MostraDiVenezia. “Vermiglio” della Delpero e contraddizioni della Seconda guerra mondiale

Salvare un coetaneo e poi morire vittima di una donna in un delitto d’onore rappresentano i due estremi di un microcosmo in cui tutto è in balia di un imprevisto

Vermiglio la sposa di montagna

Alta val di Sole. Echi di guerra arrivano anche alle pendici delle montagne trentine dove una piccola comunità vive la sua lontananza dal mondo in cui al contempo è immersa e respinta. Vermiglio è un paese che non tocca le duemila anime e dà il titolo a un film di Maura Delpero che in quei luoghi è nata e cresciuta. Il film, incluso nella selezione ufficiale nella Mostra del cinema di Venezia, segue una linea precisa ma intermedia. Le contraddizioni della seconda guerra mondiale emergono, filtrate dalla figura di uno sconosciuto che riporta a spalle un figlio di quella collettività.

Pietro sorregge Dino che gli è riconoscente ma il suo cuore oscuro resta un mistero per quel piccolo paese arrampicato dove nessuno sembra poterlo raggiungere.

Il maestro scolastico è il padre di dieci figli, al contempo anche suoi alunni, e ha la freddezza anaffettiva di un uomo che non sa essere dolce né con la moglie né con i suoi ragazzi. Quando Pietro mette incinta e sposa una ragazza salta ogni assetto. Parte con la giustificazione della guerra e promette lettere che non arriveranno mai. La verità uscirà dai giornali quando Pietro verrà ucciso da una donna siciliana che aveva sposato, facendo poi scoprire la propria bigamia.

A Vermiglio l’esito sconvolge tutti i piani mostrando come talvolta fatti lontani possono avere ripercussioni anche su chi vive ai margini di un mondo frastornato da quei conflitti dove non si spara un proiettile ma si colpisce con maggior violenza. Salvare un coetaneo e poi morire vittima di una donna in un delitto d’onore rappresentano i due estremi di un microcosmo in cui tutto è in balia di un imprevisto. Un’aleatoria piuma che vaga nell’etere non soltanto cinematografico. Bel film che ripropone lo spaccato umile di una famiglia allargata dove i legami si intersecano e il sangue si mescola troppo poco. Incroci genetici e bizzarre geografie parentali amalgamano saggezza popolare a una vita che offre i propri insegnamenti a chi si adatta a volerli comprendere.

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Stefano Giani

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