Industria. Filini (Fdi): Conte e la Schlein si scusino per il disastro Stellantis

"Pd e 5 Stelle hanno fatto spallucce mentre lo Stato francese entrava nell’azionariato garantendosi la possibilità di avere voce in capitolo sulle scelte strategiche della realtà industriale ex Fiat"

Stellantis

Finalmente anche la sinistra si accorge che esiste il problema Stellantis, peccato che lo faccia con qualche anno di ritardo e che si porti dietro parecchie responsabilità.

La crisi di Stellantis è una crisi annunciata: sin da subito avevamo chiesto al governo Conte 2 di applicare la golden power sulla fusione tra FCA e Peugeot. PD e 5 Stelle però hanno fatto spallucce mentre lo Stato francese entrava nell’azionariato garantendosi la possibilità di avere voce in capitolo sulle scelte strategiche della realtà industriale ex Fiat. Ad aggravare il quadro c’è anche l’incombenza della follia dello stop al motore endotermico nel 2035 tanto cara alla sinistra che da anni propaganda la transizione ‘ideologica’: oggi stiamo toccando con mano gli effetti devastanti delle scelte europee, che vanno riviste con urgenza.
Il governo ha adottato subito un approccio concreto con Stellantis, cambiando radicalmente paradigma rispetto al passato, spiegando che l’epoca degli assegni in bianco è finita: o si danno certezze sul futuro degli stabilimenti e dei lavoratori italiani, o non uscirà più nemmeno un centesimo dallo Stato. La presenza di Schlein e Conte, ovvero dei leader dei partiti che non hanno fatto nulla mentre la ex Fiat veniva di fatto acquisita dai francesi, mette in luce tutta la loro ipocrisia, prima di parlare di Stellantis dovrebbero avere la decenza di chiedere scusa ai lavoratori.
Francesco Filini, deputato Fdi

*Deputato di Fratelli d’Italia

Francesco Filini

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