Segnalibro. Collezionare volumi secondo Mario Praz

Il testo, curato da Giuseppe  Balducci, fa parte di quella collana che raccoglie testi del celebre critico e filologo romano che l’editore Aragno meritoriamente sta recuperando e pubblicando

Mario Praz

Mario Praz

Che cosa significa amare i libri? Apprezzare la scrittura, i ragionamenti, l’analisi profonda e quindi, dopo aver letto un volume non volersene separare oppure amare la rilegatura, apprezzare la cura con la quale il rilegatore ha fatto di un pregevole testo un oggetto a sé, bello perché ben curato, arricchito di pelle marocchino, sete, ammirevoli incisioni che impreziosiscono le tavole che in ogni capitolo fanno del volume un unicum?

Se lo domandava spesso un amante dei libri – e collezionista – come Mario Praz (1896 – 1982) che in un saggio pubblicato da qualche settimana, Collezionare libri affronta la questione. Il testo, curato da Giuseppe  Balducci, fa parte di quella collana che raccoglie testi del celebre critico e filologo romano che l’editore Aragno meritoriamente sta recuperando e pubblicando. Testi brevi, apparsi su riviste specializzate, che hanno mantenuto tutta la loro freschezza e spesso attualità. Questo sulla “malattia di collezionar libri” fu pubblicato con il titolo “Collezionisti e cataloghi di libri” nella “Rivista di cultura classica e medioevale” fondata a Roma nel 1959 da Ettore Paratore, Ciro Giannelli e Gustavo Vinay. E’ un testo (composto di due saggi apparsi nel 1931 e il 1959) che affronta vari aspetti del collezionismo ma anche dei cataloghi delle librerie antiquarie, strumenti di grande importanza per i collezionisti di libri. Praz li presenta, li analizza e descrive le tecniche con le quali i librai d’antiquariato scrivono le note. Come “gonfiano” l’importanza di un testo tutto sommato modesto, come spacciano per meraviglioso un libro che ha valore ma non è impossibile da reperire. Come fare ad apprezzare le pagine acquerellate a mano (sennò come?) o come capire che l’opera è invece compromessa? Inoltre passano nelle pagine del libretto le personalità di bibliografi e bibliomani inglesi e italiani, e francesi e le figure di celebri librai italiani e inglesi. Non mancano dei camei interessanti come quello di Richard de Bury, vescovo di Durham (1287 – 1345), collezionista impenitente del Trecento che in punto di morte decise di restituire ad alcune biblioteche testi in passato a loro sottratti. Un testo da leggere e da conservare. Nella propria collezione.

Mario Praz, Collezionare libri, Aragno ed., pagg. 43, euro 10.00

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani su Barbadillo.it

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