Perche’ leggere “Salviamo i classici” di Francesco Colafemmina

Nella poesia e nella storia, come nella filosofia greca e romana, scopriamo gli antidoti alle nuove tirannidi del presente

Salviamo i classici di Francesco Colafemmina per Passaggio al Bosco

Come insegnante in un liceo classico, ma in realtà in senso lato e generale, quindi non riduttivamente pedagogico ed erudito, corre l’obbligo di segnalare l’opera di Francesco Colafemmina: Salviamo i classici. La cultura greca e romana, luce per l’uomo in un’epoca oscura (acquistabile qui). Nonostante la tendenza a deformare o dimenticare l’eredità del mondo greco e romano, i Classici continuano a vivere ogni volta che vengono letti, ispirano le nostre vite ed elevano le nostre anime. Non più funzionale alla formazione di ubbidienti consumatori e di asserviti delle nuove tecnologie, la cultura classica è trascurata o data in pasto ai deliri della “cancel culture”, ovvero dire, la cancellazione culturale in atto.

Per questo, occorre recuperare e attualizzare la lunga tradizione del primato dei Classici, riscoprire i loro valori e continuare a tramandarli, senza smarrire le nostre radici. Perché nella poesia e nella storia, come nella filosofia greca e romana, scopriamo gli antidoti alle nuove tirannidi del presente e gli strumenti autentici per formare uomini e donne responsabili e consapevoli. Questo saggio – che accompagna il lettore nell’universo dei Classici – offre anche una accurata traduzione dell’A Demonico di Isocrate, scrigno dei valori educativi degli antichi. Soltanto salvando il seme del passato – infatti – si può tramandare senso e significato nel futuro, in un’epoca che colpevolmente vive suicidaria solo al presente. La luce dei riferimenti perenni continua ad illuminare l’umanità in ogni epoca buia, attraverso la saggezza, la virtù e l’anelito di bellezza che riscatta l’interiorità dalla provvisorietà della materia.
Il pensiero greco è stato un pensiero aurorale, mattutino, iniziale, quindi connesso al destino. È stato un inizio del pensiero e alimenta un pensiero dell’inizio. Per Heidegger “oggi tocca al pensiero pensare in modo ancora più greco quel grecamente s’è pensato”. Ricorso, non ritorno ai greci. Heidegger dice anche: «L’inizio va ricominciato più originariamente». Perché l’inizio «è davanti, non dietro a noi». Oggi si è classici disponendosi a un nuovo inizio. Un mutamento di paradigma, come Europei di lingua italiana, non come Occidentali.

Eduardo Zarelli

Eduardo Zarelli su Barbadillo.it

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