“Il nano” di Par Lagerkvist e il male proiettato in basso

Il romanzo è ambientato in Italia in una immaginaria corte rinascimentale a capo della quale c’è un principe. Il protagonista è l’io narrante

Il nano, romanzo di Par Lagerkvist per Iperborea

Par Lagerkvist ( 1898-1974), romanziere, poeta, drammaturgo svedese tra i maggiori della letteratura scandinava, premio Nobel con il romanzo Barabba, in Italia si deve alla casa editrice Iperborea la pubblicazione di tutti i suoi scritti. Il Nano, scritto negli anni quaranta, si può considerare l’ opera più intensa della sua produzione che comprende la mia Parola è no, il Boia, Marianne, il Sorriso Eterno. Pellegrino sul mare.

Il romanzo è ambientato in Italia in una immaginaria corte rinascimentale a capo della quale c’è un principe. Il protagonista è l’io narrante e ci si può chiedere quale sia il motivo di un titolo così particolare e la risposta è che l’autore non intende caratterizzarlo solamente dal punto di vista fisico perché non è questa l’ intenzione bensì come simbolo del male assoluto che, in quanto tale, si colloca al livello più “ basso”, più infimo dell’umanità. L’ occasione che diede a Lagerkvist di affrontare la questione del male gli fu offerta anche dagli orrori della seconda guerra mondiale durante un viaggio in alcuni stati europei anche se, più in generale, egli nutriva verso la vita un atteggiamento negativo.

La storia

Il romanzo inizia con la descrizione del protagonista: “ Sono alto ventisei pollici, ben fatto, il corpo proporzionato, forse la testa è un po’ troppo grossa. I capelli non sono neri come quelli degli altri, ma rossicci, molto ispidi e folti. Ho una notevole forza fisica, specie se vengo provocato. Non sono un buffone. Sono un nano e nient’ altro”. Si accennava all’ ambientazione non coincidente con il periodo bellico ma nel 1500. Una corte rinascimentale di personaggi, a cominciare dal  principe, dediti a comportamenti lascivi, adulteri, violenze, atrocità. Il principe rappresenta il potere nella forma più degradata che ci possa essere e il nano è la controfigura del suo padrone, osserva lo svolgimento della vita di corte con uno sguardo che coglie ogni particolare, aspetto, carattere dei cortigiani. Egli è quindi privo di umanità, di qualsiasi sentimento, di ogni minimo senso del bene e della bellezza e proprio per questo in quanto nano guarda la vita dal basso incapace di innalzarsi verso “l’Alto”.

Disprezza i partecipanti alla vita di corte ed è solo capace di trascinare verso il basso ogni aspetto della vita che abbia un qualche valore positivo. Uno dei personaggi è maestro Bernardo che rappresenta Leonardo, il genio del Rinascimento verso il quale non prova alcun interesse perchè odia tutto quindi anche la conoscenza, l’arte, la scienza. Non apprezza neppure la passione carnale di due giovani della corte, Giovanni e Angelica in quanto come detto disprezza tutto ciò che è umano anche se i due giovani non esprimono un sentimento elevato. In Lagerkvist , alla base della sua poetica, vi è la ricerca tormentata di Dio, contraddittoria che non arriverà ad un esito positivo. Si definiva “ un ateo credente e un credente senza fede”. Egli ha sempre cercato la presenza di Dio, di avere la fede ma nel contempo rinnegava la vita perché lo limitava. 

La guerra

Nel romanzo c’è stata la guerra fra il principe Leone e un suo nemico conclusasi con la sconfitta  di Leone e l’ arresto del nano che dice: “Me ne sto qui incatenato e i giorni scorrono e non succede mai niente. Aspetto tempi migliori che verranno di certo. Se conosco bene il mio signore non potrà far a meno del suo nano. Penso al giorno in cui verranno a sciogliere le mie catene perché egli mi avrà mandato a cercare”. L’uno non può far a meno dell’altro.

Il Nano di Par Lagerkvist  Iperborea pagg 208

Pasquale Ciaccio

Pasquale Ciaccio su Barbadillo.it

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