Cinema.  In “Prima danza…”, Samuel Beckett tra Joyce e il premio Nobel nel 1969

Il film di James Marsh racconta l'autore irlandese prestato alla Francia in maniera rapsodica

Prima danza poi pensa alla ricerca di Beckett

Paragonare titolo originale, Dance First, e titolo italiano, Prima danza, poi pensa – Alla ricerca di Beckett, segnala la difficoltà per l’opera di James Marsh di trovare un pubblico fuori dall’area di notorietà di Samuel Beckett. Infatti il film si rivolge a spettatori anglo-francesi. In Italia Beckett è soprattutto un nome sul catalogo librario della Einaudi e sui manifesti dei teatri stabili: roba di qualità, roba per pochi.

Marsh racconta Beckett alla maniera rapsodica di Beckett medesimo. L’ignaro di letteratura e teatro che entri in sala, forse ne uscirà pensando che Beckett fosse uno strano, ora pugnalato per strada a Parigi, ora inerpicato su un muro a Stoccolma.
Irlandese come Beckett, Gabriel Byrne rende l’originalità del personaggio. Ma occorre già saperne qualcosa per capire il film. Sapere di James Joyce, per esempio, la cui figlia, Lucia, nata nella Trieste asburgica, danzava professionalmente e ragionava infantilmente. Joyce voleva maritarla a Beckett, allora suo segretario. Nel 1927 si parlò di fidanzamento. A quel punto Beckett si scansò e Lucia impazzì.
La parte francese del film si dilunga sull’occupazione tedesca, con Beckett resistente in Vaucluse. Il seguito sfocia nell’amore adulterino della mezza età per una giornalista della Bbc, che traduceva le opere di Beckett (scritte originariamente in francese).
Prima danza... è un film per gente che ha studiato e che frequenta teatri e librerie. Nella parte finale del dialogo di Beckett col suo alter ego, bilancio di un’esistenza, affiorano pensieri che vi compenseranno dell’attesa per poterli ascoltare.
Prima danza, poi pensa di James Marsh, con Gabriel Byrne, Sandrine Bonnaire,  Maxine Peak, 100′

Eric Cantona

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