F1. Sprofondo rosso a Singapore, dominio McLaren con Norris e Piastri

LeClerc solo quinto, settimo Sainz: la Ferrari arranca a Marina Bay

È il circuito cittadino di Marina Bay che ospita il Gran Premio di Singapore, la quindicesima edizione valida per la Formula 1, nonché il diciottesimo evento della stagione 2024.

Ridisegnato e velocizzato nel 2023, il tracciato misura 4940 metri, conta 19 curve e presenta quattro Zone DRS.

La Pirelli ha portato le mescole più morbide della gamma, ossia le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).

 

Le prove libere

Le prime libere del venerdì, le FP1, hanno visto il primato appannaggio di Charles Leclerc, col tempo di 1’31”763 (Soft), un riferimento ritoccato da Lando Norris, nelle FP2, fino all’1’30”727 (Soft).

Il britannico della McLaren, nelle FP3 del sabato, ha ottenuto di nuovo il vertice, in 1’29”646 (Soft).

 

Le qualifiche

La velocizzazione della pista, in qualifica, si è denotata di tempi che, sin dalla Q1, sono apparsi migliori rispetto al 2023; nella prima manche Norris si è classificato primo, in 1’30”002 (Soft).

Il compagno Oscar Piastri è stato il più rapido nella Q2, col riferimento di 1’29”640 (Soft).

Proprio dalla Q2 è arrivata la nota negativa di giornata, con Sergio Perez tredicesimo, eliminato.

La Q3 è stata decisamente condizionata dall’incidente di Carlos Sainz: con poco più di otto minuti sul cronometro, lo spagnolo è finito a muro nell’ultima curva, la numero 19.

In precedenza, soltanto Oscar Piastri (1’30”037) e Nico Hulkenberg (1’30”848) erano riusciti a completare un passaggio valido.

Riprese le qualifiche, dopo la bandiera rossa, la sessione si è di fatto strutturata sul run unico, a fronte del possibile abbassamento della temperatura delle gomme.

Dalla situazione è emerso Lando Norris che in 1’29”525 ha conquistato la pole position, davanti a Max Verstappen, Lewis Hamilton, George Russell, Piastri.

Sesto Hulkenberg con la Haas, poi Fernando Alonso, Yuki Tsunoda e le due Ferrari, sprofondato Leclerc nono a causa della difficoltà nel fare lavorare le gomme nella giusta finestra di esercizio.

Non ultimo, per il monegasco, il malfunzionamento delle termocoperte avvenuto prima di entrare in pista.

 

La gara

Nella notte di Marina Bay, la scelta delle mescole per lo stint iniziale è stata soprattutto quella delle Medium. Sulle Soft, Lewis Hamilton e Daniel Ricciardo; Kevin Magnussen, Lance Stroll, Valtteri Bottas e Zhou Guanyu hanno invece optato per le Hard.

Allo spegnimento dei semafori, Norris mantiene la testa, mentre Verstappen è costretto a difendersi dallo spunto di Hamilton, riuscendoci.

Avanzano (giro 1) Piastri, quinto su Hulkenberg in curva 7, la Memorial e Perez che alla fine del passaggio iniziale è risalito decimo.

Sin dalle prime battute, la gara si sviluppa nell’ottica della gestione delle gomme: il ritmo ne risente, tant’è che al vertice – tranne Norris sul minuto 38”4 – i riferimenti si assestano tra al minuto 38” alto e il 39” basso.

Dal settimo passaggio i tempi cominciano gradualmente ad abbassarsi, pur senza l’ombra di confronti diretti. Questo, al netto delle distanze piuttosto ravvicinate a centro gruppo.

Con Norris in testa ad allargare il margine sugli inseguitori, cominciano le soste: il primo a fermarsi, nelle retrovie, è Ricciardo che alla fine del giro 10 passa dalle morbide alle medie.

Al giro 15, per un problema tecnico, si ritira Alexander Albon.

Due passaggi dopo, alla fine del 17, Hamilton è ai box per montare le Hard.

Proprio il recupero dell’inglese, insieme a quello di Sainz (fermatosi per le dure alla fine del giro 13) regalano qualche sorpasso.

L’esatto stato della gara, quando ormai il vantaggio di Norris su Verstappen – al giro 26 – ha raggiunto i 20” lo regala Leclerc, incastrato praticamente dall’inizio in un trenino condotto da Hulkenberg e Alonso.

Sesto in quel momento, lo spagnolo dell’Aston Martin si ferma alla fine del giro 25, per rientrare quindicesimo, tre posizioni alle spalle di Sainz.

Per Russell, il pit stop per le dure arriva alla fine del giro 27: al rientro in carreggiata è ottavo, avendo Hamilton alle sue spalle.

Nel frattempo – al giro 28 – Leclerc sopravanza Hulkenberg all’interno della chicane 16/17, issandosi al quarto posto virtuale.

Continuano contestualmente le soste: Perez alla fine della stessa tornata 28, imitato da Verstappen alla fine del successivo.

L’olandese rientra quarto, salvo poi salire terzo, sorpassando Leclerc praticamente subito.

Alla fine del trentesimo passaggio, il capofila Norris cambia le sue gomme – per le dure – senza perdere posizioni.

L’inglese, però, trova pure il tempo di rischiare, quando – ancora con le gomme non perfettamente in temperatura – un lungo in curva 14, la Connaught, lo porta ad appoggiarsi contro le barriere.

Per lui, comunque, nessuna conseguenza.

Con le gomme usurate, Leclerc prova a difendersi da Russell ma deve ormai cambiarle (per le Hard) al termine del giro 36.

Oscar Piastri è l’ultimo pilota, tra quelli di vertice, a montare le dure: lo fa al termine del giro 38, riportandosi alle spalle di Hamilton, passato poi – al giro 40 – in curva 7, la Memorial, all’esterno.

La stessa manovra, nel medesimo passaggio ma alla Connaught, la effettua Leclerc su Alonso, per la settima piazza momentanea.

Il monegasco s’issa al giro 42 al sesto posto, dopo che dal muretto Sainz ha ricevuto l’invito di lasciargli strada.

Davanti a loro, gli undici giri in meno sugli pneumatici di Piastri, ne valorizzano il recupero su Russell, nel confronto per la terza piazza.

Già nel corso del passaggio 44, l’australiano è giunto nella scia del britannico della Mercedes; non trascorre che un giro e l’alfiere della McLaren, grazie anche al DRS scavalca Russell all’esterno della curva 7, la Memorial.

Lo stesso Russell, per altro, era stato avvisato di prestare più che altro la massima attenzione a Leclerc, visto il ritmo del ferrarista con la macchina più scarica, le gomme dure ‘nuove’ e la pista libera.

Non contento, Norris si era invece giocato un altro jolly, al giro 45, toccando leggermente il muretto con la posteriore destra in curva 10, la Singapore Sling.

Preoccupato anche Hamilton, in riferimento al recupero inesorabile di Leclerc: lo scambio di posizioni si materializza al giro 50, con un affondo all’interno della Memorial e così la Ferrari numero 16 sale quinta.

La seconda parte dell’evento, in effetti, ha grandemente legittimato le ambizioni del monegasco, a conferma della competitività della vettura italiana sulle mescole più dure.

Più in difficoltà, negli ultimi dieci passaggi, Russell non può che guardarsi dal monegasco.

Nel retrotreno della Mercedes, Leclerc si proietta al giro 57, il sestultimo.

Il ferrarista parrebbe averne più, lasciandosi vedere degli specchietti in diverse riprese.

Da parte sua, tuttavia, l’inglese cerca di utilizzare al meglio le curve più lente, per poi allungare sui tratti veloci.

È l’ultima emozione del Gran Premio.

Alla fine dei 62 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Lando Norris, la seconda consecutiva per la McLaren.

Sul podio, con lui, Max Verstappen e Oscar Piastri.

Quarto Russell, abile a tenersi dietro Leclerc; poi, Hamilton sesto, Carlos Sainz, Alonso, Hulkenberg e Perez.

Doppiato di una tornata, grazie Soft montate sei passaggi prima, il giro più veloce lo ha ottenuto Daniel Ricciardo, in 1’34”486, proprio nella tornata 60, per lui quella conclusiva.

Tuttavia, essendo l’australiano della Racing Bulls arrivato diciottesimo, dunque fuori dai primi dieci, il punto bonus è rimasto non assegnato.

La Formula 1 si fermerà ora per un mese, prima di spostarsi ad Austin, nel Texas, per il Gran Premio degli Stati Uniti.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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