Delon e l’amicizia con il legionario: “Così mi introdusse nel cinema”

Alain Delon

Classe 1939, Claudio Perone nasce a Trastevere, nel cuore della vecchia Roma popolare. Apprendista fotografo, nonché aiuto barista, nel 1958, a diciannove anni non ancora compiuti, decide di arruolarsi nella Legione Straniera.

Perone, perché questa scelta?

Un vecchio, che viveva nell’ospizio di Santa Maria in Cappella, veniva sempre a prendere il cappuccino nel bar in cui lavoravo. Mi raccontava che lui era stato nella Legione, le sue storie mi affascinavano. Così un bel giorno un bel giorno mi sono fatto fare due panini da mia zia e sono partito per Marsiglia.

E si è arruolato nella Legione.

Sì e da lì mi hanno spedito in Algeria. Pensavo di fare il fotoreporter, di realizzare un grande servizio fotografico sulla guerra, invece mi hanno messo il mitra in mano.

Com’è stata la sua esperienza nella Legione?

Ho combattuto tutta la guerra d’Algeria, ho riportato due ferite in combattimento, sono stato decorato al valore, poi, scaduti i cinque anni della ferma, me ne sono andato.  

E’ ritornato a Roma?

Sì e ho ripreso la mia attività, collaborando come fotoreporter a quotidiani e agenzie di stampa.

Poi l’incontro con il cinema.

Al cinema ci sono arrivato tramite Renato Salvatori e Maurizio Arena. Eravamo amici, anche se loro erano un po’ più grandi di me, ci conoscevamo da prima della Legione.

In che modo l’hanno aiutata?

Renato Salvatori mi ha detto: “Conosco Alain Delon, sta organizzando una produzione, magari aiuta i legionari”.

Così ha conosciuto Delon.

Sì, in Francia. Delon non era stato nella Legione, però diceva che gli sarebbe piaciuto. Lui era stato nei “berretti rossi” [la marina militare francese], noi legionari eravamo i “berretti verdi”.

In quale film con Delon ha lavorato?

Delon mi ha preso come fotografo di scena per gli “special” di Il clan dei siciliani. Il regista era Henri Verneuil, di cui sono diventato amico. Il primo film, però, l’ho fatto con Gianni Manera: La lunga ombra del lupo, in cui ho lavorato sia come fotografo che come attore (in una piccola parte).

Ha proseguito con il cinema?

Certo, con la benedizione di Delon (ride). Ho fatto un po’ di tutto, non solo il fotografo. Il produttore, il regista (senza comparire) e persino l’attore. Poi sono tornato a fare solo il fotografo.

 

Franco Grattarola

Franco Grattarola su Barbadillo.it

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