Formula 1. Gran Premio d’Olanda. Vittoria di Lando Norris, di nuovo sugli scudi

A Zandvoort, nonostante una cattiva partenza il britannico è stato molto abile, recuperando e involandosi

Dopo la sosta estiva, la Formula 1 riparte da Zandvoort, sulle rive del Mare del Nord, la sede del Gran Premio d’Olanda, il quindicesimo evento del 2024.

Lungo 4259 metri, con 14 curve, il tracciato olandese è noto per l’angustia della sua carreggiata, le sue variazioni altimetriche e per i numerosi curvoni (diversi sopraelevati), in uno scenario molto esigente per la tenuta delle gomme.

Per questo, la Pirelli ha scelto le mescole più dure della gamma, portando le C3 (Soft), le C2 (Medium) e le C1 (Hard).

 

Le prove libere

I tre giorni olandesi cominciano sotto un considerevole nubifragio che sconvolge le prime libere: con l’asciutto arrivato solo nel finale, il miglior tempo delle FP1 lo ottiene Lando Norris, in 1’12”322 (Soft).

Le FP2 avvengono invece in condizioni ideali e così il primato di George Russell è nettamente più rapido rispetto alla prima sessione, fermando il cronometro sull’1’10”702.

Il sabato è tornato il maltempo, a cui si è sommata la lunghissima bandiera rossa causata da Logan Sargeant, uscito violentemente in curva 4, la Hunserug (l’incidente ha precluso al pilota della Williams la partecipazione alle qualifiche).

Così, nei soli quindici minuti di attività, il giro migliore è andato a Pierre Gasly, in 1’20”311 (Intermediate).

 

Le qualifiche

Per le qualifiche le condizioni generali sono tornate quelle di asciutto, sotto un Sole leggero e diverse nuvole.

La pista, in continua evoluzione con il susseguirsi dei passaggi, migliora repentinamente, fino a raggiungere Sergio Perez il primato della Q1, in 1’11”006 (Soft).

Norris è il più rapido della Q2, facendo nettamente meglio di tutti i riferimenti precedenti, con 1’10”496” (Soft).

Nella decisiva Q3, il britannico della McLaren si conferma in gran spolvero, siglando dapprima la partenza al palo provvisoria, in 1’10”193 e poi cesellando la pole position, limando ancora decimi sino all’1’09”673.

Alle sue spalle Max Verstappen (1’10”029), il compagno Oscar Piastri, George Russell, Perez, Charles Leclerc, Fernando Alonso; qualificatosi ottavo, Alexander Albon è stato successivamente squalificato per il fondo irregolare, più largo rispetto ai parametri imposti dalla FIA.

Carlos Sainz e Lewis Hamilton, entrambi esclusi in Q2, hanno così guadagnato una posizione sulla griglia, salendo rispettivamente in decima e quattordicesima.

Il britannico della Mercedes, per altro – dodicesimo – ha ricevuto a sua volta una penalità di tre posizioni per aver ostacolato Perez nella Q1; in sostanza, visto quando accaduto a Albon, i posti in meno sono divenuti due.

 

La gara

Nella domenica di Zandvoort, il meteo ha offerto un altro dei suoi molteplici connotati, con un cielo parzialmente nuvoloso e tanto vento.

La scelta delle gomme per lo stint iniziale maggiormente condivisa è stata quella delle medie.

Al contrario, Yuki Tsunoda, Hamilton e Valtteri Bottas sono sulle morbide; Kevin Magnussen (dalla corsia dei box il danese, avendo sostituito la centralina e la batteria, in Parco Chiuso) ha scelto invece le dure.

Allo spegnimento dei semafori, Lando Norris non ha un buono spunto, lasciando aperta la porta a Verstappen.

L’olandese sfrutta l’indecisione dell’avversario e alla prima curva, la Tarzan, è ormai passato a condurre.

Mediocri anche gli avvii di Piastri e Perez, relegati da Russell e Leclerc, rispettivamente, in quarta e sesta posizione, già nella prima metà del giro 1.

La previsione della vigilia sulla sosta unica si sono inizialmente tradotte, almeno tra i piloti di vertice, in un passo piuttosto lento, imperniato sul minuto e 16” basso.

Più indietro, costretto a battagliare, Carlos Sainz ha recuperato (giro 10) fino all’ottavo posto.

Al giro 11, lo spagnolo va all’attacco di Pierre Gasly per la settima piazza virtuale, avendone ragione in curva 3, la Hugenholtz, dopo un serrato testa a testa.

Nel frattempo – mentre Hamilton entra in zona punti con l’affondo su Lance Stroll alla Tarzan, al giro 14 – Norris ha cominciato a ricucire il distacco su Verstappen, girando in media uno, due decimi meglio del pilota della Red Bull.

Il duello si accende alla tornata 17, quando sul rettilineo principale il britannico si sposta verso l’esterno, ma l’olandese – già in difficoltà con l’aderenza – si difende.

Norris, però, riesce a portare maggiore velocità nei curvoni.

Tant’è che ha una migliore uscita anche dall’ultima curva, la Arie Luyendyk e all’inizio del giro 18, anticipando la manovra di sorpasso, si guadagna la traiettoria interna e costringe Verstappen al secondo posto.

Ripresa la testa, Norris impone alla gara tutto un altro ritmo, sul minuto e 15” alto, sette decimi più rapido nel confronto diretto con il portacolori della Red Bull.

Piastri non è altrettanto a suo agio e anzi si ritrova sotto pressione di Leclerc che comunque, dopo aver provato il sorpasso in due occasioni senza successo, decide di anticipare la prima sosta.

Il monegasco si ferma alla fine della tornata 24, per le Hard, un giro prima di Russell (sempre per le dure): l’undercut va in porto e dunque, al rientro in pista, il britannico è alle spalle del ferrarista.

Verstappen prova la stessa mossa su Norris, entrando ai box – per le dure – alla fine del giro 27, ma in McLaren si coprono, chiamando il loro pilota al termine del passaggio successivo, riuscendo a rintuzzare l’attacco.

A fronte del susseguirsi delle altre soste (Perez fine giro 29, Sainz del 30) nei confronti di Piastri la tattica è stata invece quella di allungare lo stint ma l’australiano perde oltre il secondo per giro da Leclerc.

Provvisoriamente capofila, Piastri rientra alla fine del giro 33 per le dure, lasciando nuovamente il primato al compagno Norris e scalando quinto, alle spalle di Leclerc e Russell.

Il pilota della McLaren non si arrende e si impegna immediatamente per cercare di riprendere il podio.

L’ingresso nella seconda metà del Gran Premio è in effetti animata soprattutto dallo stesso Piastri, costretto a recuperare e autore di un affondo notevole su Russell, al giro 40, chiuso all’esterno della Tarzan.

Non mancano i duelli pure ai margini della zona punti, con un grintoso Gasly che all’inizio del giro 40 si porta decimo, avendo la meglio di un folto gruppo comprendente, tra gli altri, Fernando Alonso, Albon, Magnussen e Lance Stroll.

Sulle Hard, le Ferrari si dimostrano consistenti, per quanto Leclerc debba guardarsi da Piastri, al contrario di Sainz, proiettato sulla monoposto di Perez.

Ne nascono due duelli, con lo spagnolo che al giro 47 porta l’attacco all’esterno del messicano alla staccata della Tarzan e si issa sesto.

Oltre ai problemi di traffico, tra Leclerc e Piastri si frappone anche la variabile dell’appropinquarsi di una possibile seconda sosta, sebbene non troppo considerata.

In realtà, per quanto entrambi girino su tempi similari – intorno al minuto e 15” basso – il monegasco parrebbe comunque tenerlo a bada, nonostante le mescole più usurate rispetto all’australiano, forse limitato dall’aver raggiunto presto il suo limite personale.

Russell compie invece il secondo pit stop, per le morbide, scendendo da quinto a settimo.

Fatto salvo il sorpasso di Alonso su Nico Hulkenberg per la decima piazza, il finale non denota grandi stravolgimenti.

Avendo Norris infatti scavato un solco di oltre venti secondi su Verstappen, il britannico si limita a gestire.

Lo stesso fa Leclerc, altrettanto autorevolmente da possibili sorprese di Piastri.

Al termine dei 72 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Lando Norris, la seconda in Formula 1 per il nativo di Bristol.

Per di più, proprio al termine della tornata conclusiva, la numero 72, il pilota della McLaren ha segnato anche il giro più veloce, in 1’13”817, con annesso punto bonus.

 

Con lui, sul podio sono saliti Max Verstappen, secondo e l’ottimo Charles Leclerc, che ha riportato tra i primi tre la Ferrari, legittimandosi per la grande consistenza nello stint sulle Hard.

Quarto Oscar Piastri, poi Carlos Sainz (anche lui protagonista di un’ottima risalita), Sergio Perez, Russell, Hamilton, Gasly e Alonso.

La Formula 1 tornerà in pista già il prossimo fine settimana, a Monza, per il Gran Premio d’Italia.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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