Fellini (e Truffaut) secondo Lucien Rebatet, alias François Vinneuil 

La storia vera del cinema, e i racconti su due giganti della settima arte, affiora grazie a biografi e cineteche

Federico Fellini

Nel centenario del regista della Dolce vita, sono usciti libri importanti su di lui, a opera di Rosita Copioli (Gli occhi di Fellini, Vallecchi) e di Alto Tassone (Fellini, Tutti i film, Cineteca di Bologna). Testi densi e complementari per angolazione di autori che hanno frequentato Fellini, come del resto il suo rimpianto biografo più noto: Tullio Kezich.

Del Fellini giovane, cresciuto in un Paese che si considerava una grande potenza, si sa soprattutto ciò che lui stesso ha raccontato nei film e nelle interviste. Ma di Fellini si diceva che mentisse come respirava. Del resto chi, divenuto famoso ovunque, racconta davvero tutto di sé, specie quando, sui vent’anni di età, ha attraversato una guerra perduta e – insieme – una guerra civile?
Il libro che ancora manca su Fellini è perciò quello centrato sul suo periodo giovanile nella Roma dal 1939 al 1944, anno del matrimonio con Giulietta Masina, avvenuto poco prima dell’occupazione angloamericana della capitale.
Potrebbe scriverlo Rosita Copioli, già biografa [delle figlie] di Rashid el Gailani (Le figlie di Gailani e mia madre, Franco Maria Ricci), lo statista che nel 1941 schierò l’Irak con l’Italia.
Lucien Rebatet

Certo, Fellini non era un politico, nemmeno un militare (chi lavorava nello spettacolo in Italia era esente dalla leva), ma il cinema è più industria che arte, e quindi è sensibile alla politica.

Chi in Italia ha ora scoperto i romanzi di Lucien Rebatet, avrà notato che lui si guadagnava de vivere come critico cinematografico.
La stima di Rebatet, alias François Vinneuil, aveva permesso tra 1940 e 1944 a Marcel Carné – politicamente e moralmente sgradito nella Francia occupata – di lavorare.
Sempre Rebatet, negli anni di prigionia (fino al 1952), ebbe una nutrita  corrispondenza con un adolescente “difficile”, fresco di riformatorio, come François Truffaut, contribuendo ad aprirgli le porte della professione cinematografica.
Meno determinante, ma comunque interessante, è riscoprire, grazie al libro di Tassone, che Rebatet contribuì alla ricezione francese dei primi film da regista di Fellini.
Sono risvolti dellan storia del cinema che sono lambiti da importanti manifestazioni, come a Bologna il Festival del Cinema Ritrovato (l’edizione 2024 è appena terminata) e quello dei Milleocchi (l’edizione del 2024 sarà a settembre) a Trieste.
Parafrasando l’autobiografia del regista corso José Giovanni dedicata al padre, che l’aveva sottratto al patibolo, il cinema “ha nel cuore giardini introvabili”. Per ora.

Nicola Caricola

Nicola Caricola su Barbadillo.it

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