Fuori Gioco 5, la rivista che racconta (senza pregiudizi) stadi e ultras

Tra le chicche sulla rivista si va da un monumentale articolo sul rapporto tra curve e cinema ad un reportage sulla nascita del movimento ultras austriaco passando per le interviste ad esponenti storici delle curve trevigiane e sampdoriane

Fuori Gioco 5

Ragionare di calcio con cognizione di causa implica sempre estendere la prospettiva ben al di là delle semplici pedate ad un pallone e ciò è ancora più vero in un Paese come il nostro dove questo sport è centrale nei meccanismi di definizione della cultura di massa. Non è un caso, infatti, che proprio gli stadi – inevitabilmente intesi come spazi di socialità dalla spiccata natura interclassista – abbiano tenuto a battesimo l’unica sottocultura italiana autenticamente originale: quella ultras.

È di questa dimensione – ovvero del mondo ultras come componente essenziale della storia sociale italiana e delle curve come laboratorio aggregativo – che si occupa il trimestrale Fuori Gioco edito da Eclettica Edizioni e giunto ormai alla sua quinta uscita (acquistabile qui).

Se questo numero si rivela denso di spunti grazie ad un ventaglio di argomenti assai ampio (si va dalla prima parte di un monumentale articolo sul rapporto tra curve e cinema ad un reportage sulla nascita del movimento ultras austriaco passando per le interviste ad esponenti storici delle curve trevigiane e sampdoriane, i racconti tematici, le recensioni librarie e discografiche, le strisce inedite di Andy Capp e soprattutto le moltissime fotografie diverse delle quali inedite) è l’intero progetto a confermarsi solido nel suo proposito di scandagliare in profondità il fenomeno e metterne finalmente a fuoco la reale portata che, giova sottolinearlo, va molto al di là degli angusti confini di uno stadio.

Un lavoro quasi di conservazione e valorizzazione storica, quello portato avanti dalla redazione, che si giova anche di una particolare attenzione alla veste grafica (120 pagine, formato 15×21, stampa interamente a colori su carta premium) che riporta anche fisicamente ad un’epoca in cui tutto era tangibile, duraturo, “meditato” e le informazioni – e le riflessioni… – passavano di mano in mano vergate sulla carta di fanzine e bollettini. Un’epoca verso la quale, inutile nasconderlo, Fuori Gioco  nutre un interesse e una attenzione particolari tanto che l’arco temporale coperto si ferma volutamente alla metà degli anni Duemila, quando cioè anche in curva hanno cominciato a scorgersi i riflessi dei radicali cambiamenti di prospettiva che stavano facendo del calcio e del mondo gravitante attorno ad esso qualcosa di diverso.

Tutto ciò non va però confuso con uno sterile nostalgismo. Al contrario, una volta terminata la lettura, l’impressione è che queste pagine servano anche da stimolo per riflettere su come si possa oggi, in un’epoca di soffocante apatia, rimettere al centro quel concetto di comunità e quel sano protagonismo che per oltre mezzo secolo hanno fatto del movimento ultras italiano un punto di riferimento imprescindibile per tanti giovani.

Colin Hendry

Colin Hendry su Barbadillo.it

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