Il Grece e la geopolitica dell’ordine multipolare

Per l'editrice Diana arriva il secondo saggio collettaneo proposto dagli studiosi del centro studi con introduzione e un saggio di Alain de Benoist

Ordine multipolare. Geopolitica e cultura della crisi

Arriva il secondo lavoro editoriale del Grece Italia, edito dai tipi di Diana Edizioni, con la prefazione  e un inedito intervento del filosofo francese Alain de Benoist:  un tentativo di affrontare coerentemente il tema dirimente di un mutamento di prospettiva per sottrazione all’estremo Occidente. Un volume al tempo stesso sistematico ed eterogeneo —con autori tanto qualificati quanto complementari— che si presenta come un non scontato e completo manuale sui rapporti di forza nello spazio, per orientarsi sui principi nel nostro tempo.

L’opera intitolata “Ordine multipolareGeopolitica e cultura della crisi” sarà disponibile in libreria dal 26 gennaio ed è già prenotabile in rete sul sito dei principali rivenditori e della editrice. In calce il risvolto e l’indice.

“La questione mondiale e l’annesso delle relazioni internazionali – è scritto nel comunicato di presentazione – non si sottrae, anzi si amplifica di scala, quale inerzia del Potere, con la costruzione di un Nuovo Ordine Globale propagandato come imposto per il nostro stesso “bene”. Da un lato, si basa apologeticamente sulla tolleranza nei confronti di ogni appartenenza. D’altra parte, vuole imporre i suoi valori individualistici a scapito di qualsiasi altro sistema di valori, il che va contro il relativismo culturale in favore del totalitarismo. Nessun dissenso è ammesso, nessuna alternativa è possibile.

In realtà, il mondialismo, invece di segnare il prevalere irreversibile del liberismo, non è durato neanche il tempo delle sue ambizioni egemoniche, involuto in crisi compulsive, debiti insostenibili, squilibri planetari e disuguaglianze crescenti e non rettificabili, di cui anche i tragici conflitti in corso nel cuore dell’Europa e in Medio Oriente. La fine della Guerra fredda ha segnato la fine del mondo bipolare e ora assistiamo alla fine del mondo unipolare. Alla rottura irrimediabile di equilibri geopolitici egemonici emerge un nuovo mondo multipolare che segna il venir meno dell’illusoria “fine della storia” in un persuasivo mercato autoregolato “fuori dalla storia”. La multipolarità d’altronde non è semplicemente l’insofferenza del politico all’uniformità amministrata dell’economico, ma una prospettiva pluralistica e potenzialmente dialogica, un equilibrio dinamico e complementare di “grandi spazi”, entità continentali che dimorano Popoli e diversità culturali sulla base dell’appartenenza ad una specifica civiltà: africana, amerindia, araba, cinese, europea, indiana, russa, ecc. È uno sforzo tanto euristico, quanto costituente per un nuovo paradigma oltre il moderno e il suo riduzionismo”.

@barbadilloit

Pietro Paolo Virdis

Pietro Paolo Virdis su Barbadillo.it

Exit mobile version