Segnalibro. Evola filosofo in guerra nella fuga da una capitale occupata dal nemico

La quarta edizione di Mursia, ampliata, del volume di Gianfranco de Turris sul filosofo romano in uno dei periodi più cruciali della sua vita

Julius Evola

Alla quarta edizione, Julius Evola. Un filosofo in guerra, di Gianfranco de Turris, edito da Mursia, resta una pietra miliare non solo per comprendere i rapporti fra Evola e il fascismo e il nazionalsocialismo. E’ di particolare importanza in quanto affronta la vita del filosofo romano in un periodo molto cruciale per l’Italia e per il pensatore stesso: dal 25 luglio del 1943 fino alla metà degli anni Cinquanta. Una quarta edizione, ampliata di oltre sessanta pagine, che chiarisce congetture e ipotesi che de Turris aveva delineato in base a poche prove o pezze d’appoggio. Il rinvenimento di documentazione inedita e la raccolta di testimonianze non note in precedenza fanno ampia chiarezza su certi snodi della vita e dei movimenti di Evola in quei mesi tanto difficili. Quando fu pubblicata la prima edizione la tiratura fu esaurita in qualche mese. Non solo: De Turris, appena il libro raggiunse le librerie, entrò in possesso di documenti inediti sulla vita di Evola, dettagli sulla fuga, il ruolo che svolgeva in Austria il pensatore quando per mesi vi si trasferiva. Di particolare interesse lo stratagemma che utilizzò per non essere catturato dai servizi segreti Usa e riuscire a fuggire verso il Nord Italia. Quando i servizi segreti Usa fecero irruzione nell’appartamento di corso Vittorio Emanuele II, Evola fuggì da un ingresso secondario dell’abitazione e si rifugiò nell’appartamento del piano di sotto, ospite di inquilini amici di famiglia che lo accolsero e lo nascosero per diversi giorni. Alla fine Evola riempì una valigia di riviste e libri che gli servivano per un lavoro che stava concludendo e fuggì a piedi attraverso una Roma irriconoscibile, riuscendo a raggiungere il Nord Italia. Grazie a testimonianze di prima mano de Turris riesce a definire in termini esatti l’incontro fra i giovani nazionali e lui, nel 1950, nell’ospedale di Bologna dove era ricoverato a causa delle ferite riportate alla spina dorsale a seguito del coinvolgimento nel bombardamento di Vienna. La stessa infermità permanente fu dovuta, come emerge da documentazione riportata nel libro, da cure inappropriate somministrategli in Austria che peggiorarono rapidamente le sue condizioni di salute. Un volume di ricostruzione della vita di Evola, che si intreccia con storie di servizi segreti, fughe verso l’ignoto, incarichi ricevuti dalle SS di studiare documenti sequestrati a società segrete. Si trovò a Rastenburg, quartiere generale di Hitler, all’arrivo di Mussolini liberato dai paracadutisti tedeschi.

Insomma, un libro di storia che si legge tutto d’un fiato e chiarisce molti punti di quel periodo della vita di Evola finora poco chiari.

Gianfranco de Turris, Julius Evola. Un filosofo in guerra 1943-1945, Mursia ed, padd. 301, euro 24

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani su Barbadillo.it

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