosa di certo, che dia senso alla vita, si finisce con il credere a tutto, come diceva G. Chesterton.   

 

Pasquale Ciaccio

Pasquale Ciaccio su Barbadillo.it

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