Appunti dopo il vertice di Washington: Nato sempre meno neutrale

Affiora il contrasto col diritto internazionale e con le singole Costituzioni

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Al vertice della Nato di Washington, le dichiarazioni di tutti i leader sembrano finalizzate a cercare di convincere le opinioni pubbliche dei propri Paesi dell’ineluttabilità dell’entrata in guerra con la Russia. E lo fanno senza rendersi conto o fare finta di rendersi conto che potrebbe significare di porsi in conflitto contro il resto del mondo, o meglio, mettersi contro quella parte di mondo che conta e che non ha preso le distanze dalla Russia, in particolare, Cina India e altri importanti BRICS.

La dichiarazione congiunta della Nato è tutt’altro che rassicurante e tradisce aspirazioni e mire espansionistiche piuttosto che difensive, in particolare:

In definitiva, nell’immediato futuro, la Nato coordinerà le consegne di armi e le attività di addestramento per le forze armate ucraine da Wiesbaden in Germania.

L’obiettivo è quello di fornire sostegno alla sicurezza per l’Ucraina su base permanente e garantire così un sostegno migliore, prevedibile e coerente”, si legge nella dichiarazione del vertice sul nuovo comando chiamato NSATU (Nato Security Assistance and Training for Ukraine).

La dichiarazione del vertice afferma: “L’NSATU non renderà la Nato parte del conflitto nel senso del diritto internazionale”.

Niente di più falso. Esperti di diritto internazionale potrebbero più efficacemente dimostrare che la Nato sta venendo meno al principio di neutralità in palese conflitto con le convenzioni dell’Aja del 1907 e, per quanto riguarda l’Italia, in palese conflitto con la legge di guerra e neutralità italiana, cioè il R.D. 8 luglio 1938 n. 1415 che prevede due stati ben definiti, quello di belligeranza o quello di neutralità senza terze posizioni intermedie. Lo stato di “non belligeranza” comporta automaticamente l’assunzione dello stato di “neutralità” che esclude categoricamente la fornitura di assistenza o, peggio, la fornitura di armi ad uno dei due belligeranti così come già previsto dalle Convenzioni dell’Aja del 1907.

Pertanto, anche il governo italiano sta violando la propria legge.

Tuttavia, si sa, fatta la legge trovato l’inganno, prima dei nostri due ultimi ineffabili Ministri degli esteri che si sono inventati la “neutralità qualificata”, fu proprio Mussolini, per primo nel 1939, a violarne l’assunto. Per non dispiacere al potente alleato germanico del recente “Patto d’Acciaio”, non volendo porsi in posizione di neutralità, adottò una non ben definita posizione di “non belligeranza” nei confronti degli alleati, insomma una specie di “neutralità qualificata” ante-litteram.

In ogni caso, in guerra ognuno fa quel che gli pare e se vince ha ragione, sennò ha torto.

Seymour Wander

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