La grande ammirazione di Martin Heidegger  per Kaiser Franz Beckenbauer

Aveva la massima ammirazione per il campione tedesco. Si lasciò andare ad un'entusiastica descrizione del suo stile di gioco, sottolineando quanto fosse affascinato dalla sua tattica e dalla gestione della palla

Heidegger e Beckenbauer

Heidegger e Beckenbauer

Oggi è scomparso il grande campione tedesco Franz Beckenbauer, giocatore straordinario per stile e classe cristallina. Lo ricordiamo, grazie al contributo di ricerca di Antonio Chimisso, con l’aneddoto della passione che aveva per le sue prestazioni sportive il filosofo Martin Hedegger.


Messkirch! Ho ancora una piccola foto che Heidegger mi inviò nel Natale del 1952:

Mostra un luogo a nord-ovest del castello dove da ragazzo ero solito andare spesso.

Che forse si trattasse del campo di calcio improvvisato dei giovani di Meßkirch, dove  il piccolo Martin giocava all’epoca come ala sinistra? In seguito non rinnegò mai di aver giocato al calcio, anche se in genere di lui si sapeva soprattutto che fosse un buon sciatore e un bravo nuotatore.

Così un giorno, all’inizio degli anni Sessanta, rimasi un po’ sorpreso quando mi chiese se i miei padroni di casa di Friburgo avessero un televisore e se lo avrebbero potuto accogliere come spettatore per vedere un’importante partita di coppa. Il mio padrone di casa, non meno sorpreso di me, accettò di buon grado.

Quando Heidegger arrivò nel pomeriggio, si unì senza timore alla ristretta cerchia familiare di tifosi di calcio. Dopo avergli offerto una tazza di tè, mi guardò con un sorriso intelligente e scherzando disse:

Quindi, Petzet, ora vai di sopra nel tuo appartamento a lavorare: dopotutto tu non sai nulla di calcio!

Disse questo e poi rivolse la sua attenzione alla partita dell’HSV-Barcellona a Bruxelles,  dove (come mi fu poi raccontato )  fu così preso dal gioco da colpire violentemente il proprio piede sinistro versandosi sulle ginocchia il contenuto della tazza da tè. Molte altre volte in occasioni simili venne poi alla Schwarzwaldstraße

Anni dopo la morte di Heidegger, un altro aneddoto mise in luce la passione che l’ex ala sinistra di Meßkirch nutriva ancora per il vecchio sport.

Heidegger con la maglia del Kaiser

Il direttore del teatro di Friburgo, Hans-Reinhard Müller, mi raccontò infatti di aver incontrato una volta Heidegger, che tornava da una riunione dell’accademia a Heidelberg, sulla strada tra Karlsruhe e Friburgo e di essersi presentato a lui. Sperando in una conversazione interessante sulla letteratura e sul palcoscenico, aveva cercato di attirare con scarsa fortuna la sua attenzione sul proprio lavoro a Friburgo. Non poteva purtroppo sapere che Heidegger non aveva che un atteggiamento di indifferenza verso il teatro.

Allora gli aveva chiesto se anche occasionalmente si dilettasse a vedere i programmi televisivi, ma Heidegger aveva replicato che era interessato ad una sola cosa di quel dubbio strumento della televisione moderna: la trasmissione delle partite di calcio, in particolare di quelle di coppa, ed in particolare di quelle in cui giocavano le squadre inglesi.

Aveva la massima ammirazione per Franz Beckenbauer. Si lasciò andare ad un’entusiastica descrizione del suo stile di gioco, sottolineando quanto fosse affascinato dalla sua tattica e dalla gestione della palla, cercando di rendere quasi ovvia la finezza del suo gioco ai suoi stupefatti ascoltatori

Non era meno stupito dalla capacità di Beckenbauer di evitare la frequente minaccia di scontri con i giocatori avversari, che alla fine lo portò  a parlare di “invulnerabilità” di questo calciatore “geniale”, per usare le sue stesse parole.

E così andò fino a Friburgo, dove entrambi scesero dal treno. L’uomo di teatro non si sarebbe mai aspettato di avere una tale conversazione con il filosofo, che rimase la loro unica. Saggiamente Heidegger non me ne parlò mai, anche quando in seguito gli parlai occasionalmente del proficuo lavoro del regista teatrale Müller a Friburgo e a Monaco: del resto quello lì non capiva nulla di calcio!

(da: Heinrich Wiegand Petzet: Auf einen Stern zugehen. Incontri e conversazioni con Martin Heidegger 1929-1976, Francoforte sul Meno 1983, pag. 219 e segg.)

Heinrich Wiegand Petzet

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