I numeri della Russia in Ucraina (e da novembre negli Usa potrebbe arrivare Trump)

Grazie alla cecità neocon, si è spinta Mosca nell’abbraccio con la Cina, per non parlare degli altri stati Brics, creando di fatto una somma di potenza militare, economica, tecnologica

Risiko Ucraina

La situazione in Ucraina mi pare diversa da come Seymour Wonder l’ha sintetizzata su barbadillo.it.

Dopo l’errore iniziale – non fare una vera guerra, ma solo un’ “Operazione speciale “ -, la Russia ha vinto la guerra da oltre un anno, cioè da quando è fallita la controffensiva ucraina.
Finora l’Ucraina ha perso 600.000 combattenti morti e altri 100.000 resi inabili in maniera definitiva, oltre a quasi 200.000 disertori
La Russia ha avuto oltre 100.000 morti, ma con un bacino di 145.000.000 di cittadini, contro i non più di 30.000.000 di ucraini restanti nelle terre sotto la giurisdizione di Kiev.
Peraltro, quando sarà caduta di Pokrosk, cadrà la terza e ultima linea fortificata ucraina, costruita negli anni dal 2014, e che ormai è sguarnita di soldati.
Infatti l’Ucraina non ha più uomini e quelli che ha sono poco addestrati e demotivati, in genere anche arruolati a forza, mentre i russi sono tutti volontari, già facenti parte della riserva, e molto ben pagati.
E qui veniamo alla questione economica, infatti le sanzioni, oltre a non aver avuto l’effetto proclamato dai dirigenti della NATO, hanno contribuito a creare una keynesiana economia di guerra, dove i russi sono stati costretti a produrre articoli che, prima, importavano e a innovare molto più velocemente armi che si stanno dimostrando più efficaci di quelle NATO, a un costo infinitamente minore, al punto che molte nazioni chiedono di acquistarle.
La Russia potrebbe schiantare l’Ucraina e la Nato in 15/30 giorni, se Putin volesse. Ma Putin aspetta il risultato delle elezioni Usa, anche se questo atteggiamento gli sta costando sempre più critiche da parte del fronte interno, che vorrebbe farla finita con l’Ucraina annientandola. Magari – come ha dichiarato il più autorevole analista geopolitico russo, Sergey Karaganov – utilizzando le atomiche tattiche.
Concordo invece con Wonder che gli Usa abbiano raggiunto il loro principale obiettivo: staccare la Germania dalla Russia e  fatto procedere velocemente la deindustrializzazione europea. Però sarei cauto nel vedere in questo  una vittoria Usa.
Quando, grazie alla cecità neocon, si è spinta la Russia nell’abbraccio con la Cina, per non parlare degli altri stati Brics, creando di fatto una somma di potenza militare, economica, tecnologica, di materie prime e per finire demografica, nettamente superiore agli USA ed alla Nato.
Il resto è teatro mainstream.

Antonio Juliano

Antonio Juliano su Barbadillo.it

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