F1. Vince sempre Verstappen ma la Ferrari torna sul podio in Belgio

Le Red Bull non mollano un millimetro ma Charles Leclerc coglie un buon terzo posto alle loro spalle

La mitica pista di Spa-Francorchamps è sede del Gran Premio del Belgio, dodicesimo appuntamento della stagione 2023 di Formula 1: l’autodromo belga, con i suoi 7004 metri è uno dei più iconici del calendario, eccezionalmente probante sia per i piloti, che per le vetture.

Il formato, per la terza volta in stagione, è quello dell’evento “Sprint”, con la doppia gara e la doppia qualifica.

Pirelli sceglie le mescole “centrali”, portando le C4 (Soft), le C3 (Medium) e le C2 (Hard).

 

Il venerdì

Il Gran Premio di Max Verstappen è gravato subito da una penalità: la sostituzione del cambio, gli costa cinque posizioni sulla griglia della domenica.

La tre giorni belga comincia sotto una pioggia copiosa: le FP1 del venerdì sono appannaggio di Carlos Sainz, in 2’03”207 (Intermedium).

Il meteo condiziona anche le qualifiche, inizialmente rinviate di dieci minuti: quando si comincia – tutti sulle intermedie – la Q1 è di Charles Leclerc, in 1’58”300, la Q2 – con le gomme d’asciutto montate a metà turno – va a Oscar Piastri, col tempo di 1’51”534 (Soft).

Nel giro decisivo della Q3, Max Verstappen piazza un giro incredibile, in 1’46”168, abbassando di otto decimi il precedente primato, virtuale, di Leclerc (1’46”988).

La penalità dell’olandese, però, regala la pole position al portacolori della Ferrari, davanti a Perez, Hamilton, Sainz, Piastri e lo stesso Verstappen.

 

Il sabato

Il sabato la pioggia torna a battere copiosamente: lo Sprint Shootout vede tutti in pista con le intermedie.

La SQ1 va a Verstappen, in 1’58”135; per la SQ2, l’olandese si conferma, con 1’55”200 (Intermedie).

Il tracciato continua a migliorare, tant’è che per la conclusiva SQ3 si guida con le gomme morbide d’asciutto, mentre il sole ha ormai fatto capolino.

Max Verstappen si prende la partenza al palo, con le Soft, completando la migliore tornata in 1’49”056.

 

Per la Sprint del sabato pomeriggio, la pioggia continua a essere grande protagonista, accogliendo i piloti sulla griglia: il giro di formazione è spostato di oltre mezz’ora, dietro la Safety Car e con obbligo di gomme da bagnato estremo.

Dopo sei passaggi di rodaggio in regime di neutralizzazione, si comincia, sulla ridotta distanza di 11 giri al posto dei 15 inizialmente previsti: tantissimi piloti ne approfittano immediatamente per montare gli pneumatici intermedi, tra i quali Piastri, Perez, Hamilton, Sainz.

Verstappen, Leclerc, Norris, Alonso cambiano il giro dopo, al termine della tornata numero 1: l’olandese riprende la pista secondo, dietro al già fermatosi Oscar Piastri.

Già al giro 3, però, la Safety Car torna in pista a causa dell’uscita di Fernando Alonso nel curvone Pouhon.

La competizione ricomincia dal giro 6, con Verstappen che prende subito le misure a Piastri, ne sfrutta la scia sul rettilineo del Kemmel e lo passa, conquistando il primato.

Il compagno Perez perde invece tre posizioni al giro 7, su Hamilton – dopo un confronto piuttosto spigoloso iniziato al giro precedente con tanto di toccata dell’inglese – su Sainz e su Leclerc.

In difficoltà con l’aderenza e con la vettura danneggiata, Perez alla Stavelot arriva dritto, nella ghiaia, sprofondando sedicesimo.

Il messicano si dovrà ritirare la tornata successiva, su indicazione del muretto; Hamilton, invece, si prende cinque secondi per il contatto con il nativo di Guadalajara in occasione del duello precedente.

In testa, l’altra Red Bull ha costruito un margine sulla McLaren di Piastri, preoccupatosi piuttosto di gestire la seconda posizione, fino alla fine.

Dopo gli undici giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen nella Sprint, davanti a Oscar Piatri e Pierre Gasly.

Hamilton, quarto, retrocede settimo per la penalità, lasciando la quarta piazza a Sainz, poi Leclerc quinto, Norris sesto, per l’appunto Hamilton e Russell ottavo a prendersi un punto.

Giro più veloce di Max Verstappen, alla tornata numero 6, in 1’58”943.

 

La gara

Il giorno del Gran Premio, per la prima volta nei tre giorni, non ci sono precipitazioni.

Allo spegnimento dei semafori Leclerc prova a difendersi da Perez, sennonché il messicano riuscirà a sfruttarne la scia sul Kemmel e lo sorpassa ancora prima della staccata.

Nelle fasi della partenza, alla prima curva, Sainz aveva cercato di passare all’interno Hamilton, Piastri a sua volta lo spagnolo, col risultato che la McLaren e la Ferrari si erano toccate.

Sainz si ritrova con il fondo rotto e una fiancata danneggiata, Piastri si ritira; lo spagnolo della Ferrari sarà passato da Alonso, al giro 4, scalando quinto, ma sprofonderà poi progressivamente in fondo al gruppo.

Contestualmente, Verstappen ha recuperato su Hamilton, infilandolo alla curva di Les Combes e portandosi terzo al giro 6, per poi replicare su Leclerc, nel medesimo punto, tre tornate dopo.

Arrivano presto i cambi gomme, con Hamilton che cambia dalle morbide alle medie al termine della tornata 12; Perez e Leclerc della 13 e Verstappen della 14, tutti per la stessa combinazione.

Al termine della girandola delle soste, Perez recupera la testa, sebbene Verstappen gli si riproponga nello scarico.

È il giro 17: Verstappen prepara l’accelerazione in uscita dal tornantino della Source, ha una migliore velocità dopo l’Eau Rouge-Raidillon, prende la scia del compagno di squadra sul Kemmel e lo sopravanza all’esterno, portandosi davanti a tutti.

A metà gara, però, tornano ad aprirsi gli ombrelli, sintomo di uno scroscio improvviso, per quanto piuttosto limitato.

Fuori da ogni competizione, Sainz invece si ritira, poco prima che sul tracciato belga torni a splendere il sole: Hamilton, alla fine del giro 27, monta ancora delle Soft (dalle medie), imitato da Leclerc al giro successivo.

Il monegasco si difende dall’inglese, nel frattempo impegnato a sorpassare anche Alonso; Perez cambia al termine del passaggio 29 (così come Fernando Alonso) e Verstappen alla fine del 30 (di nuovo Soft).

L’olandese riprende la pista primo e da quel momento, l’unico fastidio è quello causato dal vento.

Da segnalare, la giornata di Leclerc: il ferrarista, assestatosi al terzo posto, ha costruito una gara di grande sostanza e regolarità, frapponendo tra sé e Hamilton un margine di sicurezza, senza mai stressare il mezzo meccanico.

Cristallizzatesi le posizioni di vertice, l’ultima parte di gara è movimentata soprattutto da Esteban Ocon, abile a risalire fino all’ottava posizione con diversi sorpassi, soprattutto quelli su Tsunoda e Stroll.

Al termine del giro 42, Hamilton – quarto – rientra ai box per le medie, alla ricerca del giro più veloce.

A conclusione dei 44 giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, con Sergio Perez secondo a completare la doppietta Red Bull.

 

Terzo Charles Leclerc che regala il podio alla Ferrari.

Quarto Hamilton, autore anche del giro più veloce, in 1’47”305, proprio all’ultima tornata.

Quinto un solido Alonso, poi Russell, Norris (bravo a recuperare, dopo una parte iniziale di Gran Premio che lo aveva visto perdere tante posizioni), Ocon, Stroll e Tsunoda.

La Formula 1 si fermerà per tre settimane, ritornando a Zandvoort, per il Gran Premio dei Paesi Bassi, a fine agosto.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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