Formula 1. Gran Premio d’Italia. Meravigliosa affermazione di Charles Leclerc e della Ferrari

A Monza, il monegasco è autore di una grande impresa, battendo le McLaren con una sosta in meno

Inaugurato nel 1922, l’Autodromo di Monza rappresenta uno dei simboli dell’automobilismo sportivo, sia italiano che mondiale.

Una tradizione, che si rinnova con il Gran Premio d’Italia di Formula 1, il sedicesimo della stagione 2024.

Il ritorno del Circus in Brianza è stato corredato dai lavori di ristrutturazione del circuito che hanno portato, tra l’altro, alla sua completa riasfaltatura e alle modifiche di alcuni cordoli.

Il tracciato è rimasto tuttavia invariato, con i suoi velocissimi 5.793 metri, le sue 11 curve e due zone DRS.

Per l’occasione, la Pirelli ha scelto le mescole più morbide della gamma: le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).

 

Le prove libere

Sono due le principali novità nel venerdì di Monza: gli esordi di Franco Colapinto e di Andrea Kimi Antonelli.

Colapinto è stato scelto dalla Williams per concludere la stagione al posto del licenziato Logan Sargeant.

L’italiano, invece, ha guidato la Mercedes di Lewis Hamilton – sebbene abbia concluso anticipatamente le prove per un incidente in Parabolica – che sostituirà dal 2025, affiancando George Russell.

Nelle FP1, la migliore prestazione è stata quella di Max Verstappen, in 1’21”676 (Soft), nettamente migliorata dallo stesso Hamilton, nelle FP2 del pomeriggio, fino all’1’20”738 (Soft).

Nelle FP3 del sabato mattina, di nuovo al vertice il britannico della Mercedes, in 1’20”117 (Soft).

 

Le qualifiche

Anche in qualifica si è visto come la pista si velocizzasse con il susseguirsi delle tornate; nevralgiche, ovviamente le scie, da sfruttare sui rettilinei e sugli allunghi monzesi.

La Q1 è primeggiata da Lando Norris, col tempo di 1’19”911 (Soft), ritoccato poi da Hamilton nella Q2, con un primato in 1’19”641 (Soft).

Norris, Oscar Piastri e la McLaren in generale, però, emergeranno nettamente nella decisiva Q3.

Nel run iniziale, Lando Norris ferma il cronometro sull’1’19”401, trovando il margine per abbassarlo ancora nel secondo tentativo, fino a raggiungere l’1’19”327 e la pole position, la quinta della sua carriera.

Alle sue spalle Oscar Piastri (1’19”436, 1’19”661), a completamento della prima fila tutta McLaren.

In seconda fila, Russell e Charles Leclerc, poi Carlos Sainz, Hamilton, Verstappen (mai a suo agio con la vettura), Sergio Perez, Alexander Albon e Nico Hulkenberg.

 

La gara

Su Monza, domenica come nelle giornate precedenti, splende il Sole, pur con qualche nuvola all’orizzonte.

Per le gomme, quasi tutti scelgono di partire sulle Medium; Verstappen, Perez, Esteban Ocon, Yuki Tsunoda, Lance Stroll e Valtteri Bottas vanno sulle Hard.

Allo spegnimento dei semafori, Norris deve difendersi da Piastri, mentre Russell – per evitare la McLaren davanti a lui – arriva lungo alla prima frenata e taglia la chicane, perdendo numerose posizioni.

L’australiano ha dalla sua un’ottima accelerazione in uscita dalla Prima Variante, prende la scia di Norris e porta un attacco in Curva Grande sul compagno, chiudendolo all’esterno alla Variante della Roggia.

Il numero 4 è costretto ad alzare il piede e pure Leclerc lo infila, all’interno della successiva prima curva di Lesmo; delle fasi concitate della partenza approfitta anche Sainz, salito quarto.

Non mancano diversi contatti a centro gruppo, con protagonisti soprattutto Hulkenberg e le due Racing Bulls.

A fronte delle previsioni della vigilia che configuravano una sola sosta, in testa il ritmo è abbastanza sostenuto: Piastri e Leclerc provano a costruirsi un piccolo vantaggio, girando sul minuto 24” basso.

Al giro 11, Perez sorpassa Russell (che ha l’ala danneggiata) alla prima frenata, salendo settimo; il britannico rientra alla fine del medesimo passaggio per cambiare l’alettone e montare le gomme dure.

Il monegasco della Ferrari – più in difficoltà con gli pneumatici – si ritrova invece Norris alle spalle, salvo il britannico anticipare la prima sosta, rientrando per le dure alla fine del giro 14.

Leclerc e Hamilton cambiano al passaggio successivo, ma la velocità dell’undercut consente al britannico della McLaren di scavalcare il ferrarista.

Il capofila Piastri monta le Hard a conclusione della tornata 16, conservando la sua posizione sul compagno.

In testa resta Sainz (sulle medie del via), davanti a Verstappen e Perez, fino a quando lo spagnolo non si ferma, per le dure, alla fine del giro 19: l’iberico rientra in pista sesto.

L’olandese va ai box alla fine del passaggio 22, confermando le dure, così come Perez al passaggio successivo.

Ai vertici, in seguito al completamento delle varie soste, i tempi vanno stabilizzandosi intorno al 23” basso.

Con l’approdo nella seconda metà del Gran Premio, la variabile fondamentale è quella legata all’incidenza del possibile graining sull’anteriore sinistra, la più sollecitata in quanto gomma d’appoggio.

Se ne accorge soprattutto Norris che infatti al giro 31 manca il punto di frenata alla Roggia, offrendo a Leclerc la possibilità di recuperare terreno; l’inglese non può che rientrare per la seconda sosta, alla fine del giro 32, ancora per le dure.

Il portacolori della McLaren riprende la carreggiata sesto, alle spalle di Verstappen, sebbene contestualmente al ritorno di Perez ai box (fine del giro 35, per le medie), Norris cominci presto a ricucire sull’olandese.

S’infiamma anche il confronto tra Russell e il messicano, col britannico che di forza conquista l’ottava posizione momentanea ai danni del pilota della Red Bull.

A conclusione del passaggio 38, Piastri è costretto a rifermarsi, complice quell’anteriore sinistra completamente degradata; l’australiano va sulle Hard, scivolando terzo e lascia strada alle due Ferrari.

Norris alla tornata 40 prova invece a farsi vedere negli specchietti di Max Verstappen: l’inglese completerà la manovra una tornata più tardi, alla prima chicane.

Al pilota della Red Bull non resta che fermarsi, al termine del giro 41, per le medie.

In Ferrari, nel frattempo, hanno implementato l’opzione di arrivare fino in fondo, scommettendo sulla sosta unica; del resto, sulla mescola dura, la vettura italiana ha dimostrato di mantenere un passo scevro da decadimenti repentini.

Gli ultimi dieci giri sono tiratissimi e vivono del confronto, a distanza, tra Piastri, Sainz (più in difficoltà lo spagnolo) e Leclerc: sull’iberico, l’australiano si riporta al giro 45.

Piastri comunque attacca e sorpassa Sainz (giro 45) all’esterno del Serraglio, ancora prima della Variante Ascari.

La pista maggiormente gommata e la monoposto scarica di carburante, però, sono per Leclerc un grande ausilio, anche perché le stesse gomme di Piastri, oltre un certo livello di prestazione non si sarebbero potute proiettare.

Sainz, intanto, perde anche la posizione su Norris, complice la scia e il DRS ottimizzati dal britannico – all’inizio del giro 48 – sul rettilineo principale.

La gestione del monegasco è perfetta, nella misura in cui – negli ultimi quattro giri – per di più anche l’inerzia di Piastri comincia a venire meno.

L’ultimo passaggio è una passerella, all’interno di una vera e propria bolgia che si sostanzia nel tripudio di cori e bandiere rosse al vento, con le tribune gremite, traboccanti di entusiasmo.

È in questi termini che la guida granitica di Leclerc – supportato dall’efficacia della sua monoposto, aggiornata – trova il massimo profitto, connotandosi di tratti da manuale di storia dello sport.

Al termine dei 53 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta dunque la straordinaria vittoria di Charles Leclerc, una perla, a distanza di cinque anni della sua prima affermazione in quel di Monza, risalente al 2019.

In seconda e terza posizione, le due McLaren di Piastri e Norris, con Sainz quarto.

Per le due Ferrari, prima e quarta, c’è stato anche il tempo per percorrere qualche metro in parata.

(LECLERC CON I MECCANICI)

Di Lando Norris, il giro più veloce del Gran Premio, con annesso punto bonus, siglato proprio all’ultima tornata, la numero 53, in 1’21”432.

Quinto Lewis Hamilton, poi Verstappen, Russell, Perez, Alexander Albon e Kevin Magnussen (nono al traguardo, ma penalizzato di 10” per un contatto con Pierre Gasly).

La Formula 1 tornerà in pista tra due settimane, a Baku, per il Gran Premio dell’Azerbaigian.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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