L’articolo di Maurizio Caprara sul “Corriere della Sera” dell’altro ieri (pag. 34) mi spinge ad alcune considerazioni.
Caprara, profondamente addentro a tante storie e vicende nazionali ed internazionali, dotato di un bagaglio, culturale, politico e diplomatico assai vasto, scrive della sensibilità dei cavi sottomarini, che consentono il flusso di informazioni fra continenti e le minacce cui sono e sottoposti.
In questo quadro Mar Rosso, Mar Arabico, Mar Mediterraneo, Mar Baltico sono, nella loro dimensione sottomarina, terreno di contesa strategica.Non lo scrive Caprara, ma i nostri mari sono percorsi da mini sommergibili che controllano o a scopi difensivi o di possibili sabotaggi le centinaia di chilometri di cavi sottomarini e di gasdotti, essenziali per la nostra vita.
Il problema sicurezza è quindi immanente ed i Servizi sono in prima linea per controllare. conoscere, investigare.
Ora, non datemi del visionario o di avere retro-pensieri, ma la misteriosa morte (ufficialmente suicidio) del generale Graziano potrebbe essere collegata a queste attività, di cui aveva certamente cognizione in quanto di suo diretto interesse e competenza.
Il silenzio assoluto e incomprensibile seguito alla sua morte fa sorgere dubbi sui segreti di cui era a conoscenza, connessi alla sicurezza nazionale. Dubbi che l’articolo di Caprara ha risvegliato.