Eduard Limonov, l’esteta armato che Arkan arruolò e Putin arrestò

Nelle sale il film di Serebrennikov sullo scrittore russo amico sia della Politkovskaja, sia di Dugin

Limonov The ballad

Limonov nel film

Mezzo secolo di vita di Eduard Veniaminovič Savenko, nato nel 1943 in Ucraina da un agente della polizia segreta (Nkvd), emigrato sotto Breznev negli Stati Uniti, rimpatriato sotto Gorbaciov, disgustato da Eltsin, fondatore sotto Putin di “Altra Russia”, un partito di opposizione animato insieme a Aleksandr Dugin e apprezzato da Anna Politkovskaja. Ecco, per sommi capi, Limonov di Kirill Serebrennikov, film tratto dalla biografia romanzata di Emmanuel Carrère (Adelphi).

Il film ha avuto una lavorazione lunga e tormentata, fra esitazioni di chi doveva dirigerlo – Saverio Costanzo prima, Pawel Pawlikowski poi, che del film resta sceneggiatore – e ripercussioni della crisi ucraina. Eventi privati ed eventi pubblici hanno segnato il progetto, ma non abbastanza da fermarlo, anche per merito italiano.
Nei suoi primi sessant’anni, il poeta e romanziere Limonov (Ben Whishaw) è noto solo ai genitori e alle cerchie letterarie a Kharkov, Mosca, New York, Parigi. L’arresto di Limonov a Mosca come oppositore di Putin gli varrà una fama che moltiplicherà quella dei suoi romanzi: Limonov incarcerato diventa insomma un post-Solgenitsin e un pro-Navalny. Del resto condivide idee dell’uno e dell’altro.
In gioventù ammiratore di Limonov, Serebrennikov sa bene tutto questo e lo lascia intuire. Ma è la dimensione privata a occupare i tre quarti del film, confinando nell’ultimo quarto il passaggio a una dimensione mitica. E il mito gli è stato costruito addosso dapprima in Francia, a fine guerra fredda. Il film è reticente su questo, ma la manipolazione non deve essere piaciuta a Limonov, se lo ha spinto a cercare il combattimento in Croazia e in Bosnia, con le milizie del comandante Arkan tra 1992 e 1995, e in seguito a opporsi ai primi anni del potere di un Putin ancora gradito in  Occidente e non ancora bandito.
Quanto a considerazioni cronologiche, il film su Limonov era già in cantiere quando lui era ancora vivo: il cinema gli ha perciò dato un’attenzione negata  agli altri grandi romanzieri del ‘900.

Nicola Caricola

Nicola Caricola su Barbadillo.it

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