F1. A Las Vegas torna a brillare il talento di Charles Leclerc

Vince il solito Verstappen ma è il ferrarista a dare spettacolo al gran premio nel Nevada

La Formula 1 torna a Las Vegas, a distanza di quarantuno anni dall’ultima volta: in Nevada si era già corso, nel 1981 e nel 1982, all’interno di un angusto tracciato ricavato nel parcheggio dell’albergo/casinò Caesars Palace.

Nel 2023, per l’evento dell’anno – organizzato direttamente dalla stessa Formula 1 – si gareggia in un altro cittadino, velocissimo, situato intorno alla Las Vegas Strip, di fatto la via principale della città.

6201 metri, 17 curve, tre lunghi rettilinei raccordati da chicane e da cambi di direzione, nessun curvone da alto carico, il ventunesimo e penultimo Gran Premio del 2023 si tiene nella notte degli Stati Uniti d’America, quando in Europa è mattina.

La Pirelli, viste le basse temperature previste – e il rischio graining – porta gli pneumatici più morbidi, scegliendo le mescole C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).

 

Le prove libere

Le prove libere del giovedì notte (venerdì mattina in Europa) durano alcuni minuti, lo spazio di un paio di giri veloci conclusi da Charles Leclerc (sulle Soft), in 1’44”019 e in 1’40”909, riferimento quest’ultimo che gli varrà il primato delle FP1.

L’inconveniente che pone fine alla sessione è quantomeno singolare: in pieno rettilineo della Strip, Carlos Sainz colpisce un tombino (a una velocità di circa 306 km/h), poco prima sollevato da Esteban Ocon; lo spagnolo danneggia il telaio (come Ocon) ma anche il motore e la batteria.

A quel punto, la deliberata ispezione – e il fissaggio – di tutti i tombini presenti in pista, comporta la cancellazione della sessione e lo spostamento delle FP2, allungate per altro di trenta minuti: le seconde libere sono appannaggio di Charles Leclerc, in 1’35”265 (Soft); di George Russell, la prima posizione nelle FP3, in 1’34”093 (Soft).

 

Le qualifiche

Purtroppo per Carlos Sainz, il cambio della batteria danneggiata gli costa dieci posizioni in griglia: è un serio problema, poiché la SF-23 sul cittadino di Las Vegas si trova molto a suo agio.

In effetti, la mancanza di curvoni e i lunghi rettifili – un insieme che rimanda a piste quali Baku e Singapore – valorizzano al meglio il progetto Ferrari, forte delle sue potenti unità motrici.

Leclerc è primo in tutte le manche: nella Q1, in 1’33”617, poi nella Q2, in 1’32”775.

Nella decisiva Q3, il monegasco è ancora il principale protagonista, segnando il primato provvisorio nel run iniziale, in 1’33”043 e prendendosi alla fine la pole position, col tempo di 1’32”726 (Soft).

Alle sue spalle, Carlos Sainz, in 1’32”770 ma la penalizzazione lo fa scendere dodicesimo; terzo (quindi secondo), Max Verstappen, in 1’33”104 (soltanto un giro veloce per lui).

Male Lewis Hamilton e Sergio Perez, che si sono qualificati, rispettivamente, undicesimo e dodicesimo; ancora peggio le McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri, sedicesimo e diciannovesimo.

Sia Norris, sia Piastri hanno guadagnato comunque una posizione in seguito ad un’altra penalizzazione, comminata a Lance Stroll: il sorpasso su Sainz sotto bandiere gialle (durante le FP3) costato al canadese cinque posizioni (da quattordicesimo a diciannovesimo).

 

La gara

Il sabato sera di Las Vegas, non c’è un freddo eccessivo: la temperatura, infatti, è sui 18 C°; nella scelta delle gomme, Hamilton e Zhou Guanyu vanno sulle Hard, Stroll e Yuki Tsunoda sulle Soft e gli altri sulle Medium.

Allo spegnimento delle luci, Verstappen s’infila all’interno di Leclerc e disinteressandosi della curva, lo spinge fuori, assumendo la testa alla prima frenata: la manovra costerà all’olandese cinque secondi di penalità.

Nel centro del gruppo, Fernando Alonso arriva in testacoda e innesca una carambola che coinvolge diversi piloti, tra cui Sainz, Perez, Hamilton, Valtteri Bottas.

Dopo un paio di tornate di neutralizzazione virtuale e diversi cambi gomme nelle retrovie, la gara riprende al terzo giro, sennonché deve quasi subito entrare la Safety Car per un brutto incidente occorso a Norris (che intanto era risalito in tredicesima posizione, appena dietro a Piastri).

Il Gran Premio ricomincia dal giro 7, senza stravolgimenti fino alla nona posizione.

Piastri, dal canto suo, si prende la decima posizione di Tsunoda, all’interno della prima curva; continuano gli scambi di posizione, legittimati dal DRS e dai lunghi rettilinei.

La fluidità ai margini della zona punti si riflette anche con il duello tra Leclerc e Verstappen.

L’olandese, in difficoltà con le gomme, deve cedere al giro 16 la posizione al monegasco in curva 14, la Cosmopolitan, per poi fermarsi ai box al termine della tornata (per le dure, oltreché per scontare la penalità).

Vista la penalità da scontare, il pilota della Red Bull perde numerose posizioni, rientrando anche dietro a Russell (fermatosi per le dure al termine del giro 15).

Intanto, sfruttando il pit stop effettuato alla fine della tornata 1 (sotto Virtual Safety Car) Perez rimonta fino alla seconda posizione virtuale, divenuta prima, in seguito al cambio gomme di Leclerc (al termine del giro 21, per le Hard).

Il monegasco rientra terzo, Verstappen (giro 23) scavalca Alonso – il giro precedente era toccato a Russell, sull’iberico – e si porta sesto, in un trenino formato anche da Sainz (sulle Hard da inizio giro 4) e dallo stesso Russell.

Lo spagnolo perde la posizione nei confronti dei due diretti avversari (giro 24), mentre il giro 25 si connota di due episodi importanti: Leclerc sfila a Stroll la seconda posizione ma poco prima Verstappen si era infilato su Russell (in curva 14), arrivando i due al contatto per la tardiva chiusura del portacolori della Mercedes (il britannico sarà ritenuto responsabile e punito con cinque secondi).

La pista, cosparsa di detriti, richiede l’ingresso della Safety Car, al giro 26: la neutralizzazione dura lo spazio di due tornate – la maggior parte dei piloti ne approfitta per rientrare e montare le dure – che consentono a Leclerc di riguadagnare la testa.

Essendosi il monegasco da poco fermato, in Ferrari scelgono di non richiamare il loro numero 16 che così si ritrova a guidare con gomme leggermente più usurate della concorrenza.

Si ricomincia dal giro 28, con le prime cinque posizioni occupate da Leclerc, Perez, Oscar Piastri (ancora su una sosta sosta), Pierre Gasly e Verstappen, che per altro scavalca il francese della Alpine alla tornata 31.

Perez preme e passa in testa al giro successivo: il messicano sfrutta la scia di Leclerc lungo la Strip e con l’ausilio del DRS affianca il monegasco e lo passa all’interno della Cosmopolitan.

L’olandese si rende protagonista anche del sorpasso su Piastri (giro 33), così come il confronto tra le due Alpine – con il sorpasso e controsorpasso tra Ocon e Gasly – inaugura una fase di gara movimentata.

Leclerc non ci sta e al giro 35 si riporta al comando, affondando su Perez alla Cosmopolitan; il messicano perderà la posizione anche su Verstappen, appena la tornata successiva.

L’olandese, d’inerzia e nel gioco delle scie, porta l’attacco anche su Leclerc e lo sorpassa – allungando la frenata – nel solito punto alla curva 14 (giro 37).

Alle spalle dei primi, Alexander Albon tenta di conservare strenuamente l’ottava posizione, persa però su Russell al giro 39; la manovra del britannico è il preludio alla perdita di tre posizioni da parte dell’anglo-thailandese della Williams (su Sainz, Alonso e Hamilton) che lo portano dodicesimo.

Leclerc, da parte sua, già impegnato nella gestione delle gomme posteriori, arriva lungo in curva 12, la Fashion Show Mall, e lascia strada a Perez (è il giro 43).

Il pilota della Ferrari, però, non si da vinto e nelle tornate conclusive si getta alla ricerca della Red Bull: il confronto per la seconda posizione s’infiamma all’ultimo giro, quando il monegasco si prende lo spazio lasciato dal pilota di Guadalajara, piuttosto distante dal punto di corda in frenata, e all’interno della Cosmopolitan si issa definitamente secondo.

 

Al termine dei 50 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen.

Con lui, sul podio, un grandioso Leclerc e Sergio Perez, comunque autore di una bella rimonta, per quanto macchiata dal sorpasso subito a tre curve dall’arrivo.

A punti, sono arrivati anche Ocon, Stroll (splendida la gara del canadese, partito diciannovesimo), Sainz, Hamilton, Russell (quarto al traguardo ma penalizzato), Fernando Alonso e Oscar Piastri.

L’australiano della McLaren – grazie al pit stop della fine del giro 43 per le medie – è stato l’autore del giro più veloce, con annesso punto bonus, siglato alla fine della tornata 47 in 1’35”490.

La Formula 1 tornerà ancora in pista il prossimo fine settimana, ad Abu Dhabi, per la gara conclusiva del 2023.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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