Segnalibro. Ossessione e gelosia (secondo Simenon) per un amore difficile che fa soffrire

Adelphi pubblica "La porta" dello scrittore francese, inedito in Italia. Un "romanzo duro" dello scrittore belga bello e pieno di suspence

Georges Simenon

La pubblicazione di un romanzo di Georges Simenon è sempre una buona notizia, vista la qualità della narrazione dello scrittore belga. Se poi il romanzo è inedito in Italia, allora è una festa. E’ il caso di La porta, edito da Adelphi, che sta pubblicando l’opera completa, da poco in libreria.

E’ uno di quei “romanzi-romanzi” o “romanzi duri”, come Simenon amava definirli, che si svolge prevalentemente nella testa di uno dei due personaggi, Bernard. Lui è un quarantaduenne che, durante la seconda guerra mondiale, era di pattuglia nei pressi della Linea Maginot. A causa dell’esplosione di una mina perde entrambe le mani. Torna dal fronte con due moncherini ma la sua bella e giovane moglie Nelly non muta né sentimenti né atteggiamento nei suoi confronti. Inevitabilmente Bernard si sente però menomato, sviluppa tante fobie, non vuol farsi vedere nel quartiere, si sente osservato, compatito, e così trascorre gran parte della giornata in casa, alla finestra, nei pressi della bella piazzetta Place des Vosges sopra la pasticceria Escandon. Gode di una pensione di invalidità mentre Nelly lavora nell’ufficio Delangle et Abouet, dove ha fatto anche un po’ di carriera.

Ma questa vita fa impazzire Bernard che, piano piano, entra in uno “stato confusionale, e non perché fosse invalido”. Ha bisogno della moglie che tanto gli piace. Sviluppa una forte gelosia, e ha affinato l’udito e impara a distinguere i passi nel palazzo. Ogni sera attende alla finestra il ritorno della moglie e – a una certa ora – l’arrivo del bus che porta a casa Nelly. Quando esce di casa esce con Nelly di sera, per non dare nell’occhio. C’è intesa nella coppia ma Bernanrd inizia a coltivare un sentimento particolare, pericoloso, da quando nel loro palazzo, al primo piano, è andato ad abitare un giovane illustratore poliomielitico che vive su una sedia a rotelle. La sorella dell’illustratore, Gisèle, è una collega di Nelly la quale spesso passa dal primo piano per portare all’illustratore dei pacchetti da parte della sorella. Quando Nelly arriva e passa dall’illustratore, Bernard si innervosisce, diviene gelosissimo, e capisce che la vita della moglie è distante da quella che lui avrebbe voluto, e cresce in lui l’angoscia, ridotto a spiare i vicini a tendere l’orecchio per sentire chi entra e chi esce, a controllare quanti minuti Nelly resta nell’appartamento del giovane poliomielitico. E’ ossessionato. Lentamente qualcosa cambia nel rapporto della coppia. Una vita spezzata e minata dalla gelosia e dai timori di tradimenti. La storia si conclude proprio nello stile tipico di Simenon: inatteso.

Georges Simenon, La porta, Adelphi ed., pagg. 145; euro 18,00 (Trad. di Laura Frausin Guarino)

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani

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