La ricorrenza. La I Mostra dell’Aeronautica (nel 1934): una rassegna tecnico-storica

Viene scelta come sede della kermesse Milano quale omaggio alla città del sansepolcrismo, per rimembrare l’ardore e la passione che il capoluogo lombardo ha dimostrato per la rinascita dell’Aviazione sin da quando il Fascismo, non ancora al Governo, nel primo dopoguerra, ha lanciato l’appello alla resurrezione aeronautica

La prima Mostra dell’Aeronautica

Corre l’anno 1934, esattamente il 16 giugno, quando una Milano addobbata di azzurro esalta l’Ala d’Italia con la 1^ Mostra dell’Aeronautica.

Ideata nel 1933 in omaggio alla gesta della Centuria Alata di Italo Balbo, il programma definitivo presentato il 23 febbraio 1934 dal Podestà di Milano, duca Marcello Visconti di Modrone a Benito Mussolini Capo del Governo italiano, viene approvato dal Duce che fissa un paletto fondamentale: l’esposizione non deve avere carattere tecnico, ma principalmente storico, con particolare riferimento alle origini, evoluzione, sviluppo, glorie e trionfi dell’Aeronautica italiana, militare e civile.

Viene scelta Milano quale omaggio alla città del Fascio primogenito, per rimembrare l’ardore e la passione che il capoluogo lombardo ha dimostrato per la rinascita dell’Aviazione sin da quando il Fascismo, non ancora al Governo, nel primo dopoguerra, ha lanciato l’appello alla resurrezione aeronautica. Fondamentale è il contributo del Ministero dell’Aeronautica per il successo della mostra.

Ma che Italia è quella del 1934? Uscita vincitrice dal Primo Conflitto Mondiale, l’Italia è una potenza mondiale e, come tale, agisce in Europa e nel mondo. Proprio il mondo è ammirato e strabiliato dalle imprese della giovanissima Ala d’Italia che, nel giro di pochi anni, ha conseguito vittorie e primati sensazionali in ogni dove.

Nel giugno 1934, i giorni che precedono l’apertura della mostra aeronautica, sono alquanto movimentati. In campo calcistico, il 10 giugno a Roma, l’Italia allenata da Vittorio Pozzo diventa per la prima volta Campione del Mondo battendo per 2-1 la Cecoslovacchia ai tempi supplementari. Il 14 giugno ha luogo la prima visita in Italia del neo Cancelliere tedesco Adolf Hitler, ricevuto da Mussolini a Venezia. Se il primo ha profonda ammirazione per il Duce, quest’ultimo, a sua volta, non trae una buona impressione dall’ospite. Prova se ne ha il 25 luglio successivo quando un gruppo di cospiratori nazionalsocialisti austriaci, appoggiati da Hitler, cercherà di rovesciare il Governo retto dal cristiano-sociale Engelbert Dollfuss, amico personale di Mussolini. Dollfuss verrà ucciso, ma proprio il Duce, unico Capo di Governo europeo ad opporsi nella circostanza ad Hitler, sventerà il golpe inviando tempestivamente al Brennero quattro divisioni italiane.

Ma torniamo a Venezia. Nelle stesse ore giungono in visita, in forma privata, i Principi Kaya della Casa Imperiale giapponese. Nella circostanza il Duce incontra anche il Patriarca della città, Pietro La Fontaine. I due discutono dei lavori che da nove anni languono riguardanti il Tempio votivo, non ultimati per carenza di fondi. I due milioni mancanti vengono assicurati da Mussolini e la questione viene risolta. Mentre il Duce è impegnato a Venezia nella due giorni in cui Hitler è ospite, è il generale Giuseppe Valle, Sottosegretario e Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica ad inaugurare la mostra milanese.

Sabato 16 giugno, in una Milano soleggiata e addobbata d’azzurro con i giardini ricoperti di fiori celesti, lo stesso colore con cui sono ornati terrazzi, balconi e finestre dei palazzi, tutto è pronto per la 1^ Mostra dell’Aeronautica che resterà aperta fino all’ottobre successivo.

Ben prima dell’inaugurazione le strade che portano al Palazzo dell’Arte, luogo della mostra, sono invase da fiumane di cittadini. Di fronte al Palazzo dell’Arte si posiziona la Banda dell’Aeronautica, il servizio d’ordine è assicurato da carabinieri, avieri, vigili urbani.

Sono le autorità della Città ad accogliere e salutare il trentenne Sua Altezza Reale Adalberto di Savoia-Genova, Duca di Bergamo, i Sottosegretari Valle, Federico Bastrocchi (Guerra), Domenico Cavagnari (Regia Marina).

Il teatro del Palazzo dell’Arte, totalmente esaurito, registra la presenza del generale Mario Moizo, aviatore nella Guerra Italo-Turca (1911-12), i piloti della squadriglia di Campoformido, il trasvolatore Cesare Sabelli, Mario Cobianchi, Francis Lombardi, l’ingegner Savoia, il senatore Agnelli, i primissimi assertori dell’Aeronautica, il nipote del Capo del Governo, Vito Mussolini, direttore del Popolo d’Italia, quotidiano fondato nel 1914 dal futuro Duce, che si è speso per la causa aeronautica.

Il Labaro Azzurro dei Pionieri annovera 26 medaglie d’Oro al Valor Militare, 32 Ordini Militari di Savoia, 319 Medaglie d’Argento al Valor Militare, 281 Medaglie di Bronzo al Valor Militare. Nel suo discorso di radici e di orgoglio azzurro, il Sottosegretario Giuseppe Valle mette in rilievo il privilegio concesso dal Duce a Milano nell’ospitare la 1^ Mostra Azzurra, un beneficio che la città si è meritato per il contributo fornito sin dai primordi allo sviluppo dell’Ala Italiana ed alla creazione dell’Aeronautica da piloti, tecnici, maestranze.  La mostra occupa il primo ed il secondo piano del Palazzo dell’Arte, le cui sale sono state ingegnate da artisti ed architetti.

La sala delle Medaglie d’Oro a cominciare da quelli dannunziani, conserva cimeli legati ad atti di eroismo. Una Bandiera Tricolore orna il motore del velivolo pilotato da Francesco Baracca, vicini sono gli apparecchi di altri Eroi della Guerra 1915-18, quelli di Piccio e di Ruffo, i resti di alcuni apparecchi nemici, i primi Caproni da bombardamento; il tutto arricchito da varie foto che testimoniano il valore dell’Aviazione italiana.

La sala dei Precursori, espone il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, disegni e modelli del pioniere Enrico Forlanini, le tappe della conquista dei cieli vengono riportate cronologicamente con l’ausilio di foto e cimeli.

Nella sala dell’Aviazione nella Guerra di Libia viene documentato l’impiego delle nostre ali, allora veramente allo stato primitivo, nei cieli e nei campi arabi. Alcune foto illustrano il maggiore Moizo, aviatore in quel conflitto, ferito nell’ospedaletto da campo ove per settimane si temette per la sua vita. Le sale dedicate a Il più leggero e ad Icaro raccolgono disegni e simboli riferiti ai primi tentativi per la conquista dell’area.

La sala Fascismo e Aviazione espone documenti, fotografie, stampati, scritte, che testimoniano quanto fatto dal Fascismo e dal suo Capo per l’ala italiana. Non vengono tralasciati i ricordi dell’impresa fiumana e quanto fatto in termini statistici per il potenziamento dell’Arma Aerea specie dopo il 28 ottobre 1922.

Nella sala Crociera del Decennale risalta l’apparecchio di Italo Balbo, documenti e foto ricostruiscono la preparazione e lo sviluppo dell’impresa.

Altre sezioni della Mostra riguardano le Scuole di Volo, la Meteorologia, il Paracadute, l’Alta Velocità, il Volo a vela, il Demanio aeronautico, l’Aerodinamica, l’Aviazione civile, Turismo Aereo, Posta Aerea.

Non mancano di far bella mostra i velivoli SPAD S.VII e Nieuport 27 pilotati rispettivamente dagli Assi della Prima Guerra Mondiale, Pluridecorati al Valor Militare, Ernesto Cabruna e Gastone Novelli, lo SVA con cui D’Annunzio effettuò il celeberrimo Volo su Vienna il 9 agosto 1918.

La Fiat è presente alla mostra con una serie completa dei suoi motori ciascuno dei quali ricorda una gloria della Aviazione italiana e con numerosi modellini di apparecchi.

La prima serata milanese della Mostra Aeronautica si chiude con un tripudio di luci azzurre che illuminano la città, con piazza del Duomo che presenta un aspetto fantastico. Fino a notte inoltrata, squadriglie di velivoli eseguono temerarie evoluzioni seguite da una folla entusiasta.

Oltre 320 mila visitatori, dei quali oltre settemila stranieri, ammireranno la 1^ Mostra dell’Aeronautica.

@barbadilloit

Michele Salomone

Michele Salomone su Barbadillo.it

Exit mobile version