F1. Vince Verstappen ma Alonso dà spettacolo

In Brasile nuovo horror Ferrari, Leclerc fuori subito. Tutto da rifare a Maranello

A San Paolo del Brasile va in scena il terzo Gran Premio consecutivo – tra Nord, Centro e Sudamerica – il ventesimo della stagione 2023 della Formula 1.

Il Gran Premio di San Paolo, nella sede dell’Autodromo Carlos Pace, è il sesto e ultimo dell’anno a prevedere il formato “Sprint: un solo turno di libere, due qualifiche, la gara del sabato e il Gran Premio domenica.

In Brasile, la Pirelli decide per la gamma mediana di mescole, portando le C4 (Soft), le C3 (Medium) e le C2 (Hard).

 

Il venerdì

Venerdì, nell’unica sessione di prove libere, il più veloce è Carlos Sainz, col riferimento di 1’11”732 (Soft).

Dopo le libere, è tempo delle qualifiche: George Russell, in 1’10”340 (Soft) nella Q1 e di Lando Norris, in 1’10”021 (Soft) nella Q2, hanno finito in testa, rispettivamente, le due manche iniziali della sessione, con la pioggia sempre pronta a presenziare.

La Q3 si tiene sotto un cielo cupo, con le raffiche di vento che spazzano il tracciato e le tribune.

I piloti riescono a completare un unico run, prima che arrivi la bandiera rossa che conclude in anticipo le prove ufficiali.

In quell’unico tentativo, Max Verstappen ferma il cronometro sull’1’10”727 (Soft), riferimento che gli garantisce la pole position del Gran Premio.

Secondo Charles Leclerc, in 1’11”021, davanti alle redivive Aston Martin di Lance Stroll e Fernando Alonso.

Quinto si è qualificato Lewis Hamilton, poi Lando Norris, Carlos Sainz, George Russell (penalizzato di due posizioni per impedimento in corsia dei box), Sergio Perez e Oscar Piastri.

Oltre a Russell – sempre per impedimento – sono stati retrocessi di due posti anche Esteban Ocon (da dodicesimo a quattordicesimo) e Pierre Gasly (da tredicesimo a quindicesimo).

 

Il sabato

Per la Sprint Shootout, le mescole obbligatorie sono le medie per le prime due manche, le morbide nella conclusiva.

La SQ1 – conclusa anzitempo per un contatto tra Ocon e Alonso in curva 3, la Curva do Sol – è appannaggio di Sainz, col tempo di 1’11”796 (Medium); nella SQ2 in testa si pone l’alfiere della McLaren Lando Norris, migliorando ancora, in 1’11”221 (Medium).

La SQ3 (tutti su un unico giro veloce) vede Norris, in 1’10”622 (Soft), conquistare la partenza al palo della Sprint, per sessantuno millesimi su Verstappen; poi Perez, Russell, Hamilton, Yuki Tsunoda, Leclerc, Daniel Ricciardo, Sainz e Oscar Piastri.

Nella Sprint, le mescole scelte per gareggiare sono le Medium, da parte di Kevin Magnussen, Nico Hulkenberg e Logan Sargeant, mentre gli altri diciassette piloti sono sulle Soft.

Allo spegnimento delle luci, Norris si fa scavalcare da Verstappen che gira in testa alla prima staccata, così come Hamilton scavalca Perez in curva 4 e Russell lo imita, su Norris, un paio di curve dopo.

Il messicano si riprende la quarta posizione, sopravanzando Hamilton, al giro 4, all’esterno della prima staccata, la S do Senna; alla tornata successiva, nella stessa sezione della pista, Norris recupera la seconda piazza su Russell.   

Russell perde anche la posizione su Perez, all’inizio del giro 8, ma sfruttando la scia e il DRS sulla Reta Oposta è lesto a riportarsi terzo, chiudendo la manovra all’esterno della Subido do Lago (curva 4).

Il messicano, comunque, chiude la vicenda al giro 10, con un deciso soprasso all’interno della S do Senna.

Due giri dopo, si accende il confronto tra Sainz e Ricciardo per l’ottava posizione.

Tra il giro 12 e il 14, l’iberico e l’australiano si scambiano la posizione a più riprese, aiutando nel contempo Piastri a recuperare terreno, tant’è che l’australiano della McLaren, al giro 14, trova un varco in curva 8 e infila il numero 3 dell’AlphaTauri.

Più avanti, Leclerc ha ragione di Hamilton – in crisi di gomme – al giro 21 per la quinta posizione e Tsunoda lo imita al giro 22 (come del resto Ricciardo rende la cortesia a Piastri sempre al 22, per la nona).

Hamilton è davvero in difficoltà e nelle tornate conclusive deve alzare notevolmente il piede, rischiando di essere ripreso da Sainz, a sua volta messo sotto pressione da Ricciardo.

La Sprint si è dimostrata movimentata soprattutto a centro gruppo, con numerosi confronti a ridosso della zona punti: fondamentale, come sempre, la variabile ‘gomme’, con il degrado delle Soft che ha causato non pochi grattacapi.

Al contempo, in testa, Norris è piuttosto oculato, senza impensierire Verstappen, sino al termine della gara.

Alla fine dei ventiquattro giri in programma, la bandiera a scacchi saluta il successo di Max Verstappen nella Sprint, con Norris secondo e Perez terzo.

In quarta posizione si è piazzato George Russell, quinto Leclerc, poi l’ottimo Yuki Tsunoda sesto, Hamilton settimo e Sainz ottavo, in volata con la difesa su Ricciardo.

Il giro più veloce è di George Russell, alla tornata 2, in 1’14”422.

 

La gara

Domenica, per il Gran Premio, le mescole scelte per lo stint iniziale sono le Soft; l’unica eccezione è Logan Sargeant sulla Williams, con le Medium.

Ancora prima che si parta, c’è subito il primo grande colpo di scena: nel corso del giro di formazione, Leclerc subisce un guasto idraulico che gli fa perdere il controllo della vettura in curva 8 e va sbattere contro le barriere, dovendo ritirarsi.

Allo spegnimento dei semafori, Verstappen mantiene la testa, mentre Alonso (quarto) non approfitta della piazzola lasciata libera da Leclerc; anzi, lo spagnolo scavalca il compagno Lance Stroll ma entrambe le Aston Martin sono passate da Norris e Hamilton alla S do Senna.

A metà gruppo, Albon e Hulkenberg si toccano, col risultato che la Williams parte in testacoda e coinvolge Kevin Magnussen: l’anglo-thailandese e il danese sono fuori, con la pista cosparsa di detriti che richiede l’ingresso della Safety Car, subito tramutatasi in bandiera rossa al giro 2 (la corsa è sospesa alla tornata 3).

Una volta ripulita la sede stradale, il Gran Premio ricomincia con partenza da fermo – dopo una tornata di allineamento – dalla quarta tornata (sulle medie c’è il solo Piastri, dai box come Ricciardo, coinvolti anche loro nell’incidente al primo via).

Al nuovo spegnimento dei semafori, Verstappen e Norris si confermano in testa; non Hamilton, che alla Subida do Lago subisce un affondo deciso, all’interno, da Alonso, portatosi terzo.

Norris prova persino ad attaccare il capofila Verstappen, all’ottavo passaggio (all’esterno della Subida do Lago) ma l’olandese si difende, per poi provare ad allungare.

Alle spalle di Alonso, si forma un trenino, con Hamilton, Russell, Perez, Stroll, Sainz, Gasly: tra questi, il più attivo è il messicano, a più riprese in grado di farsi vedere negli specchietti di Russell.

Il nativo di Guadalajara porta via la quinta posizione a Russell con un affondo all’interno della S do Senna, difendendola poi sulla Reta Oposta (il giro è il quattordicesimo).

Il numero 11 non si ferma, raggiunge presto Hamilton e all’inizio del giro 18 si prende pure il quarto posto: l’inglese rientra allora ai box al termine della medesima tornata, passando dalle morbide alle medie.

In successione (a conclusione del giro 19 e del 20), si fermano anche Russell e Perez, confermando la scelta di Hamilton, dietro al quale, per altro, il messicano riprende la pista (decimo)

Si ripropone, dunque, il confronto tra Perez e Hamilton, col pilota della Red Bull che ha ragione di quello della Mercedes già al giro 23, per la momentanea settima piazza.

Alonso monta le medie al termine della tornata 25 (da terzo a sesto); altre soste per Sainz, Pierre Gasly e Tsunoda (fine giro 26, tutti dalle morbide alle medie), così come per i capifila Verstappen e Norris (sempre per le medie, al termine del giro 27).

Intanto, particolarmente a suo agio sulle medie (montate al termine del giro 22), si è fatto largo Lance Stroll: già autore di un sorpasso notevole su Russell sull’Arquibancadas (la curva 15), ancora prima del traguardo (fine giro 24 per la nona posizione), il canadese sorpassa anche Hamilton al giro 27 e approfittando delle soste altrui s’issa in quinta posizione.

Le Mercedes, oltre alla poca velocità di punta, continuano a dimostrarsi in difficoltà, rispetto a Sainz che risale alle loro spalle: lo spagnolo scavalca Russell alla tornata 35, sul rettilineo principale.

In più, Hamilton rimarca il cattivo funzionamento anche delle medie; in questo frangente il pilota della Ferrari non ha problemi a scavalcarlo sulla Reta Oposta (giro 37), ponendosi sesto.

Russell perderà anche l’ottava piazza ai danni di Gasly, al passaggio 43 (tornerà ai box due giri dopo, per le Soft).

Al termine del giro 46, Perez, Hamilton e Gasly montano un altro treno di Soft; Alonso imita il messicano la tornata successiva (dalle medie alle morbide anche lui), difendendosi dall’undercut e tornando in gara quinto, con circa tre secondi di vantaggio sul messicano della Red Bull.

Valorizzando le morbide e la vettura più scarica di carburante, il numero 11 comincia però a rosicchiare qualche decimo sullo spagnolo dell’Aston Martin, portandosi poi sotto al secondo di differenza quando comincia la parte conclusiva del Gran Premio.

A riprova del suo ritmo, Perez marca il momentaneo giro più veloce, alla tornata 55, in 1’14”124, mentre Verstappen compie l’ultima fermata alla fine del 56 (per le Soft), lasciando il momentaneo primato a Norris.

Iniziata la tornata 59, Perez è ormai nello scarico di Alonso che però sembra ancora tenere; alla fine di quella stessa tornata, rientra Norris, cosicché Verstappen riguadagna la testa.

Poco dietro, Perez prova un primo attacco, su Alonso all’esterno della prima frenata, all’inizio del giro 60, ma l’iberico lo rintuzza.

Massimizzando il più possibile la velocità a centro curva della propria AMR23, non soltanto Alonso si difende, quanto soprattutto mantiene l’avversario a distanza di sicurezza: tutto questo, certamente, non giova agli pneumatici del messicano il quale, però, proprio negli ultimissimi passaggi si riporta entro il margine da DRS.

Per Perez resterebbe allora un solo tentativo, al penultimo giro, sfruttato con un sorpasso all’interno dell’avversario alla S do Senna; il messicano riesce a difendersi e sembrerebbe chiudere il discorso podio.

Sennonché Alonso – proprio all’ultimo giro – riesce a uscire meglio dalla combinazione della S do Senna e della Curva do Sol, sfrutta l’accelerazione lungo la Reta Oposta e alla Subido do Lago, anche col DRS, si riprende il podio, mantenendolo sul traguardo in volata, per 53 millesimi.

Al termine dei 71 giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, davanti a Lando Norris e allo stoico Fernando Alonso.

Il britannico della McLaren conquista pure il punto bonus riservato all’autore del giro più veloce, siglandolo in 1’12”486 alla tornata 61.

Quarto Perez: sebbene forse poco incisivo nel momento topico, il messicano è stato comunque autore di una gara positiva, soprattutto sul passo.

Quinto un grande Lance Stroll, a completamento dell’ottima giornata in casa Aston Martin.

Sesto Carlos Sainz, poi Pierre Gasly, Hamilton, Tsunoda ed Esteban Ocon.

La Formula 1 tornerà in pista tra due settimane, per l’evento dell’anno, attesissimo, in quel di Las Vegas.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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