Elena e Michela Martignoni hanno scritto insieme romanzi storici, polizieschi e di fantascienza e innumerevoli racconti. Firmano con lo pseudonimo “Emilio Martini” la fortunata serie del Commissario Berté (Corbaccio): il XV episodio uscirà in giugno. Milanesi, le due sorelle ambientano nella loro città racconti neri (Corbaccio ne ha pubblicato due raccolte digitali). Ora esce Milano Visionaria, 80 pagine di graphic novel: illustrazioni, vignette e fumetti.
Quale Milano descrivete?
Elena. “Quella dell’orgoglio e della nostalgia. Descriviamo – dal 1963 a oggi – personaggi fiabeschi e storici; il drago Tarantasio, furibondo per l’interramento del fiume Olona, la fata Stella (moglie di Bottoni, l’architetto che progettò la Montagnetta, eretta con le macerie dei bombardamenti), Sant’Ambrogio e San Siro, che assistono a un Milan-Inter, Leonardo sulla sua macchina volante, Giuseppe Verdi e Maria Callas con noi in un palco della Scala, Enzo Jannacci e Walter Valdi. E, per finire, Alessandro Manzoni, coi personaggi dei Promessi sposi vaganti per il Famedio”.
Visioni del passato, dunque…
Michela. “Visioni, ma non troppo. Chi ha sensibilità avverte alcune ‘presenze’. Il sogno di incontrare i grandi di Milano si è realizzato grazie a questi disegni, ma alcuni incontri sono davvero capitati. Ad esempio: negli anni Ottanta, in un palazzo di via degli Omenoni, sulle scale mi fermò un signore con cappello e sciarpa, che mi cantò una romanza della Bohème. Non era un mitomane, era Giuseppe Di Stefano, che abitava lì”.
Per voi queste visioni che cosa rappresentano?
Elena. “Appartenere a una metropoli che mantiene la fisionomia di un borgo. Su Milano è stato scritto molto ed è facile cadere nei cliché. Abbiamo reso omaggio a luoghi e personaggi della nostra memoria, valendoci della fantasia di magnifici illustratori che hanno interpretato alla perfezione il nostro sentire”.
Dal romanzo storico al poliziesco. Ora il fumetto. Perché?
Michela. “Ci piace raccontare storie e adoriamo sperimentare. I nostri romanzi storici seguono trame nere in cui c’è un assassino da scoprire, quindi il passaggio al poliziesco non è stato un problema: cambia solo il contesto, da storico ad attuale. Questa volta invece abbiamo spaziato nel fantastico, che nel fumetto ha il suo habitat ideale”.
Vi piace anche la fantasy?
È complesso lavorare in tanti?
Michela. “Siamo in tanti, appassionati. Fra i ‘nuvolisti’ l’atmosfera è esaltante, creativa, collaborativa come di rado ci è capitato. Il nostro racconto si è arricchito grazie alla sceneggiatura di Giuseppe Ciarallo e poi, di tavola in tavola, da illustrazione a illustrazione, ha preso vita. La copertina di un genio come Daniele Serra, artista amato, tra gli altri, da Stephen King e ora illustratore di Dylan Dog, è stata un’ulteriore gioia”.
Quindi tradite il vostro Commissario Berté…
Elena. “In realtà gli stiamo preparando un regalo! Nel prossimo episodio della saga, Aspettando Cosetta, in uscita a giugno 2024 (Corbaccio), le ultime pagine saranno a fumetti. La sceneggiatura sarà affidata al prodigioso Giuseppe Ciarallo e a illustrare il racconto di Berté sarà il magico Lido Contemori, autore anche dell’illustrazione di copertina”.
Il poliziesco spopola anche in Tv: non c’è un posto per Gigi Berté?
Michela: “Stiamo proponendo il nostro progetto a emittenti e produttori anche stranieri. Il nostro Berté sarebbe una novità nelle serie poliziesche, e chissà, proprio grazie al… fumetto”.