Per rilanciare l’agricoltura artigiana introdurre il salario di contadinanza

Proposte di legge per contenere i consumi, secondo i principi dell'enciclica "Laudato sì"

Difendere la campagna e la terra

L’ambientalismo scientifico -per mal inteso senso di responsabilità realista.  Se si vuole lavorare alla transizione ecologica, non si può prendere atto dei consumi energetici attuali. Come Ivan Illich, occorre fare un minimo di contabilità sociale, per esempio:

A che cosa è dovuto l’aumento dei consumi di energia negli ultimi 20 anni sia in quantità che in qualità?

A quali aumenti di consumi tecnologici e di quali tecnologie?

A quali obsolescenze programmate?

Se non ci poniamo queste domande, diventiamo parte del male che vorremmo combattere, cioè ci schieriamo di fatto dalla sua parte..

Senza un profondo cambiamento culturale, che può solo avvenire con una svolta politica, ispirato alla rivoluzione spirituale dell’enciclica “Laudato sì”, non si interrompe il disastro dell’economia di saccheggio. 

È con questa politica diversa che si devono far lavorare le aziende private, senza inginocchiarsi alle loro richieste, ma imponendo loro il rispetto del bene comune. 

Per esempio, vietare l’obsolescenza programmata di meno di 40 anni; imporre la produzione di piccoli generatori a vento di ultima generazione, che impongano l’autoproduzione di energia.

Limitare l’agricoltura industriale, che non è agricoltura, ma occupazione industriale dei campi, e al suo posto liberalizzare l’agricoltura artigiana cioè con tutte le forme che non solo non inquinano, ma aumentano la biodiversità e la fertilità della terra, favorendo l’insediamento di almeno un milione di nuove presenze umane nei terreni agricoli e nei piccoli comuni al di sotto dei cinquemila abitanti. 

Come si fa? Con provvedimenti legislativi comunali, regionali e nazionali da ottenere anche con leggi, di iniziativa popolare per la mobilitazione necessaria, come:

–       È riconosciuto agli artigiani agro-ecologici il diritto all’analfabetismo burocratico e digitale. Tutte le pratiche pubbliche saranno a carico pubblico, espletate da funzionari appositi e itineranti, a cui deve essere dato l’incarico di completarle senza lavoro-ombra a carico dell’artigiano.

–       Dall’assenza di scopi speculativi discende che la nuova agricoltura contadina dev’essere esentata dall’obbligo di iscriversi alla camera di commercio e dall’IVA.

Istituire cantieri di lavoro per i nuovi insediamenti contadini con impiego di disoccupati, operai in cassa integrazione, tirocinanti, studenti con borse di studio e immigrati. I cantieri saranno centri di istruzione e sperimentazione, comprendente ogni aspetto della nuova vita rurale e a cui si potranno aggregare anche le scuole di ogni ordine e grado nelle attività pratiche inseparabili dalla formazione. 

 

–       Riportare in vigore per i nuovi contadini la vendita diretta al dettaglio o al pubblico in regime di esenzione e quindi senza pagamento del suolo pubblico, garantendo la tracciabilità del prodotto.

 

–       Istituire un salario di contadinanza per i primi cinque anni di chi intraprende un’attività di nuova agricoltura contadina.

Giannozzo Pucci

Giannozzo Pucci su Barbadillo.it

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