F1. Rocambolesca vittoria di Russel in Austria

Verstappen fallisce la vittoria nel Gp di casa Red Bull, la Ferrari torna sul podio con Sainz

Spielberg, tra le alture della Stiria, ospita il Gran Premio dell’Austria, undicesimo appuntamento del Campionato 2024 di Formula 1.

Lungo 4318 metri, con un dislivello di 63,40 metri e 10 curve, il circuito è uno dei più veloci del Mondiale, presentando addirittura tre zone DRS consecutive, tutte nella prima metà dell’autodromo.

Inoltre, l’evento austriaco è anche il terzo del 2024 con il formato “Sprint”, composto da una sola sessione di libere, due prove cronometrate, la gara del sabato e il Gran Premio alla domenica.

Per l’occasione, la Pirelli ha scelto le mescole più morbide della gamma: le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).

 

Il venerdì

Nonostante alcuni problemi al motore, Max Verstappen è stato il più rapido nelle uniche prove libere, le FP1 del venerdì, in 1’05”685 (Soft).

Nel pomeriggio, la Sprint Qualifying – con obbligo di mescole medie nelle prime due manche e le morbide nella conclusiva – l’ha visto al vertice della SQ1, in 1’05”690 e della SQ2, in 1’05”186.

Nella SQ3 finale, di fatto sull’unico run, Verstappen ha fermato il cronometro sull’1’04”686, piazzando la propria Red Bull davanti alle vetture di Lando Norris, Oscar Piastri, George Russell, Carlos Sainz.

 

Il sabato

Alexander Albon comincia la Sprint dalla corsia dei box, su gomme medie, le stesse degli altri diciannove in griglia; la partenza sarà rinviata di un giro, accorciandosi di una tornata la competizione.

Allo spegnimento dei semafori, Verstappen mantiene il primato, lasciando le McLaren battagliare tra di loro e le due Ferrari in grande recupero: alla fine del giro 1, Sainz è quarto, Leclerc (partito decimo) addirittura settimo, legittimandosi il monegasco nella prima tornata grazie ad un notevole sorpasso su Sergio Perez.

Nella prima fase di gara, Verstappen ha il suo bel da fare con Lando Norris, giacché il britannico si mantiene costantemente nella sua scia, tanto che – al giro 5 – porta l’attacco in curva 3, il tornantino Remus.

L’olandese si reinserisce subito nello scarico di Norris e lo infila nella frenata successiva, alla Schlossgold, arrivando leggermente lungo e dando così a Piastri l’opportunità di scavalcare a sua volta il compagno.

Sempre alla Schlossgold, ma all’esterno, George Russell al giro 8 strappa a Sainz – in difficoltà con i freni – la quarta posizione.

Dopo questi duelli, la classifica dei vertici sembrerebbe assestarsi, anche perché si palesa la necessità di risparmiare le gomme e il carburante; si procede, dunque, senza altri cambiamenti di sorta tra i primi.

A conclusione dei 23 giri, la bandiera a scacchi saluta il successo di Max Verstappen, primo nella Sprint di Spielberg, davanti a Oscar Piastri e Lando Norris.

Inoltre, Norris ha siglato il giro più veloce della Sprint, alla tornata 2, in 1’08”935.

Punti per Russell, Sainz, Hamilton, Leclerc e Perez; Kevin Magnussen e Lance Stroll hanno chiuso la Top 10.

Si va in qualifica dopo che i meccanici hanno avuto la possibilità di lavorare di nuovo sulle monoposto.

Nella Q1, davanti a tutti si pone Carlos Sainz, col tempo di 1’05”263 (Soft), un riferimento abbassato da Verstappen per il primo posto della Q2, ottenuto in 1’04”469 (Soft).

La decisiva Q3 vede Verstappen al vertice provvisorio, grazie all’1’04”426 che è il tempo più rapido del primo run.

Nel secondo tentativo, il classe 1997 ha ancora margine e si migliora, in 1’04”314, prendendosi la pole position, davanti a Lando Norris, George Russell, Sainz, Lewis Hamilton, Leclerc.

Oscar Piastri, settimo, si è visto cancellare il secondo giro cronometrato per aver ecceduto i limiti della pista in curva 6, la Rauch, altrimenti si sarebbe qualificato terzo.

 

La gara

La domenica austriaca di Zhou Guanyu l’ha visto partire dai box, l’unico sulle Hard, giacché gli altri sono andati sulle medie per lo stint iniziale.

Allo spegnimento dei semafori, Verstappen si conferma in testa, mentre Norris si difende su Russell, nel tratto tra la curva 2, la Munzer e il tornantino Remus.

Per Leclerc, invece, la corsa rischia di terminare alla prima frenata: il monegasco, infatti, si tocca con Piastri, rompendo l’ala anteriore ed è costretto ai box (per un nuovo musetto e gomme dure) a conclusione del giro 1, scivolando nelle retrovie

Al giro 3, Russell subisce il sorpasso di Hamilton, sempre in curva 3, ma nell’allungo successivo gli riprende la scia e lo contro sorpassa alla staccata della quarta curva.

Hamilton non ne ha per restare con il compagno di squadra e anzi alla sesta tornata si ritrova quinto, dopo aver lasciato strada a Sainz (così da evitare ogni penalità, a seguito della traiettoria oltre i limiti nelle fasi del via).

Iniziata la girandola delle soste, Leclerc si riferma alla fine del passaggio 16, per le medie.

In generale, si conferma la necessità del risparmio della gomma, variabile che si ripercuote in un passo non certo sostenuto, coadiuvato, da parte di alcuni, da un primo pit stop anticipato rispetto alle previsioni.

Hamilton e Perez (entrambi per le dure) si fermano alla fine del giro 21, con Sainz e Russell (per le medie, il britannico della Mercedes) a fine 22, mentre Verstappen e Norris alla fine del 23 (Hard).

Piastri, rimasto più tempo in pista, passa alle dure alla fine del passaggio 25.

L’aspetto degno di nota – archiviate le fermate – è che Hamilton e Perez hanno ottenuto una penalità di cinque secondi: l’inglese, per aver oltrepassato la linea di demarcazione della pit lane in occasione della sosta e il messicano per aver superato il limite di velocità ai box.

Proprio ai box, Leclerc torna una terza volta – a fine giro 34 – confermando le medie.

A centro gruppo, sono le schermaglie tra l’Aston Martin di Fernando Alonso e le Alpine di Pierre Gasly e Esteban Ocon ad animare la gara, contestualmente alla risalita di Piastri, nei confronti di Hamilton.

Russell effettua il secondo cambio gomme al termine del passaggio 46, per le dure, imitato da Sainz (medie) il giro successivo.

Piastri, intanto, ha ripreso Hamilton e l’ha infilato al giro 48, all’interno della Remus.

Tre giri dopo (fine 51), Verstappen è ai box, come del resto anche Norris, Piastri, Perez, Leclerc, tutti per le medie; alla fine del 53 è la volta di Hamilton (con annessa penalità scontata), pure lui sulle Medium.

Al ritorno in pista dopo la sosta, però – dopo che per altro era rimasto fermo per sei secondi e mezzo, a causa della posteriore sinistra difettosa – Verstappen non è più lo stesso.

Lo si evidenzia nel giro di rientro (il numero 52), quando arriva al bloccaggio alla curva Schlossogold, allungando eccessivamente la frenata, fino a sfiorare la via di fuga esterna.

La poca aderenza del pilota della Red Bull aiuta la progressione di Norris, forte delle tre zone DRS consecutive: al giro 59, alla Remus, l’inglese posticipa la frenata e si butta all’interno della Red Bull ma arriva lunghissimo, nella via di fuga e lascia ripassare Verstappen.

Prosegue la fase di studio, con un altro monito al giro 61 poi, il passaggio successivo – di nuovo alla Remus – Norris si rinfila, ma Verstappen frena ancora più tardi, va largo e in accelerazione gli resta davanti.

Al giro 64 il grande colpo di scena: Norris ci riprova e allunga la frenata al tornantino, questa volta prendendo la linea esterna per poi incrociare la traiettoria in uscita dalla curva, sennonché Verstappen reitera lo spostamento in frenata, per chiudere quello spazio.

Così, la posteriore sinistra della Red Bull e quella destra della McLaren collidono, forandosi.

Con le vetture sbilanciate, entrambi devono tornare ai box – alla fine del medesimo passaggio – col britannico che intanto si prende una penalità di cinque secondi per aver ripetutamente oltrepassato i limiti del tracciato: l’olandese monta le Soft e riparte, a differenza di Norris, costretto al ritiro.

Della grande confusione ne approfitta Russell, che si ritrova in testa, mentre al giro 65 Piastri strappa a Sainz la seconda posizione, con un sorpasso all’esterno della Rauch.

Riconosciuto responsabile dell’incidente, Verstappen (scalato quinto) si vede comminati dieci secondi di penalità.

C’è ancora spazio (giro 66) per una neutralizzazione virtuale, complici i detriti cosparsi in pista.

La neutralizzazione, comunque, non inficia il primato del britannico della Mercedes, limitatosi a gestire.

Al termine dei 71 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la seconda vittoria in carriera di George Russell, davanti a Oscar Piastri e a Carlos Sainz, sul podio con la Ferrari.

Alle loro spalle, Lewis Hamilton, Verstappen (la penalità non ha avuto effetti) e un grandioso Nico Hulkenberg con la Haas, strenuamente difesosi da Sergio Perez, settimo, in un altro serrato confronto espletatosi nell’ultimo passaggio; punti anche per Kevin Magnussen, Daniel Ricciardo (Racing Bulls) e Pierre Gasly.

Leclerc si è fermato ai margini della zona punti, undicesimo, una posizione meglio di Esteban Ocon.

Il giro più veloce l’ha siglato Fernando Alonso, alla penultima tornata, in 1’07”694 ma lo spagnolo, doppiato, è arrivato diciottesimo – fuori dai primi dieci – e dunque il punto bonus non è stato assegnato.

La Formula 1 non si ferma e il prossimo fine settimana sarà ancora in pista, a Silverstone, per il Gran Premio di Gran Bretagna.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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