Unimarconi compie 20 anni. Alumni Talk, una lezione che non trovi nei libri

Le associazioni Alumni servono a raccogliere quei feedback su come evolve il mondo del lavoro per orientare l'offerta formativa dell'università e aiutare gli studenti a creare quella connessione utile alla carriera futura

UniMarconi

L’11 aprile l’Unimarconi ha compiuto 20 anni. Per festeggiare questo compleanno si è organizzato un incontro sulla terrazza Prati della nostra sede a Via Plinio. A distanza di tanti anni la nostra Università ha dimostrato non solo di essere all’avanguardia ma anche di guardare al futuro perché questo è il dovere di ogni università.

L’esigenza nasceva dal fatto di offrire una possibilità di crescita professionale e culturale a quanti avevano dovuto abbandonare gli studi o non avevano avuto la possibilità di studiare attraverso strumenti adeguati, come appunto la tecnologia informatica e digitale e mantenendo un contatto continuo sia con gli studenti, sia con chi si era già laureato attraverso le associazioni Alumni, che in America sono una realtà presente da molti anni, e che servono soprattutto alla raccolta di fondi per le borse di studio delle università. Anche in Italia si sono rivelate un punto di riferimento importante perché testimoniano l’esistenza di una comunità. Ma non solo, le associazioni Alumni servono a raccogliere quei feedback su come evolve il mondo del lavoro per orientare l’offerta formativa dell’università e aiutare gli studenti a creare quella connessione utile alla carriera futura. Momenti come quello dell’11 aprile sono importanti per crescere e anche vivere meglio.

All’evento sono intervenuti il professor Gabriele Arcidiacono, ordinario di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine; il professor Francesco Tufarelli ordinario di Scienza dell’Amministrazione; il professor Michele Petrocelli, ordinario di Economia e organizzazione aziendale; la professoressa René Uccellini ordinaria di letteratura latina.

L’esperienza di questi 20 anni ha dimostrato che l’insegnamento non esiste, in realtà quello che è importante è come apprendono gli studenti, da qui l’Unimarconi è partita con la personalizzazione dell’apprendimento.

Qual’è il vantaggio delle università telematiche?

Il vantaggio è che sono compatibili con il mercato del lavoro, e con un mercato del lavoro che è in continua evoluzione a causa della globalizzazione, dell’intelligenza artificiale, del metaverso e di un mondo multipolare è necessario che anche le università si adeguino.

L’Unimarconi ha dimostrato che è possibile iniziare a lavorare prima e successivamente scegliere un percorso di studi anche in base a come evolve il proprio percorso professionale. Il valore di tutto questo sta nel gruppo, nell’aula anche virtuale in cui vi è un insieme di studenti che a distanza apprende. Alla base di tutto questo vi è uno spirito di ricerca dell’innovazione che dal 2004 è ancora presente.

Ma come è iniziata questa sfida nel 2004 che ha fatto si che l’Unimarconi sia ancora oggi la prima tra le università telematiche e quali sono state le difficoltà?

Si parte dal presupposto che creare una università telematica richiedeva un supporto particolare, c’è anche da dire che nel 2004 c’era un’idea di università molto ferma nonostante la riforma del sistema di istruzione superiore del Processo di Bologna.

Era necessario offrire uno strumento per facilitare lo studio soprattutto  a quegli studenti che lavoravano, non mancavano i pregiudizi che sono presenti tuttora.

Sicuramente la pandemia e il lockdown hanno spinto la nostra università a fare enormi passi avanti, oggi le sfide sono rappresentate dall’intelligenza artificiale e dal metaverso dando competenze (soft skills), corsi tecnologici e digitali anche nelle facoltà umanistiche per dare la capacità agli studenti di leggere il mondo, di capirlo attraverso una tecnologia adatta anche alla propria cultura che può essere scientifica, tecnologica, umanistica.

Come detto poc’anzi esiste un pregiudizio nei confronti delle università telematiche perché molti pensano che gli esami siano più facili, ma il pregiudizio si combatte facendosi conoscere e andando aventi con tecnologie diverse.

Non a caso oggi aziende come Ferrari, Stellantis e Leonardo investono sui dottorandi che vengono dalle università telematiche come la nostre, e il prossimo obiettivo per i quarant’anni dell’Unimarconi sarà di ragionare e pensare cose nuove, per fare questo è necessaria la guida umana altrimenti il progresso non lo cavalchiamo bene.

L’Unimarconi unisce sfida e confronto attraverso l’innovazione che è la capacità non solo di mettere a terra l’idea, ma anche di portare questa idea nel mondo del lavoro attraverso la collaborazione docenti e studenti che possono diventare anche colleghi. Ma la grande capacità dell’Unimarconi è anche la libertà che viene data ai ricercatori per il proprio lavoro.

Nell’Unimarconi vi è la passione data dalla capacità di condividere i percorsi personali, perché ognuno di noi ha una storia; vi è inclusività  perché i corsi possano essere raggiunti da tutti, perché la laurea sia un percorso per arricchirsi e crescere; vi è possibilità di incidere, vi è la fiducia tra studenti e docenti anche quando l’esame non va bene attraverso i social, le mail e le aule virtuali e soprattutto la figura professionale del tutor.

La sfida di domani è di mantenere il coraggio nel fare quello che ci piace perché non solo il domani appartiene a noi, ma perché questo mondo è grande multipolare e competitivo.

Il nostro impegno per i prossimi venti anni è di andare avanti, di gettare il cuore oltre l’ostacolo condividendo il percorso di studi con il proprio percorso lavorativo e con le proprie passioni, essere liberi nel pensiero e nelle scelte perché nessuno può fermare il vento, nessuno può fermare noi.

@barbadilloit

Giovanni Di Silvestre

Giovanni Di Silvestre su Barbadillo.it

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