Pallanuoto. L’imprenditore Gozzi e la speranza di salvare la Pro Recco

L'intervento del Comune e la speranza in un intervento salvifico per non veder fallire il club

Antonio Gozzi

Per salvare la Pro Recco Nuoto, gli obiettivi minimi restano: garantire l’iscrizione al campionato (cosa fatta!?); salvare il titolo sportivo, evitando il fallimento; mettere insieme una squadra che consenta un campionato dignitoso e trovare una dirigenza di salvataggio.

Quest’ultimo obiettivo è il punto di partenza  per la nuova Pro Recco. Contatti ci sono stati, ma l’unico a dare segnali di interessamento è il chiavarese Antonio Gozzi, imprenditore già esposto in altre avventure sportive. Ciò non di meno può essere un buon tramite per altri contatti.
Occorre subito ridurre gli ingaggi, così come ha fatto Felugo con il liberi tutti: e allora Kakaris pare di ritorno allo Jug, mentre Granados potrebbe approdare al Ferencvaros.
Più difficile per gli italiani trovare club con disponibilità paragonabili a quelle di provenienza. Brescia e Ortigia sono molto attive, mentre pare sicuro l’approdo di Presciutti a Trieste e di Del Lungo al Quinto.
In piena corsa verso le Olimpiadi, questo terremoto non ci voleva, è la tempesta perfetta della pallanuoto italiana e si  confida nella esperienza e nel carattere di Sandro Campagna, perché la triste vicenda non si ripercuota sul rendimento della squadra olimpica.
In tutto questo, gli unici messaggi rassicuranti arrivano dal Comune: i lavori della piscina procederanno, eventualmente con i soldi del Comune stesso, mentre la questione IML è un investimento privato che non interessa l’amministrazione.
Peccato che Gabriele Volpi avrebbe dovuto partecipare alle spese per la riqualificazione di Punta S. Anna per oltre 1,1 milioni di euro (il 25% di 4,7 milioni) e accollarsi interamente il costo della gestione (500mila euro l’anno circa).
Il Comune ha la forza per sostituirsi a Volpi, ma rinunciando ad altre opere pubbliche e soprattutto dovrà rivedere gli impegni sulla spesa corrente (sociale, turismo, ecc.) per sostenere la gestione.
Quanto ai 3,3 milioni di euro della Regione, non sono stati ancora deliberati e non sappiamo se l’attuale amministrazione regionale possa mantenere i suoi impegni.
Nell’area IML, Volpi dovrebbe realizzare altri impianti sportivi e aree destinate a servizi, tutte cose concordate con l’amministrazione comunale negli ultimi 15 anni e previste nel piano urbanistico comunale, quindi strategiche per lo sviluppo futuro della città. Non realizzarle costituirebbe un danno incalcolabile per Recco.

Dario Capurro 

Dario Capurro  su Barbadillo.it

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