F1. In Belgio squalificato Russell, vince Hamilton

La decisione dei giudici "regala" anche il terzo posto a Charles LeClerc davanti a Verstappen

Il quattordicesimo appuntamento del Campionato di Formula 1 del 2024 è il Gran Premio del Belgio, sul circuito di Spa-Francorchamps, 7004 metri iconici incastonati tra le foreste delle Ardenne.

A Francorchamps, sobborgo di Stavelot – una cittadina a 50 chilometri da Liegi – si rinnova così l’appuntamento con uno degli autodromi più tecnici e probanti da interpretare, in assoluto.

Completamente riasfaltato, il tracciato belga si connota in effetti per le grandi velocità di punta, per le sue curve in successione e ancora per le forze laterali, oltre che per la sua severità sugli pneumatici.

La Pirelli, comunque, ha scelto le mescole mediane della gamma: le C4 (Soft), le C3 (Medium) e le C2 (Hard).

 

Le prove libere

L’anteprima delle libere è l’ufficialità delle penalizzazioni di Max Verstappen e Yuki Tsunoda.

Sulla Red Bull, infatti, è stato istallato il quinto motore termico dell’anno (a fronte dei quattro consentiti), scattando le dieci posizioni di penalità in griglia.

Al contempo, il giapponese della Racing Bulls ha cambiato diversi elementi della propria unità motrice e le sessanta posizioni di penalità, si sarebbero trasformate nel fondo del gruppo per il via del Gran Premio.

Verstappen, comunque, è stato il più veloce delle FP1 del venerdì, in 1’43”372 (Soft), un riferimento abbassato poi da Lando Norris nelle FP2 del pomeriggio, in 1’42”260 (Soft).

Le FP3 del sabato mattina, bagnate e frammentate, sono state appannaggio dello stesso Verstappen, in 2’01”565 (Intermediate).

 

Le qualifiche

Per l’inizio delle qualifiche, la pioggia è cessata ma l’asfalto è rimasto umido e si è perciò cominciato sulle Intermedie.

Il più rapido nella Q1 è stato Oscar Piastri, in 1’54”835 (Intermediate), con Max Verstappen al vertice della Q2 – al netto di un breve aumento delle precipitazioni – in 1’53”837 (Intermediate).

Nella decisiva Q3, fermo restando le condizioni immutate, l’olandese della Red Bull conclude il run iniziale col primato provvisorio, sull’1’53”159, confermandosi nel successivo, pur senza migliorarsi, in 1’53”201.

La penalità, però, lo fa scalare undicesimo: la pole position se l’aggiudica allora Charles Leclerc, autore di uno straordinario 1’53”754 a tempo scaduto, undici millesimi sotto il primo giro cronometrato di Sergio Perez.

Alle spalle del monegasco e del messicano, Lewis Hamilton, Lando Norris, Oscar Piastri e George Russell.

 

La gara

Nella domenica di Spa, torna il sereno e salvo poche nuove sparse, il bel tempo fa da cornice al Gran Premio del Belgio.

Cominciano tutti sulle Medium, salvo Daniel Ricciardo (Soft), Carlos Sainz (Hard) e Zhou Guanyu (Hard).

Allo spegnimento dei semafori, Leclerc mantiene la testa nella breve accelerazione verso il primo tornantino, la Source, mentre Perez si fa passare da Lewis Hamilton.

Norris, invece, attaccato dai Piastri all’interno, nei primi metri, in uscita dalla Source è ‘scivolato’ sul cordolo esterno, perdendo due ulteriori posizioni e scivolando in settima, dietro pure a Russell e a Sainz.

Alla fine del giro 1, Verstappen è risalito in nona, portandosi poi ottavo con il sorpasso su Fernando Alonso.

Al giro 3, Hamilton sfrutta la migliore accelerazione in uscita dall’Eau Rouge-Raidillon per prendere la scia di Leclerc, scartarlo lungo il rettilineo del Kemmel e portarsi in testa, virtualmente.

Al vertice – nella fasi iniziali – la preoccupazione del degrado legittima un ritmo non sostenuto, con tempi che in media sono tra il 49”5 e il 50”basso

Nessuno va al limite, come evidenziano i distacchi apparentemente contenuti: basti pensare che al giro 8, da Russell – quinto alle spalle di Piastri – a Verstappen, ottavo, tutti possono aprire il DRS.

Le prime soste avvengono tra la nona e la decima tornata; per Russell e Verstappen saranno alla fine del giro 10, entrambi per le dure.

L’inglese e l’olandese, dunque, hanno anticipato i diretti concorrenti, i quali – a loro volta – hanno cambiato per le Hard alla fine del giro 11 (Hamilton, Piastri e Perez, ma quest’ultimo per le medie) e del 12 (Leclerc).

Al rientro in pista, dopo aver sopravanzato Russell (giro 12) e Perez (giro 13), l’australiano della McLaren si è assestato a circa due secondi dalla Ferrari di Leclerc.

Dopo la sosta del monegasco, era intanto passato a condurre il compagno Sainz – ancora sulle dure del via – in modalità ‘passista’ e proiettato ad allungare al massimo la sua prima fase di gara.

Norris, invece, prende la via dei box al termine del passaggio 15 e una volta ripresa la carreggiata, l’inglese è ottavo.

Lo spagnolo della Ferrari si mantiene al vertice fino alla conclusione del passaggio 20, quando la fermata prevista – per le medie – lo fa scendere ottavo, dietro a Lando Norris.

Al giro 21, Russell attacca e sorpassa Perez in fondo al Kemmel, portandosi quarto, ma il messicano è prossimo alla seconda sosta, che infatti effettua alla fine di quella tornata, cambiando dalle medie alle dure.

Verstappen, al contrario, deve vedersela con Norris: l’inglese, in effetti, allo scoccare del giro 23 ha ormai recuperato tutto il distacco che lo separava dall’olandese, salvo poi riprendere spazio per non stressare le gomme.

Alla fine del 25, Leclerc è di nuovo ai box, confermando le dure, come del resto fa Hamilton, che gli risponde al termine del passaggio successivo (Hard).

Rimasto in testa Oscar Piastri, il pilota della McLaren imposta un ritmo notevole – massimizzando le traiettorie in aria pulita – potendo così allungare lo stint.

Un’opzione molto più  rischiosa la vaglia Russell, che – di concerto con la squadra – intorno al giro 26 deciderà definitivamente d’impostare la sua gara su una sola sosta.

Verstappen e Sainz montano, rispettivamente, delle medie e delle dure a fine giro 28, uno prima di Norris (per le Hard, il britannico), che di nuovo in pista è settimo.

Piastri si riferma per le dure alla fine del giro 30 e rientra quarto, davanti a Verstappen e a Perez, il quale, poco dopo, subisce la manovra di Norris sul Kemmel.

La monoposto britannica è la più performante e anche Piastri, in pochi passaggi, è sulle tracce di Leclerc. L’australiano, archiviata una fase iniziale di studio, al giro 36 attacca il monegasco in fondo al Kemmel, proprio nel punto di staccata e all’esterno della chicane di Les Combes, portandosi terzo.

Nello stesso punto, sempre sfruttando la combinazione di scia e DRS, Sainz costringe al giro 39 Perez all’ottava piazza.

In testa, la doverosa gestione delle gomme di Russell, permette a Hamilton di tornare nello scarico della monoposto numero 63: il veterano si fa vedere negli specchietti al giro 42, con Piastri in rimonta su di loro.

Il rischio del riavvicinamento della McLaren, seppur tangibile, non scompone George Russell, assai abile a sfruttare la trazione in uscita dalle curve più lente per proteggersi dal compagno in accelerazione.

Tutto questo, nonostante gli pneumatici maggiormente usurati.

Perez, ottavo, alla fine del giro 42, è nuovamente ai box, per montare le Soft, alla ricerca del giro più veloce.

In testa, il capolavoro di Russell e della Mercedes ha dato a entrambi il massimo profitto, nella misura in cui il nativo di King’s Lynn è riuscito magistralmente a tutelarsi dal possibile affondo del compagno, oltreché dal recupero di Piastri.

Così, alla fine dei 44 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di George Russell, la seconda nel 2024.

Secondo, per la prima doppietta della Mercedes dopo quasi due anni, si è classificato Lewis Hamilton, davanti a Oscar Piastri.

Charles Leclerc, quarto, ha guidato i gruppo degli altri piloti a punti, composto pure da Verstappen, Lando Norris, Carlos Sainz, Perez, Fernando Alonso e Esteban Ocon.

Il messicano della Red Bull è riuscito nell’ottenimento del giro più veloce, con annesso punto bonus, siglato proprio all’ultima tornata, la 44, in 1’44”701-

 

Nelle verifiche tecniche successive al Gran Premio, però, la vettura numero 63, sottoposta alla pesatura, risulta essere di 796,5 chilogrammi, a fronte della soglia minima di 798.

Russell viene perciò squalificato e la vittoria è assegnata a Lewis Hamilton, davanti a Piastri e a Leclerc.

La beffa finale non cancella l’impresa del britannico, per quanto amara da affrontare, sia a livello personale che di squadra.

Tutti, ovviamente hanno guadagnato una posizione, con Verstappen quarto e poi Norris, Sainz, Perez, Alonso, Ocon e Daniel Ricciardo, salito decimo.

La Formula 1 si fermerà adesso per qualche settimana e tornerà alla fine di Agosto a Zandvoort, sulle rive del Mare del Nord, per il Gran Premio dei Paesi Bassi.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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