F1. Che noia in Ungheria, Verstappen è troppo forte

Strazio Ferrari, Leclerc penalizzato di cinque secondi e Sainz è ancora più dietro

L’Hungaroring di Mogyorod (a venticinque chilometri circa da Budapest) ospita il Gran Premio di Ungheria, l’undicesimo del Campionato di Formula 1 2023.

L’evento ha riaccolto, tra i suoi protagonisti, Daniel Ricciardo: rimasto senza un volante al termine del 2022, l’australiano è stato richiamato dall’AlphaTauri, in sostituzione di Nick De Vries, fino a fine stagione.

In Ungheria ha esordito il nuovo formato delle qualifiche, con l’obbligo di mescole Hard per la Q1, Medium per la Q2 e Soft, per la Q3.

La novità ha consentito di “risparmiare” due treni di pneumatici, passando dai canonici tredici, agli undici disponibili in Ungheria.

Per l’occasione, Pirelli ha portato le mescole più morbide della gamma: le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).

 

Le prove libere

La tre giorni magiara è incominciata col primato di Russell nelle bagnate FP1 del venerdì: il britannico, su Intermedie, ha fermato il cronometro sull’1’38”795.

Al pomeriggio, nelle FP2, davanti a tutti Leclerc, in 1’17”686 (Soft), mentre Hamilton ha primeggiato nelle FP3 di sabato mattina, con il tempo di 1’17”811 (Soft).

 

Le qualifiche

Il nuovo sistema sembrerebbe sconvolgere qualche piano: nella Q1 in testa si è posto Zhou Guanyu dell’Alfa Romeo Sauber, col tempo di 1’18”143; malissimo Russell, diciottesimo.

Nella Q2, il primato è andato a Lando Norris, in 1’17”328.

Verstappen, invece, sembrerebbe dare la stoccata nella Q3: al termine del run iniziale, l’olandese è il poleman virtuale, in 1’16”612.

L’olandese nel secondo giro non si migliora (1’16”632), a differenza di Norris.

Proprio all’ultimo respiro, però, è Lewis Hamilton a sorprendere tutti: il britannico – pur senza essere il migliore in assoluto in nessun settore del giro – stacca l’1’16”609 che per soli tre millesimi su Verstappen gli regala la pole position.

Dietro Hamilton e Verstappen, Norris, Piastri, la sorpresa Zhou, Leclerc, Bottas, Alonso, Perez e Hulkenberg.

Soltanto undicesimo Carlos Sainz.

 

La gara

Allo spegnimento delle luci, Hamilton è attaccato da Verstappen che assume il comando; il britannico è passato poi anche da Piastri (da quarto a secondo, l’australiano) e Norris, scalando quarto.

Più indietro, la partenza a rilento di Zhou crea scompiglio: il cinese, arrivato alla prima frenata, tocca Ricciardo.

L’australiano, poi, tampona Ocon che a sua volta plana sulla vettura del compagno Gasly: entrambe le Alpine sono fuori.

Il miglior scatto di giornata, però, è quello di Carlos Sainz – grazie alle Soft – passato direttamente dall’undicesima alla sesta posizione.

Verstappen crea subito un margine importante, mentre il compagno Perez – sulle Hard nello stint iniziale – comincia il suo recupero dal giro 8, settimo su Alonso all’interno della curva 1.

In testa, la classifica cambia solamente in funzione del giro iniziale di pit stop.

In McLaren richiamano ai box Norris alla fine del giro 17, uno prima di Piastri: entrambi cambiano le medie per le Hard, ma quella tornata di vantaggio consente al britannico di riprendere la pista quarto, davanti al giovane compagno australiano.

La prima sosta di Leclerc (nello stesso giro di Norris) è invece molto lenta per un malfunzionamento della pistola per la posteriore sinistra.

Verstappen cambia – dalla media alla dura – alla fine del 23, Perez (da Hard a Medium) del 24; il messicano approfitta dell’inconveniente di Leclerc per scavalcarlo e prendersi la settima piazza momentanea.

Il messicano non arretra, passa Sainz all’interno della curva 1 (giro 27), poi Russell in curva 2 (giro 28), guadagnando ancora in classifica.

Con la seconda metà di gara, Perez prova a sfruttare la gomma media per dar maggiore vigore alla sua domenica; davanti a lui, la Mercedes di Hamilton e la McLaren di Piastri.

Con Hamilton nel mirino, il messicano prova a farsi vedere al giro 42, salvo poi tornare ai box al termine dello stesso, insieme per altro a Piastri: entrambi vanno sulle medie e rientrano sesto e settimo.

Norris cambia dalle Hard alle medie al termine del giro 44.

Perez intanto arriva su Piastri, avendone ragione al giro 47 dopo un confronto molto duro.

Hamilton invece si ferma soltanto al termine del giro 49, rientrando quinto.

Il capofila Verstappen, sempre per le medie – dalle dure – cambia alla fine della tornata 51.

Hamilton, autore di una sezione centrale di gara piuttosto lenta, si riscatta, riprende e sorpassa Piastri, al giro 57, per la quarta posizione; per il podio, però, il discorso sembra chiuso, nonostante un finale di rincorsa su Perez.

Il numero 11, infatti, è risalito sino al podio virtuale, sfruttando la strategia di gara e la velocità della sua Red Bull.

Al giro 65, Russell scavalca Sainz per la settima posizione; il britannico della Mercedes valorizzerà poi al massimo i 5” di penalità comminati a Leclerc per aver ecceduto i limiti di velocità in pit lane in occasione della sua seconda fermata (fine giro 43).

Tra gli alfieri di vertice, questo è stato l’ultimo confronto diretto.

A conclusione dei 70 giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen.

Per l’olandese, anche la soddisfazione del punto in più del giro più veloce, siglato alla tornata numero 53 in 1’20”504.

Sul podio, con Verstappen, Lando Norris e Sergio Perez.

Gli altri piazzati a punti sono stati Hamilton, Piastri, Russell (partito diciottesimo), Leclerc (sesto al traguardo ma penalizzato di 5”), Sainz, Alonso e Stroll.

Prossimo appuntamento, la settimana ventura, a Spa-Francorchamps per il Gran Premio del Belgio.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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